Due Germanie per la Coppa nella finale di Zagabria di Giorgio Barberis

Due Germanie per la Coppa nella finale di Zagabria Domani e domenica l'atletica europea cerca il leader Due Germanie per la Coppa nella finale di Zagabria Urss outsider nella sfida fra i tedeschi - Anche gli azzurri in gara DAI NOSTRO INVIATO SPECIALE ZAGABRIA — La consueta carrellata di primatisti del mondo, campioni olimpici e campioni europei: questo propone la finale di Coppa Europa che domani e domenica animerà lo stadio di Zagabria giù teatro di una semifinale, nel lontano 1965, quando la manifestazione promossa dall'italiano Bruno Zauli — al quale oggi è intitolata — muoveva il primo passo. Il significato è. però, ben più ampio e fa il punto — con scadenza biennale — sulle forze atletiche continentali intese come movimento di vertice, con formula senz'altro avvincente perché a tutti comprensibile: match a squadre, otto punti al prime, sette al secondo, sei al terzi) e cosi via per ogni gara in \nodo da poter stabilire alla fin" delle venti prove maschili e delle Quindici femminili due classifiche che riassumano la forza dei singo- li Paesi. Anche gli azzurri in gara, dopo la splendida qualificazione. Non a caso nelle ultime tre edizioni il dominio della Repubblica Democratica Tedesca è stato completo: nella Germania Orientale, come in nessuna altra parte del mondo, si studia per sfruttare in maniera completa la potenzialità dell'uomo (donna)-atleta. Gli stessi sovietici non sembrano ancora, pur disponendo di un infinitamente più vasto potenziale umano, aver raggiunto a livello di studi medico-fisiologici i risultati della Ddr. giustamente gelosa dei suoi 'Segreti' specie perché qualcuno potrebbe rivelare anche forme di doping sconosciute o almeno ritenute fantascientifiche mancandone gli estremi di applicazione. La Repubblica Democratica Tedesca, dunque, ancora come squadra da battere in due giorni di gare. Al vertice il discorso è invariato. A Torino fu battaglia fino all'ultimo incertissima che gli atleti Ddr risolsero a loro favore per una manciata di punti su sovietici e •cuginioccidentali. Oggi le due Germanie sembrano ancor più vicine di allora, l'uno con Emmelmann. astro nascente della velocità impegnato in tre gare (100. 200 e 4x100). come flore all'occhiello di una formazione forte di tanti campioni collaudati, l'altra guidate, dal .terribile. Harald Schmid, che a Torino vinse la •sua. Coppa Europa imponendosi tre volte (400 e 400 hs e 4x400). mai come forse in questa occasione omogenea su livelli di eccellenza. L'Vrss sta un gradino sotto. Scarsa nella velocità, con dissidi intestini per la scelta di come .coprire, ad esempio l'asta disponendo di due grandissimi campioni come Volkov e Poliakov. rinnovata comunque in molte specialità, non appare il blocco granitico di ! sempre. Il che potrebbe costare ai sovietici, come accadde nel 77. anche la piazza d'ono- | re e. conseguentemente, la presenza come squadra nella i Coppa del Mondo in programma a Roma dal 4 al 6 settembre I problemi dell'Urss li vii*, nella fascia inferiore di valori, anche la Gran Bretagna co| stretta a rinunciare a Ovett (infortunio, almeno ufficial¬ mente visto che ufficiosamente si conosce il suo scarso gradimento a vestire la maglia del suo Paese): con Wells a far le bizze, dichiaratosi indisponibile per la staffetta: con Jenkius. vecchio campione, riesumato per i 400. Il che. tutto sommato, potrebbe far anche comodo a polacchi e italiani, la cui ambizione minima è di ripetere il sesto posto di Torino dimostrando stabilità a certi livelli pur gareggiando fuori casa, ma il cui •sogno nel cassetto, è rappresentato dal battere appunto o Polonia o Gran Bretagna, tradizionalmente davanti a noi. Nessuna preoccupazione dovrebbero riservarci, viceversa, i francesi (già battuti in semifinale a casa loro) e gli iugoslavi. Giorgio Barberis

Persone citate: Bruno Zauli, Harald Schmid, Poliakov, Volkov, Wells