Vino: l'Italia vuole farsi rispettare senza ritorsioni di Stefano Lepri
Vino: l'Italia vuole farsi rispettare senza ritorsioni Vino: l'Italia vuole farsi rispettare senza ritorsioni ROMA — Il governo italiano ha deciso di non compiere gesti clamorosi contro la Francia fino a che il problema del vino non sarà esaminato dai più alti organismi della Comunità europea. Al Consiglio dei ministri di Ieri mattina non ci sono stati dissensi di rilievo: niente ritorsioni ufficiali contro i prodotti agricoli francesi. Però tutti sanno che per una partila di formaggio di scarsa qualità é mollo meno facile oggi passare le Alpi di quanto non fosse un mese fa. La settimana prossima i ministri che hanno competenza su queste faccende si incontreranno per vedere che cos'altro e possibile fare. «Affa Francia si deve far capire, e in questo le parole servono a poco, che l'Italia è un cliente da rispettare' sostiene il ministro dell'Agricoltura. Giuseppe Bartolomei. D'altra parte - nel momento in cui ci rivolgiamo alla Comunità europea, sarebbe assurdo che ' applicassimo ritorsioni bilateJ rali contro la Francia» dice il sottosegretario alla presidenza del consiglio Francesco j Compagna. Per il ministro del Commercio con l'estero. Nicola ('ai in a. -la nostra è la compostezza di chi sa di avere la legge dalla tua». Su questa scelta hanno senz'altro influito gli ultimi contatti con i responsabili della Comunità europea: pare veramente dlfiicile che. messa alle strette, la Cee possa evitare di dar torlo alla Francia. Il problema casomai, è un altro, secondo Caprta: da parte del governo di Parigi c'è soprattutto la volontà di guadagnare tempo, e questo va evitalo: 'la Cee si deve fare carico di atteggiamenti meno generici' Aggiunge Bartolomei: 'Per ora abbiamo imboccato la strada della Comunità europea perché riteniamo debba difenderci e possa difenderci. Nell'ipotesi in cui questo non avvenisse, vedremo le conseguenze». L'atteggiamento scello dal governo dc-psi-psdi-pri-pli è stato lodato ieri dal partilo liberale: mentre parecchi deputati del psi. forse per non mostrarsi troppo teneri verso | un Paese che è governato ora da socialisti, hanno chiesto ritorsioni contro la Francia. L'incaricato del pli per i problemi agricoli. Oiovanni Mari tirano, afferma che e giusto escludere .ogni forma di ritorsione bilaterale nei confronti dei prodotti francett da noi importati' perche altrimenti «ci metteremmo dalla parte del torto». Nell'interpellanza presentata dai deputati socialisti, primo firmatario il capogruppo Silvano Labriola, si insiste invece per .adottare misure di reciprocità tali e quali quelle adottate, o comunque tollerate, dalla Francia, per ciò che concerne il flusso di beni di provenienza da quel Paese.. Di parere diverso, il presidente della Confagricoltura Gian Domenico Serra ha .sollecitato il governo italiano »o mettere subito in atto i più rigorosi controlli sul prodotti importati dalla Francia. Particolarmente quelli di carattere tgienico-sanitario che riguardano il latte e le carni». Le ritorsioni contro la Francia sarebbero di scarsa utilità a giudizio di due diver se organizzazioni agricole che hanno preso posizione ieri: la Ulmec (mezzadri e coltivatori) della Uil e le Adi-terra. Stefano Lepri
Persone citate: Bartolomei, Gian Domenico Serra, Giuseppe Bartolomei, Silvano Labriola
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