Pagano la speranza con le delusioni di Cristiano Chiavegato
Pagano la speranza con le delusioni Pagano la speranza con le delusioni Ferrari e Alfa Romeo ormai operano più per il futuro che per questo campionato -1 problemi del turbo - Andretti vorrebbe che la Casa milanese cambiasse il tipo di gomme - Anche i tecnici stranieri al lavoro per migliorare DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ZELTWEO — Il campionato mondiale di Formula I non riesce a parlare italiano. Malgrado la massiccia presenza di macchine e piloti di casa nostra, i ritultati arrivano con il contagocce e ci ri deve accontentare di piazzamenti. Escludendo l'Osel'a. che da qualche tempo è in progresso e raccoglie con Jean Pierre Jarier i primi (modesti! frutti del suo impegno, anche il Gran Premio d'Austria è stato deludente sotto tutti gli aspetti. Mentre la Talbot, con una macchina preparata dall'abile artigiano Guy Ligier e un motore fornito dalla Matra. ha ottenuto grazie a Jacques Laffite la sua prima vittoria ed ora si affianca a Brabham e Williams nella lotta per il titolo iridato. Ferrari ed Alfa Romeo stanno a guardare. Abbiamo già spiegato in più occasioni come sia difficile emergere e rimanere sempre ad alto livello in uno sport cosi sofisticato. Eppure la gente, i tifosi non si rassegnano e continuano a sperare. Poi. si devono accontentare delle incredibili partenze di Gilles Villeneuve. degli exploit che il piccolo canadese sforna in continuazione senza badare a rischi. E. bisogna pur dirlo. compromettendo possibili risultati positivi, mancando di rispetto alla macchina, come era successo nella chicane di Silverstone. e come ha ripetuto domenica nella «S> dopo i box per tentare di resistere all'allacci della Renault di Prost e mantenere la prima posizione. La gara di Zeltweg. ancora una volta, ha confermato come la strada dei motori turbo sia ancora lontana dal traguardo. Renault e Ferrari possono battere le rivali in alcune occasioni, se ci sono le condizioni ottimali, se la temperatura è mite, se le macchine non sono impegnate a fondo. Per quanto riguarda la Casa di Maranello. quindi, le maggiori chances per salvare una i | stari tour tutto sommato nega| lira sono legate ad una unica corsa, quella che si svolgerà il j 27 settembre sul circuito cit\ tadinodi Montreal. Il resto è legato al futuro, alla preparazione di un nuora : telaio (quello in fibra di car! l'omo, più rigido e leggero, che ' fino. Posthletwite sta metten! do a punto) e alla messa a I punto del compressore. Punto delicatissimo l'ormai famosa I -centralina' elettronica che ha il compito di registrare l'alimentazione: un dispositivo rivelatosi determinante nelle rotture dei motori che sinora hanno travagliato le prove della Ferrari. Senza dimenticare che continua, nel limite del possibile, lo sviluppo del 'Compre!', altra soluzione già sperimentata ed ancora in fase di studio. L'ingaggio di tecnici stranieri è una dimostrazione della rolon là delle maggiori squadre italiane di sup—are il momento difficile. Il fa oche la Ferrari abbia volute i collaborazione di uno specialista inglese e che ora l'Alfa Romeo sia ricorsa alla consulenza del francese Gerard Ducarouge deve essere considerato nelle sue giuste dimensioni. Siamo in un campo di grande specializzazioni e si prende ciò che il mercato offre, cercando ovviamente, il meglio. Ieri Ducarouge era già all'A ut odella per sviluppare i programmi che riguardano una nuora vettura tradizionale e quella che sarà dotata di motore turbo ad $ cilindri. Ma i tempi di esecuzione sono lunghi e non ci si possono attendere risultati immediati. Anche perché a volte basta un nonnulla per cambiare radicalmente situazioni favorevoli. Si può prendere ad esempio la Williams. Con e senza .mi| nigonne- le vetture della squadra inglese sono risultate \imbattibili per una stagione intera. Ma è stato sufficiente un cambiamento dei regolamenti (forzato dalla Brabham) con l'adozione delle molle ad altezza variabile con sistemi idropneumatici per modificarne le prestazioni. E ciò spiega almeno in parte come I l'Alfa Romeo, che va ter a la pole posinoli a Watkins Glen ! fo scorso anno, ora sia alla ricerca di soluzioni che le perj mettano di togliersi dalla retroguardia. Mario Andretti è convinto \che la 'medicina- giusta per le attuali .179- stia nelle gomi me. - o cambiamo i pneumatici — dice litalo-americano — o modifichiamo le sospensioni. Non c'è altra via d'uscita. . Le nostre macchine non sono ! fatte al momento per le gomme radiali». Ma anche questo eventuale tentativo rischia di rimanere gec! sterile. Nella Formula 1. come ormai succede in tutte le attività umane, nulla può essere lasciato all'improvvisazione, al caso. Tutto deve essere pro¬ pp grommato a distanza, provato e riprovato. Ed i appunto ciò che sta facendo la Ferrari, che paga con le delusioni dì oggi i probabili successi futuri. Cristiano Chiavegato
Persone citate: Andretti, Gilles Villeneuve, Guy Ligier, Jacques Laffite, Jean Pierre Jarier, Mario Andretti, Prost, Watkins Glen
Luoghi citati: Austria, Silverstone, Zeltweg
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