La caccia al «pezzo» antico diventa sempre più difficile di Remo Lugli

La caccia al «pezzo» antico diventa sempre più difficile Come si alimenta il mercato dell'antiquariato minore La caccia al «pezzo» antico diventa sempre più difficile Il settore è in difficoltà non per le vendite, ma per l'acquisto • I raccoglitori vanno di casa in casa, ma spesso chi ha qualcosa da vendere è diffidente: crede di avere un tesoro che vale milioni quando costa appena qualche biglietto da mille Come si alimenta 11 mercato dell'antiquariato minore, da dove provengono 1 tanti comò, armadi, credenze -della nonna» che riempiono le centinaia di negozi -bric à brac. sparsi lungo tutte le strade? Il settore è in difficolta, non per le vendite: lo abbiamo visto la volta scorsa. I clienti non mancano, anche 1 giovani adesso vogliono 11 pezzo antico o quasi antico, hanno capilo che fa pio calda la casa, costa meno del moderno e il denaro per l'acquisto si rivaluta. Raccoglitori e antiquari hanno problemi nell'acquisto: c'è la richiesta e non c'è l'offerta. Nel dopoguerra e fino agli Anni Sessanta non era difficile trovare merce, specie nelle campagne la gente voleva disfarsi del mobile fine Ottocento, primi Nove, per sostituirlo con il laminalo plastico. Adesso la tendenza s'è Invertita, non solo i giovani canno alla ricerca del pezzo antico, ma quei giovani I cui genitori vorrebbero vendere I vecchi mobili, si oppongono, vogliono serbarli per quella che sarà la loro casa. I raccoglitori vanno di casa In casa, sempre con minor successo, con maggiori difficoltà e diffidenza: spesso chi ha da vendere qualcosa s'è montato la testi-., crede d'avere un tesoro che costa decine di milioni quando vale appena qualche centinaio di biglietti da mille (qualche volta però può capitare che venda per poco ciò che in realtà costa molto). A questa raccolta spicciola s'aggiunge, sostanziosa, l'importazione. 'Ogni settimana attraverso i valichi con la Francia entrano in Italia una quintH.-ina di Tir carichi di mobili Otto-Novecento, provenienti dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Spagna — dice Enrico Vere sani che ha negozio a La Veggia di Casalgrande (Reggio Emilia). E aggiunge, maliziosamente —: Può capitare che venga denunciato un carico del valore di 15 mi/ioni mentre in realtà è di .Ì0O- Attraverso i grossisti questi oggetti vanno e rimpinguare 1 vari negozi di rigattieri. Altri rifornimenti avvengono all'interno, attraverso passaggi da una regione all'altr. Nelle valli del Cuneese c'è ancora una certa abbondanza di mobili rustici'' Ecco arrivare alla loro ricerca antiquari e raccoglitori della Lombardia, del Veneto. dell'Emilia. Giovanni Maro di Ceresole di Limone vende queste rose ai colleghi forestieri e a sua volta va a vedere che cosa può comperare da loro. .11 Varesotto per me è una miniera, ci saranno una quarantina di raccoglitori, o dall'uno o dall'altro, trovo sempre qualcosa di buono per i miei clienti-. Cosi, mentre dal Piemonte partono le madie, le credenze, le tavole che si aprono a libro, dal Trentino vengono 1 boccali da birra in rame, dal Sud i bracieri pure in rame e le brocche da portare sulla testa, dalla Toscana le lampade fiorentine d'ottone, ecc. Una osmosi continua, tra regione e regione che contribuisce anche ad un livellamento dei prezzi. - Afa non si deve credere che questi passaggi attraverso le nostre mani facciano salire i prezzi a dismisura — dice Giancarlo Risso di Robilante (Cuneo) —. Quando dobbiamo vendere ad un altro commerciante, ci accontentiamo di un piccolo guadagno: ci scambiatno i pezzi e anche i favori.. Le cose di poco conto. 1 soprammobili, i mobili rustici, quelli anche raffinati ma non di alta epoca, cambiano regione e niente succede. Ma con il mobile di pregio, quello che oggi costa molti milioni, accade diversamente. Spiega Ci indo Oiorgis di Borgo San Dalmazio (Cn): •// mobile bello è come una persona, vuole tornare al suo paese. Il fatto è che il pezzo che ha l'impronta di una certa terra, là è più apprezzato e quotato e capiterà sempre che un genovese riporti a Genova un comò ligure trovato tn Veneto o in Piemonte: Pino a qualche anno (a il mercato veniva alimentalo abbondantemente dagli oggetti chiesastici: carte-glorie, quadri di santi, candelieri, stole. Certe case si sono appe¬ santite con un arredamento severo di ori e di croci. Ora non pio. un po' perchè la richiesta è diminuita, per saturazione, non tanto fisica quanto del gusto: e perchè le vendite all'origine, dalle chiese, si sono rarefatte. Un raccoglitore modenese racconta di un prete dell'appennino che aveva necessità di far soldi per riparare 11 tetto, doveva vendere qualcosa ma non osava farsi vedere dai fedeli e allora portava fuori dalla chiesa i candelieri di bronzo, uno per volta, portandoli tra le gambe, sotto la tonaca. Poi è un genere pericoloso, per I frequenti furti nelle chiese. 'Comperiamo solo se il prete che vende ci può rilasciare una dichiarazione sua o della curia' dice Giancarlo Risso di Robilante (Cuneo): ed è una prassi che ormai seguono tutti. Tuttavia ci sono case chiesastiche ancora mollo appetibili, cui tutti danno la caccia: gli armadlonl da canonica, in genere del 1600. ma a volte anche del '500. Questo non è certo anilaquariato minore. Felice Mele, di Cocqulo (Varese), mi spiega, davanti a un bellissimo doppio corpo cinquecentesco sul quale assaggi con lo sverniciatore hanno ricavalo finestrelle di noce bellissima in una facciata nera di sporcizia, che cosa può accadere di questi mobili nelle mani di certi restauratori. • Questa parte di sopra, a sportelli, può diventare una credenza, da questa inferiore, con tre file di cassetti, si può ricatare un comò con due file di cassetti e un comoncino a una fila sola. Prezzo dei tre "pezzi ". 25-26 milioni, mentre il suo valore come mobile unico, integro, è di 15. Me lo hanno già chiesto per la trasformazione e io ho rifiutato, non solo perché voglio essere onesto con i clienti, ma anche per rispetto all'opera d'arte-. Remo lugli

Persone citate: Enrico Vere, Felice Mele, Giancarlo Risso, Veggia