Metà dei roghi di boschi in Italia è dovuta a colpa (o dolo) dell'uomo

Metà dei roghi di boschi in Italia è dovuta a colpa (o dolo) dell'uomo Metà dei roghi di boschi in Italia è dovuta a colpa (o dolo) dell'uomo Secondo la Cee i danni, lo scorso anno, sono ammontati nel nostro Paese a 21 miliardi ROMA — Nella penisola italiana nel 1980 (dati Istat) hanno preso fuoco 46.219 ettari di bosco in 5660 incendi. La superficie percorsa dal fuoco è aumentata del io.2'", rispetto all'anno precedente. Le regioni più colpite rispetto alla frequenza con cui esplodono gli incendi sono la Liguria (14.7%). la Campania (14.5). la Calabria (10.2). la Toscana (8.4). Quanto invece ali estensione delle terre colpite, il primato spelta alla Sardegna, alla quale appartiene il 22TV dell'intera superficie italiana bruciata (8917 ettari coinvolti in 10.173 Incendi). Il patrimonio forestale italiano è formato da 6 milioni e 300 mila ettari a bosco, pari a meno del 21' ; del territorio nazionale: il danno, solo dal punto di vista della distruzione del legname, è risultato nel 1980 pari a 21 miliardi e 400 milioni (negli ultimi dieci anni, secondo la Forestale, sono andati perduti in legname più di 130 miliardi). Analizzando le cause degli incendi boschivi in Italia, secondo 1 criteri di classificazione della Cee. risulta che solo per l'I pei cento degli ettari bruciati gli Incendi sono -di origine naturale-: l'autocom¬ bustione infatti è ritenuta praticamente impossibile in Italia a causa del clima, e le cause naturali degli incendi sono in definitiva solo i fulmini, la cui incidenza non supera mai l'uno per cento del fenomeno (sono infatti statisticamente non rilevabili le eruzioni vulcaniche e la caduta di meteoriti incendiarie). La colpa della distruzione dei boschi italiani da parte delle fiamme è quindi dell'uomo. Sempre riferendosi agli oltre 46 mila ettari bruciati nel 1980. 24.344 di questi lo sono stali per .cause umane trionfarle-. 15.396 per -cause umane non volontarie- (distrazione, incuria. Inciviltà). 6435 per -cause dubbie-, ossia -non classificabili-. Il dolo è quindi il protagonista di questo fenomeno: causato da motivi diversi (avvertimenti mafiosi, vendette, concorrenza turistica, piromania patologica), spesso, secondo un'opinione diffusa, continua ?-a avere come movente principale quello della simulazione edilizia. Se è intatti vero che. per una legge varata sei anni fa. è vietato costruire su territori in precedenza percorsi dal fuoco, è anche vero che i potenziali speculatori possono sempre sperare che qualche eccezione si faccia da parte delle autorità locali competenti, quando si chiedono licenze di edificabilità per terreni distrutti dal fuoco, e perciò non utilizzabili per molto tempo ad altri scopi. Per fronteggiare il problema lo Stalo stanzia ogni anno 7 miliardi circa, e una cifra analoga la spendono le Regioni. Le guardie forestali sono non più di 6 mila. Nel frangenti più drammatici, vengono assunte periodicamente, attraverso l'ufficio dt collocamento, squadre di operai retribuiti. Per intervenire contro gli incendi più estesi l'Italia dispone di un Hercules C-130 con strumentazione anti-lncendlo. Per l'anno in corso era atteso un 0-222. ma non se ne è più sapulo nulla, t,'Hercules parte da Pisa, dove ha sede la 46' Aerobrigata. Le Regioni, inoltre, utilizzano complessivamente una trentina di elicotteri presi in affitto da compagnie private. i. Hercules è in grado di portare circa 15 mila litri di miscela da rovesciare sulle fiamme. Le tecniche possibili sono due: la -water bombine-, che impiega acqua dolce o salata e che perciò, data la rapida evaporazione dell'acqua, richiede molti e frequenti lanci: e la -tire bombing-. che consiste nel lanciare ritardanti chimici. 1 quali rimangono efficaci per periodi più lunghi. I ritardanti possono però essere dannosi sia per la vegetazione che per le (tersone.