Diecimila auto bloccate a Messina i marittimi sospendono lo sciopero
Diecimila auto bloccate a Messina i marittimi sospendono lo sciopero La decisione dei sindacati dopo una giornata di grave tensione Diecimila auto bloccate a Messina i marittimi sospendono lo sciopero L'agitazione dei dipendenti dei traghetti privati è rientrata quando già il ministro si preparava ad attuare la precettazione - Un caos indescrivibile ha paralizzato la città MESSINA — Dopo una giornata di drammatica tensione, con più di diecimila auto ferme a Messina in attesa di imbarcarsi per il continente. 1 marittimi dei traghetti privali hanno deciso di sospendere lo sciopero. Nella notte sono ripresi i collegamenti, che per tutta la giornata erano stati affidati soltanto alle navi delle Ferrovie dello Stato. La lunga coda di auto e di camion In attesa ha cominciato a sfoltirsi, ma solo questa sera, forse, la situazione tornerà alla normalitàQuando la tensione aveva raggiunto 11 culmine e le autorità si preparavano a studiare misure d'emergenza per mantenere l'ordine tra le migliala di turisti esasperati, il sindacato Sinai Unsa ha informato -di avere accolto, nel corso di un'assemblea, l'invito del ministro della Marina mercantile a sospendere lo sciopero in attesa del compimento di una verifica dei termini di legittimazione alla stipula dell'accordo integrativo sottoscritto in data 7 agosto». Il ministro, che già aveva disposto la precettazione, ha deciso di sospenderla. Nonostante l'approntamento di appositi -polmonidi ricezione dove accogliere e far parcheggiare gli automezzi in attesa di traghetto. Messina ha vissuto un Indescrivibile caos e la cittadinanza è stata preda di una forte tensione. Le voci che circolano sulla consistenza numerica degli automezzi, giunti a Messina da tutta la Sicilia per attraversare lo Stretto, erano allarmanti. Si parlava di più di diecimila auto, duemila mezzi pesanti. 60 mila persone in attesa di imbarcarsi. L'attività del sette traghetti delle Ferrovie si è svolta a pieno ritmo, ma queste navi non sono bastate, da sole, ad assicurare un servizio regolare. Ieri pomeriggio, per imbarcarsi su un traghetto, bisognava avere aspettato non meno di 12 ore. Le previsioni, ieri sera, erano diventale più pessimistiche: a meno di un ripensamento da parte degli equipaggi autonomi, prima di riuscire a traghettare si sarebbe dovuto aspettare 24 ore. Una prospettiva allucinante. Al gran numero di automezzi in attesa, infatti, si sarebbero aggiunti tutti quegli altri partiti dalle varie province dell'isola e non ancora arrivati a Messina. Nei grandi posteggi e nelle lunghe autocolonne, ad aver sofferto di più sono stati I bambini, costretti a star pigiati negli abitacoli, immobili per ore. Il loro pianto si è incrociato con le urla di proteste degli autisti dei grossi mezzi di trasporto e soprattutto dei -padroncini- per i quali la lunga sosta forzala si è tradotta In una perdita di denaro talvolta notevole. Ma anche gli altri In attesa erano esasperati, non solo perchè non si intravedevano spiragli, ma anche perchè non disponevano di alcun servizio Indispensabile. I traghetti privati in sciopero erano cinque: Ulisse. Caronte. Helga. Bridge. Villa San Giovanni. Numericamente sono inferiori alla flotta delle Ferrovie dello Stato, ma sono più capienti, possono trasportare un maggior numero di automezzi. Soprattutto sono più veloci: 96 traversate ogni 24 ore contro le poche decine dei ferry-boat dello Stato. Ciò spiega come lo sciopero abbia potuto causare un simile caos e creare tanti disagi, in un sol giornu a 60 mila passeggeri. Disagi che si sono ripercossi anche sull'altra riva. In Calabria. Anche a Villa San Giovanni e a Reggio Calabria, infatti, traghettare è stato un problema. Ma le attese sono state più brevi, di qualche ora. Franco Sampognaro
Persone citate: Caronte, Franco Sampognaro
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