Spadolini: non si può essere indifferenti se si rompe l'equilibrio nel Mediterraneo

Spadolini: non si può essere indifferenti se si rompe l'equilibrio nel Mediterraneo Nostra intervista con il presidente del Consiglio Spadolini: non si può essere indifferenti se si rompe l'equilibrio nel Mediterraneo // presidente del Consiglio Giovanni Spadolini ha concesso ad Arrigo Levi un'intervista sulla crisi italiana, che pubblicheremo domani. Il senatore Spadolini ha risposto ad alcune domande sulla difficile situazione internazionale. Ecco il testo di questa parte dell'intervista. ROMA — Al presidente del Consiglio ho rivolto la seguente domanda: — Il mondo ha di nuovo paura della guerra, ha paura delle armi nucleari e si chiede come ci si possa salvare. Che cosa pub fare l'Italia, che politica deve seguire per difendere la pace? ■ Direi che negli ultimi mesi si e acuita la coscienza del problema su tre fronti. 1": il umore della catastrofe nucleare, che negli ultimi anni si era quasi appannato, e tornato a dominare il dibattilo ira i popoli, tra I partiti, nelle Chiese: con accenti nuovi, con tensioni nuove, che ricordano quasi i tempi di Hiroshima e di Nagasaki. 2 : si e acuita parallelamente la coscienza, contro tulli i falsi schematismi, che la sola vera condizione per pre¬ servare la pace e l'equilibrio delle forze, e che chiunque rompa l'equilibrio — come e avvenuto negli ultimi anni da parte dell'Unione Sovietica, sia nel campo nucleare sia nel campo convenzionale — lavora per creare condizioni di ulteriori, dilaceranti tensioni. 3 : si e egualmente diffusa la coscienza che un negoziato globale tra Est e Ovest e ormai irrinunciabile, di fronte alla prospettiva suicida di una corsa illimitata agli armamenti e di fronte al rischio di una superiorità nucleare, da qualunque parie-. — Qual è, in queste condizioni, la nostra politica? •Il compilo dell'Europa e dell'Italia, nella ledelta agli impenni atlantici e quello di favorire tempi e modi di questo negozialo, in vista di arrivare ad una riduzione bilanciata e verificabile, in condizioni di reciproca sicurezza, degli armamenti non solo nucleari ma convenzionali, ad ogni livello. Il contributo originale e peculiare dell'Europa integrala nel sistema Nato, ma anche di quella non integrata, come la Francia di Mitterrand, che condivide pienamente l'ispirazione atlantica dei suoi alleati europei, si riassume in due punti altrettanto fondamentali e interconnessi: assolvere con scrupolo e coerenza i propri impegni nell'Alleanza Atlantica, al fine di ristabilire l'equilibrio delle forze, alteralo a vantaggio del Pano di Varsavia: ma al tempo stesso prodigare tulle le iniziative indispensabili, proprio perche forti di tale autorità, al fine di indurre gli Stati Uniti ad esplorare fino in fondo le disponibilità dell'Unione Sovietica ad arrestare la corsa al riarmo*. — Con l'incidente In Libia, si e avvicinata molto al nostro territorio una situazione di crisi mondiale che spaventa. Come giudichiamo questo pericolo, come ci collochiamo in questa crisi? •Ce un problema di diritto, e c'e un problema di sostanza. Sul piano del diritto internazionale, noti c'e dubbio che gli Siali Uniti si muovono secondo le linee codi!irate e riconosciute da pressoché tulli i Paesi, per quanto riguarda i confini delle acque territoriali. La volontà unilaterale di un Paese non può sostituirsi al¬ le norme del diritto internazionale: ne in materia di acque territoriali ne in altra materia. Quasi tutti i Paesi europei, dalla Germania Federale alla Gran Bretagna all'Italia, si sono massi, su questo punto, con lo slesso linguaggio, con la stessa attitudine. C'e poi un problema di sostanza che e mollo più grave e complesso e che richiede una valutazione approfondila. E' il problema dell'influenza sovietica in Libia, e il probiema di quale sia il peso delle forniture militari dell'Urss a un Paese non allineato, collocalo in una posizione centrale nel Mediterraneo e con capacita di irradiazione in altri Paesi arabi. L'Italia, che ha Ioni legami economici con la Libia i .en.'a conlare quelli sentimentali e psicologici), deve muoversi su un piano di circospezione e di prudenza in memo alle conseguenze che certi atti del regime libico possono produrre nell'equilibrio mediterraneo Ma e certo che l'equilibrio mediterraneo e indivisibile e che l'Italia non può restare indifferente a nessuna turbativa che in esso si produca- Arriito Levi

Persone citate: Arrigo Levi, Giovanni Spadolini, Mitterrand, Spadolini