Due chiese come i tram all'ora di punta: è partito con Brùggen eVerdi-Requiem il Settembre musica

Due chiese come i tram all'ora di punta: è partito con Brùggen eVerdi-Requiem il Settembre musica Grande folla ai primi concerti, inaugurata anche la mostra degli spartiti alla Mole Antonelliana Due chiese come i tram all'ora di punta: è partito con Brùggen eVerdi-Requiem il Settembre musica TORINO — Giunto ormai i alla sua quarta edizione, il; •Settembre Musica* organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune con II contributo del corrispondente assessorato regionale, entrai quest'anno, opportunamente. In un più stretto rapporto con la vita musicale cittadina, coinvolgendo le principali organizzazioni concertistiche. dall'Unione Musicale alla Rai. dalla Stefano Tempia all'Accademia del Flauto dolce e al Cameristl di Torino, e gettando ponti anche verso 11 Teatro Regio e. ancor più lontano, verso il Festival Internazionale delle Settimane Musicali di Stresa. che contribuisce al programma con un paio di concerti. 81 realizza. Insomma, un progetto di coordinamento delle forze locali molto auspicabile in una città dove le energie della vita musicale si disperdono, talvolta, in una diffrazione che finisce per compromettere la consistenza del prodotto. In collaborazione con la Rai. che ha prestato la sua orchestra e il coro diretto da Fulvio Anelai, e stato orga-J nizzato il primo concerto sinfonico tenutosi nella chiesa di San Filippo, piena sino al limiti di guardia, per una plastica esecuzione del Requiem di Verdi. Sul podio, accanto ad un ragguardevole quartetto di solisti formato dal soprano : Alpha Floyd. dall'ottimo con- ; trailo Florence Qulvar. dotato di voce morbida e caldissima, dallo squillante tenore Antonio Savastano e dal bas- j so Boris Carmell. 11 direttore Aldo Ceccato ha governato l'esecuzione con perfetta padronanza della complessa partitura, organizzando con I la dovuta tensione quel continuo oscillare della preghiera tra 11 lamento e la catastrofe, l'implorazione di pietà e lim- ' pietosa rappresentazione della morte come dramma cosmico. Il sottoscritto, sospinto da progressive ondate di folla a conquistarsi una sedia a venti centimetri dal primo contrabbasso, può garantire ai lettori l'indiscutibile bravura ma. complice l'acustica imperfetta di San Filippo, non saprebbe disquisire sull'equilibrio generale del discorso sinfonico, sui rapporti delle sonorità nonché sulla perfettibilità o meno di certi particolari. Il coro. Invece, piazzato a debita distanza, giungeva an¬ che in prima fila ben fuso e compatto, e apprezzabilissimo in tutta la sua vasta gamma di prospettive sonore. Il concerto ha avuto un esito lietissimo da parte di un pubblico che. stipato come su un tram nell'ora di punta, non può garantire in ogni mo- mento la concentrazione necessaria all'ascolto di un lavoro tanto impegnativo: ma l'entusiasmo generale alla fine ha travolto tutto. La prima manifestazione serale del «Settembre Musica» ha avuto una sostanziosa anticipazione nel pomeriggio con il concerto tenuto alla Chiesa del Santi Martiri dal grande flautista Frani Brttggen alle prese con un vero arsenale di flauti dolci sapientemente alternati nell'esecuzione di pagine antiche e moderne. Subilo dopo, alla Mole Antonelliana. si è inaugurata la Mostra «Spartito preso*, organizzata in collaborazione con gli Istituti di Stona dell'arte della Facoltà di Lettere e di Magistero e con l'Iniziativa Carni Contornata da dibattiti e conferenze in programma nei prossimi giorni, la mostra intende presentare non tanto una storia della semiografla musicale, quanto gli sviluppi che il modo di an¬ notare la musica ha assunto nel nostro secolo. Divisa in dodici sezioni, la mostra propone una campionatura vasta e articolata, senza pretendere di spiegare al visitatore 1 segreti, gli artifici e i complicatissimi metodi di lettura della musica d'oggi: piuttosto, i fogli delle partiture di Kagel. Nono. Bussotti. Madema. Cage. Berto. Stockhausen. Pousseur. Boulez e altri maestri dell'avanguardia vengono presentati nel loro valore «figurativo», come complessi sistemi di segni che si danno — direi — al vlsitato, re nell'autonomia del loro valore grafico, indipendentemente dalla funzione simbolica espletata nei confronti della musica che sta loro dietro e il critico musicale è quindi impreparato a parlarne con competenza. La mostra è costellata di «punti di ascoltodove si possono seguire in cuffia esecuzioni di importanti partiture contemporanee. Paolo Gallarati

Luoghi citati: Stresa, Torino