Aut-aut di Lizzani per la Mostra dell'82 «Un piano entro dicembre o me ne vado»

Aut-aut di Lizzani per la Mostra dell'82 «Un piano entro dicembre o me ne vado» A Venezia, lavora per quest'edizione ma sta già pensando al cinquantenario Aut-aut di Lizzani per la Mostra dell'82 «Un piano entro dicembre o me ne vado» VENEZIA — Carlo Lizzani | ha trascorso il weekend di Ferragosto nel suo ufficio sul Canal Grande; con lui eranoj nel vecchio palazzo di Ca Oiustinian quanti stanno lavorando all'organizzazione drila quarantanovesima Mostra del Cinema, nel tentativo di recuperare il tempo pentii•■ ' to con le agitazioni del giorni1 scorai. Nonostante l'apparente calma. 11 direttore della Biennale Cinema non nasconde una certa preoccupazione: non tanto per la Mostra, che si apre mercoledì 2 settembre, ina per l'avvenire e. soprattutto, per l'edizione del cinquantenario in programma nel 1962. •Se non si c a minerà sistema — afferma Lizzani — la Mostra, fanno prossimo, la organizzerà qualcun altro. Non si può, come è avvenuta quest'anno, approvare il 31 luglio il piano finanziario di un festival che deve cominciare il 2 settembre. Cosi come non si può avere a disposizione soltanto ad aprile la valuta necessaria per le trasferte all'estero di quanti sono preposti alla selezione dei film. La valuta per questi viaggi, che costano 20-25 milioni, deve essere disponibile già da gennaio*. • La colpa di questi ritardi — aggiunge — è dello Statuto e del modo in cui viene governala la Biennale. Non essendoci un esecutivo, si finisce col demandare ogni decisione al consiglio direttivo, anche perché sono troppo limitati i poteri accordati al presidente, al segretario generale e ai direttori delle singole sezioni*. Questo e un aut-aut? --Vi risponde deciso il direttore della Biennale-Cinema — non faccio la mostra dell'82 se entro il prossimo dicembre non verrà deciso con chiarezza il piano finanziario. C'i, per la Mostra del cinquantenario, da ampliare il Palazzo del cinema del Lido, e per fare ciò ci vuole tempo, ti piano di ristrutturazione prevede, tra l'altro, la copertura dell'Arena, in modo da poterla utilizzare anche di giorno: la creazione di una nuova sala di proiezione per i critici e l'allargamento dei locali adibiti ad ufficio. Lavori che se decisi in tempo non comportano grossi investimenti, poiché il progetto prevede l'utilizzazione di spazi già del Palazzo del cinema*. La linea Lizzani si lega in un certo senso alle richieste del personale della Biennale che nei giorni scorsi aveva minacciato di fare naufragare la Mostra del Lido se. per il futuro, non si fosse data una migliore regolamentazione al lavoro. • Qui alla Biennale — dico- no t rappresentanti sindacali — nessuno fa mai un discorse] di programmazione del lavo- ro. perché i scontato che le de-\ cisloni del consiglio direttive vengono prese sempre con gravi ritardi. E il personale < costretto a lavorare con la pancta a terra e con ritmi | massacranti. Ci sono dei lavo-1 rotori che raggiungono annualmente le 1650 ore di straordinario!*. Per Lizzani, comunque. l'Imminente Mostra di settembre dovrebbe garantir' al pubblico e ai critici la [^..sibilila di vedere tanti bue11 film. • Quest'anno — de e Lizzani — i "buona" l'annata dei film in concorso, cosi come le altre sezioni non strettamente legate all'inedito tOfficina. Mezzogiorno e Mezzanotte e fa retrospettiva di Howard Hawkst offrono una gamma interessante di film. L'attuale caratteristica della Mostra di Venezia é appunto quella di poter galleggiare anche se c'è la cri¬ si mondiale del cinema. Se in futuro questa crisi dovesse peggiorare, la Mostra potrebbe egualmente salvarsi riducendo il numero dei film in concorso e dando maggior spazio al miglior cinema mondiale die non si i ancora visto nel nostro Paese*. Al Lido, l'ultima fatica di Marco Ferreri Storie di ordi- noria follia, con Ornella Muti e Ben Gazzara. sarà presentato, fuori concorso, la sera di sabato 5 settembre, mentre non si conosce ancora il calendario definitivo delle proiezioni dei cinque film italiani in corsa per i •leoni» che. come noto, sono firmati da Alberto Bevilacqua. Nanni Moretti. Salvatore Piscicelli. Marco Tullio Oiordana e Peter Dal Monte. • Per quanto riguarda le pellicole italiane in concorso —sottolinea Lizzani —si tratta di opere tutte valide, realizzate, però, senza garanzie di cassetta, ossia senza interpreti di richiamo, pellicole che avranno a mio avviso anche un successo di pubblico Ed anche il panorama straniero propone quest'anno parecchi film coraggiosi, per la realizzazione dei quali non si sono rispettate le leggi del mercato. Ciò significa che nel cinema c'è ancora entusiasmo creativo*. Perche Olmi e Antonioni hanno detto -no» alla Mostra di Venezia? -Non si tratta di rinunce — risponde il direttore della Biennale Cinema — ma di film non ancora finiti. Olmi fin da marzo mi disse che Cammina, cammina non sarebbe stato pronto per Venezia, mentre Antonioni non ha ancora terminato il pr*-montaggio*. Ernesto Baldo

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