La voce del tritolo contro il censimento di Giuliano Marchesini

La voce del tritolo contro il censimento In Alto Adige ritorna la paura degli attentati La voce del tritolo contro il censimento Gli ultimi atti terrorìstici sono stati rivendicati da un gruppo nazionalista - Le minoranze etniche temono una schedatura che le isoli dalla realtà sociale della regione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLZANO — In Allo Adige resta la paura, riportala dalle quattro cariche di tritolo esplose nella notte del 31 luglio nel cuore di Bolzano: il terrorismo ha preso di mira la villa di 8ilvius Magnago «padre» della Volkspartei. la sede del Commissariato di governo, gli uffici del Comitato della democrazia cristiana, il palazzo della Provincia. E ultimamente è stato dato alle fiamme un alloggio pronto per la consegna nel pressi di Merano: un'altra devastazione provocata da quello che chiamano .conno selvaggio*. Dopo gli attentati che hanno scosso Bolzano, c'e stata la catena di reazioni, .La voce del tritolo — ha detto il presidente della giunta regionale. Panchcri — non arra eco nelle coscienze delle nostre popolazioni, né ascolto nelle sedi istituzionali'. In una nota del pei. si osservava che chi aveva messo quelle bombe disponeva di mezzi organizzativi ed era perfettamente a conoscenza della situazione locale. •Siamo di fronte — si aggiungeva — a gruppi criminali che seguono le indicazioni di un disegno più ampio, che attraverso l'esasperazione estrema della situazione locale, già di per sé complessa e difficile, punta a colpire la convivenza civile e la democrazia non solo sul piano locale, ma su quello generale e nazionale». E la Confederazione sindacale commentava che «i problemi esistono, non si possono nascondere, ma chi spera di utilizzare le tensioni esistenti per disegni di contrapposizione va sconfitto: Nell'allraversare i suoi momenti delicati. l'Alto Adige continua ad essere bersaglio di formazioni terroristiche. Silvlus Magnago ha detto che le incursioni della notte del 31 luglio -potrebbero essere intimidazioni per cercare di boicottare il prossimo censimento etnico-. E poco dopo è venuta la conferma al sospetti del leader del partito di raccolta sudtirolese: s'è attribuita la paternità degli attentati l'Api (Associazione protezione italiani) con il .comunicato numero I»: -Questa autonomia non ci piace. Il governo italiano deve smettere di delegare tutto alla SVP. Il censimento non s'ha da fare: Sullo sfondo delle farneticazioni nazionalistiche, degli attacchi del fascismo, ce dunque il censimento in Alto Adige previsto per il prossimo ottobre. Non e l'indagine statistica in se che accumula tensioni nella provincia di Bolzano, ma l'obbligo per gli abitanti di queste vallale di dichiarare la propria appartenenza ad uso dei tre gruppi linguistici altoatesini: su questa •conta*, si accendono le battaglie, anche perché all'inchiesta sono collegate la propcrriona)? nei pubblico im¬ piego, l'assegnazione di alloggi popolari, la concessione di contributi. Mentre II terrorismo cerca terreno dove innescare le sue bombe. l'Alto Adige va verso il censimento con un carico di inquietudini. Si dibalte, ad esempio, il problemi dei misttlingui. dei figli nati da matrimoni misti : quale dichiarazione dovrebbero fare questi altoatesini? Di recente, si è cercato di smorzare le polemiche, c'è stato un Incontro tra il segretario provinciale della de e Silvius Magnago: si propone di evitare, per 11 momento, una -schedatura* dei mistilingui da parte dei genitori. Altre preoccupazioni, di fronte al censimento, colgono 11 gruppo di ladini, quello di minore consistenza nella popolazione della provincia di Bolzano. -Certo ci siamo svegliati tardi, ma ancora in tempo per evitare che la minoranza ladina finisca per non essere più indicata nella carta geografica dell'Alto Adige-: cosi ha detto il presidente della ■ Union Generela di Ladins dia Dolomiles*. Gilo Prugger. durante una conferenza stampa tenuta a Bolzano. Oli appartenenti a questo gruppo ribadiscono il diritto ad una salvaguardia etnica che non sia limitata alle Valli Gardena e Badia, temono di trovarsi .come in una riserva indiana-, chiedono una proporzionale che consenta loro di avere a disposizione una parte dei posti nella pubblica amministrazione al di fuori delle loro zone. Se non avessero soddisfazione, potrebbero optare per la componente di lingua tedesca, o per quella italiana, ma con questi inserimenti rischierebbero di cancellare la loro identità. L'ultima, desolante prospettiva dei ladini dell'Alto Adige è quella di boicottare l'Indagine statistica rifiutando la dichiarazione di appartenenza etnica. Nel quadro delle inquietudini, nella provincia di Bolzano, s'è inserita anche la polemica dei repubblicani altoatesini, che avevano deciso di lasciare le loro cariche direttive nel partito: la protesta s'era levata dopo le dichiarazioni programmatiche di Spadolini, che secondo gli esponenti di Bolzano del pri sarebbero state in contrasto, a proposito dei termini dell'Indagine statistica, con un ordine del giorno votato al Congresso nazionale del partilo sul problema dei mistilingui. Le dimissioni dei repubblicani altoatesini sono rientrate dopo un incontro con Armando Corona, della direzione nazionale del pri. Rimangono accese, comunque, certe battaglie in questo Alto Adige che si appresta a lare una specie dì «appello* dei suoi gruppi linguistici, dando la misura delle separazioni etniche. Giuliano Marchesini

Persone citate: Armando Corona, Magnago, Prugger, Silvius Magnago, Spadolini