La stagione «amara» del vino di Piero Cerati

La stagione «amara» del vinoTroppe cantine sono ancora piene a poco più d'un mese dalla vendemmia La stagione «amara» del vioT La «guerra» che i viticoltori francesi fanno ai colleghi italiani è solo la punta d'un iceberg - Dietro la disputa stanno grossi interessi (anche politici), mancanza di programmazione, errori e molta demagogia LIONE — Mitterrand aveva promesso ai viticoltori del Midi, durante la campagna elettorale, l'istituzione di un •Ufficio statale del vino» per orientare la produzione controllare 11 commercio, acquistare i vini esteri sotto costo al prezzi di intervento, agevolare la distillazione dei surplus Invenduti, sorvegliare i contralti di stoccaggio e arrivare a fissare in sede Cee un prezzo minimo sociale del vino valido in tutta l'Europa comunitaria. Mitterrand e i socialisti hanno vinto le elezioni, formato il governo, ma •'•Ufficio statale del vinonon è stato istituito. Anzi, il ministero non ha ancora precisato quale programma vitivinicolo intende seguire, ha preso decisioni transitorie e si ritiene che si occuperà del settore solamente dopo 1 risultati della prossima vendemmia, che dovrebbe essere appena media, come qualità e quantità, a causa dei danni provocati dal malteir po nella vallata del Rodano, nel Maconnais, nella Borgogna, nella Champagne e nella Francia centrale (dal 25 al 35 per cento di perdite rispetto a un raccolto normale): in alcuni Comuni i danni sono arrivati sino all'80 e 90 per cento. Anche nel nord della Oironda. nel Bordolese e a Béziers (nel Midi) le grandinate hanno colpito duro i vigneti. Il governo francese sperava di non trovarsi in ottobre di fronte a problemi troppo gravi nel settore vitivinicolo, ma i commercianti (avversari dell'-Ufficio statale del vinoproposto da Mitterrand) hanno messo le mani avanti, acquistando vini da taglio italiani in vista della prossima debole vendemmia. DI qui il balzo delle nostre esportazioni, che nel IMO avevano subito una flessione: i dati definitivi riguardano per ora 1 primi cinque mesi dell'anno, ma l'Italia ha già esportato 8 milio¬ ni 326 mila ettolitri di vino (+53 per cento rispetto al periodo precedente) DI fronte agli arrivi di vino italiano, e partita la contestazione del vignerons del Midi, che producono vini da tavola, hanno volato per Mitterrand e speravano nella -statalizzazione- del settore, con una politica assistenziale: hanno visto invece arrivare le navi cisterna dal 8ud Italia mentre dell'.Ufficio del vino- non si parla più. Mitterrand (una curiosità: il padre fu produttore di aceto e presidente di quel sindacato nazionale) deve ora fronteggiare due tesi contrastanti: i commercianti, favorevoli ai vini italiani che garantiscono loro i -tagli- per i doc: i vignerons che accusano gli italiani di vendere il vino a prezzo troppo basso e di inondare la Francia a scapito della produzione nazionale. Piero Cerati

Persone citate: Mitterrand

Luoghi citati: Béziers, Europa, Francia, Italia, Lione