Il Mar Mediterraneo lago di pace mancato di Alfredo Venturi
Il Mar Mediterraneo lago di pace mancato OSSERVATORIO Il Mar Mediterraneo lago di pace mancato La battaglia aerea di mercoledì nel Golfo della Sirte rilancia clamorosamente il tema del Mediterraneo come luogo di massima crisi delle relazioni internazionali. Con la sua lunga appendice oltre Suez, fino al Golfo Persico, e il mare più «caldo» del mondo, almeno in termini di temperatura politica e militare. * Faremo di tulio per raffreddarlo» dice il ministro italiano della Difesa. Lagorio. E auguriamoci che questa buona intenzione sia largamente e autorevolmente condivisa. Ma raffreddare il Mediterraneo non è facile. La storia e la geografia, la politica e l'economia attribuiscono da sempre a questo mare lo scomodo carattere di area strategica. insidiosamente sensibile a ogni sbalzo di tensione internazionale. Vi si affacciano tre continenti, una ventina di Paesi retti dai più disparati sistemi politico-sociali. Vi entrano in contatto aree culturali che la storia non di rado ha contrapposto. Il mondo arabo e l'Europa. YIslam e il cristianesimo. l'Oriente e l'Occidente. Da più di venti secoli vi si combattono guerre sanguinose. E' insieme un luogo in cui maturano crisi drammatiche (Cipro. Medio Oriente) e una frontiera sulla quale si proiettano tensioni maturate altrove. Una decina d'anni fa Aldo Moro, e con lui altri dirigenti politici della regione, proponeva una conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo. Èrano anni in cui ci si ostinava a credere a una vocazione pacifica di questo mare, fino alla formula neutralista del «lago di pace», demilitarizzato e denuclearizzato. Un'utopia che parve a lungo praticabile nonostante il cancrenoso bubbone mediorientale, allora lontano perfino dalla pace amara e parziale di Camp David. Sta di fatto che il «lago di pace» é invece formidabilmente armato. Fra i paesi rivieraschi ce la Francia, terza potenza atomica del mondo. Ce l'Egitto, massima potenza militare africana. Ce. Israele, una Sparta moderna, assediata e bellicosa. Ce la Libia, cliente di primissimo piano nello shopping internazionale degli armamenti più sofisticati. Ci sono gruppi di alleati che si mostrano i denti, e anche all'interno delle alleanze vi sono aspre ostilità: vedi il caso di Grecia e Turchia in conflitto per Cipro e per le isole dell'Egeo. E le due superpotenze, che pure sono territorialmente estranee al Mediterraneo, anche se Cuna v'incombe dal vicino Mar Nero, vi si fronteggiano con spiegamenti di forze aeronavali dall'incredibile potenzialeIn quello che doveva essere «lago di pace» si annodano i due fronti della conflit¬ tualità internazionale. Il fronte Nord-Sud. che contrappone il mondo industriale al mondo delle ex colonie produttrici di materie prime. Il fronte Est-Ovest, che contrappone le due superpotenze e i relativi blocchi politici e militari. I due fronti s'incontrano proprio sul teatro del più intricato conflitto di questo dopoguerra: quello del dramma mediorientale. Esiste, al di là del contenzioso specifico Usa-Libia che ha provocato lo scontro di mercoledì, la concreta possibilità di raffreddare la temperatura del Mediterraneo? Esiste, ma tutto dipende da una somma di volontà politiche che bisogna essere davvero ottimisti per scorgere in giro. Volontà capaci di disinnescare la bomba-Medio Oriente, rilanciando un meccanismo di pacificazione che si basi sul riconoscimento reciproco delle parti in causa. Di disinnescare la bomba Nord-Sud. che è il problematico obiettivo della conferenza d'autunno a Cancun. in Messico. Di disinnescare la bomba Est-Ovest, con una ripresa negoziale che blocchi l'accelerazione in corso del riarmo nucleare. Sono micce ardue da spegnere: ma l'alternativa può essere molto più che ardua, può essere catastrofica. E non soltanto per il Mediterraneo, «lago di pace» dalla vocazione irrealizzala. Alfredo Venturi H FRANCIA^1 ^ITALIA Ma' N ilio • Anka il TURCHIA GRECIA 'terraneo ISRAELE!
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