Morte soffocate 7000 capre e pecore nelle stive d'un cargo in alto mare

Morte soffocate 7000 capre e pecore nelle stive d'un cargo in alto mare La tragedia d'un carico di 10.000 capi di bestiame partiti dal Mar Nero per l'Africa Morte soffocate 7000 capre e pecore nelle stive d'un cargo in alto mare Si era guastato rimpianto del rifornimento d'aria - Altri tremila animali sono stati salvati - Il mercantile ha attraccato a Catania: le carogne saranno disinfettate e sepolte DAL NOSTRO CORRISPONDENTE CATANIA — Settemila ovini, imbarcati nei giorni scorsi in Bulgaria nelle stive del mercantile panamense «El Cingo» per esaere trasportati in un porto del Nord Africa, sono morti soffocali. Il danno, per I proprietari, si aggira sui 150 milioni di lire italiane. Le carcasse saranno cosparse di acido e sepolte. Le capre e le pecore facevano parte di un carico di diecimila ovini che -El Cingo* aveva preso a bordo nello scalo bulgaro di Varna. sul Mar Nero. Il bestiame era stato sistemato nelle stive del mercantile panamense appositamente attrezzate con un sistema di climatizzazione per assicurare agli animali l'ossigeno necessario e la temperatura adatta. Putroppo. durante la navi- tdspzdvei j I I sazione, un guasto bloccava il1 I congegno di circolazione del l'aria nelle stive. Nessuno dell'equipaggio si accorgeva subito dell'accaduto. Soltanto qualche giorno dopo, quando dai boccaporti cominciava a fuoruscire un insopportabile fetore che in breve invadeva tutti i locali della nave, ci si rendeva conto di quanto era avvenuto. In quel momento -El Cingo» — che sarebbe comandato da un ufficiale Italiano — aveva già doppiato l'isola di Creta e stava puntando verso sud-ovest per l'ultimo tratto del viaggio. Un'Ispezione nelle stive permetteva all'equipaggio di accertare che le capre e le pecore morte erano circa settemila. Altri tremila ovini però erano ancora vivi, ma si temeva che durante 11 resto della traversata essi potessero fare la stessa fine degli altri a causa delle carogne in avanzato stato di decomposizione che invadevano le stive. Gettare fuori bordo i settemila ovini, col pericolo d'Inquinare 11 mare, era impossibile. D'altra parte, se si voleva evitare che anche i tremila capi superstiti morissero, ocLorreva liberarli subito dalla vicinanza delle carogne. Di qui la decisione del comandante del mercantile panamense d'invertire la rotta e di puntare a tutta forza su Catania, il porto più vicino. E' stata una drammatica corsa contro la morte che gravava sulle tremila tra pecore e capre imprigionate nelle stive. Appena »EI Cingo» (il cui i ! > | ! i ! | 1 i i I | capitinosi era messo iri con-1 tatto radio con il comandante del porto di Catania) si è presentato all'Imboccatura del porto è stato subito autorizzato ad ormeggiarsi. Immediatamente il veterinario provinciale è salito a bordo per esaminare le carogne Dopo questa assicurazione, il comandante del porto ha autorizzalo lo sbarco del settemila ovini morti. Per quanto riguarda i tremila ovini ancora vivi, l'armatore di -El Cingo» ha noleggiato la nave cipriota -Messa- nia-. che si trova a Catania, facendoveli trasportare. E' con la -Messanla». infatti, che pecore e capre superstiti raggiungeranno il porto africano a cui erano destinate. La partenza è imminente. Franco Sampog naro

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