In Svizzera gli xenofobi rilanciano il referendum di Alfredo Venturi

In Svizzera gli xenofobi rilanciano il referendum Il successore di Schwarzenbach raccoglie le firme In Svizzera gli xenofobi rilanciano il referendum Quelli della Nationalaktion ci riprovano, e nei 26 cantoni della Confederazione elvetica stanno raccogliendo le firme per un nuovo referendum contro i lavoratori stranieri. Sara il sesto, dopo quelli promossi negli Anni Sessanta e Settanta da James Schwarzenbach. figura storica del più gretto nazionalismo svizzero. Sconfitto cinque volte dal voto (ma nel '70 l'obiettivo di cacciare centinaia di migliaia di immigrali fu mancato per un soffio), il vecchio Schwarzenbach si è ormai ritiralo dalla politica. Il suo posto lo ha preso Valentin Oehen. deputalo zurighese al Consiglio Nazionale, che dirige appunlo 1'.Azione nazionale*. Che cosa vuole questo Oehen? Lo ha detto lui stesso, incurante del ridicolo, al tempo della iniziativa di aprile a favore degli stranieri: vuole • la difesa prioritaria della popolazione indivi'ria • ■ Dando conto di questa nuova battaglia contro i lavoratori immigrali, la stampa delle Svizzera francese, che rappresenta la parte più progressista dell'opinione pubblica, si chiede polemicamente di che cosa mai abbiano paura costoro. Di questi 900 mila stranieri. 110 mila sono lavoratori stagionali. E l'iniziativa di Oehen riguarda soprattutto loro. Oli stagionali ha:.no permessi di lavoro fino a un massimo di nove mesi l'anno. Non possono portarsi in Svizzera le famiglie. Non possono cambiare Uberamente occupazione, o passare da un cantone all'altro. Nell'aprile scorso, un'iniziativa popolare vo- luta da gruppi di sinistra e sindacali, diretta all'abolizione di queste norme, fu bocciala dall'84 per cento dei votanti. E in quell'occasione ci si chiese: come mai gli elettori svizzeri, che in passato hanno sempre detto -no* alle proposte xenofobe di Schwarzenbach. adesso respingono anche, e in modo cosi massiccio, un'iniziativa di segno opposto? le risposte sono molle. Intanto il fondo intimamente conservatore della psicologia elvetica: l'ordinato borghese di Zurigo, cosi come il bigotto contadino dell'Oberland bernese, vola -no- per istinto a I ogni rinnovamento. Poi. il fa. ole gioco dialettico dei settori economici interessali: ci sono ; attività tipicamente stagionali, l'edilizia, il turismo: è naturale che siano stagionali anche quelli che ci lavorano. Infine, la prospettiva di una nuova legge che avrebbe migliorato la condizione giuridiI ca delle -rondini*, come, con immagine poetica cosi clamo| rosamente contraddetta dalla ! realta, vengono chiamati gli ! stagionali. La legge è stata fatta, e definitivamente approvata a fiI ne maggio. Una legge blandaI mente migliorativa: per pas' sarò dallo *slalulo* di sl&gio1 naie a quello di annuale, che ! implica qualche diritto in più (per esempio la facoltà di farsi i raggiungere dalla famiglia: ma devono passare altri 12 mesi), prima bisognava aver I lavorato 36 mesi in quattro | anni consecutivi. Con la nuova normativa ne bastano 32. Inoltre, a questa specie di massa di manovra viene ricoi nosciuto qualche diritto in ! materia di libertà di associazione, lino a ieri assolutamente negato. E' uni altro che rivoluzionaria, insomma, la legge laboriosamente varala dal Parlamento di Berna: eppure è stala sufficiente a far scattare il riflesso xenofobo. Lo scopo dell'attuale raccolta di firme e proprio un referendum per l'abrogazione di queste avarissime concessioni. Non è forse cosi che si difende -la popolazione indigena-? Per avviare la procedura referendaria servono 50 mila firme, che Oehen sta rapidamente raggranellando. La votazione potrebbe farsi a febbraio, al più tardi all'inizio della primavera. Sembra di poter prevedere che. ancora una volta, l'elet¬ torato risponderà *no*. La legge che si vuole abrogare ha Intani l'appoggio delle associazioni padronali, che in Svizzera, come si sa. fanno opinione. Ma si preannuncia ugualmente una campagna aspra e inquieta. Anche perche la formidabile congiuntura elvetica mostra qualche crepa: per quest'anno si prevede un'inflazione del 7 per cento, che da noi sarebbe un miracolo di stabilità dei prezzi, ma che in Svizzera è considerala un incubo rovinoso. E poi. iniziative come questa fanno risalire alla linda superficie della Confederazione una complicata fanghiglia di pregiudizi, complessi condizionamenti psicologici. Durante la campagna per il referendum di aprile c'era un manifesto in cui la Svizzera era rappresentala come una mela Come la mela di Wilhelm Teli: solo che al posto della freccia c'era un baco. E nessuno aveva dubbi sul bersaglio della rozza metafora A fare della dolce, immacolata Svizzera una mela bacala sarebbero proprio loro, i lavoratori saliti dal Sud. Alfredo Venturi

Persone citate: Intani, James Schwarzenbach, Schwarzenbach, Valentin Oehen

Luoghi citati: Berna, Svizzera, Zurigo