«Cerchiamo di non affondare i più fragili in mezzo a noi»

«Cerchiamo di non affondare i più fragili in mezzo a noi» I medici della Lenad contro le terapie dei Centri antidroga «Cerchiamo di non affondare i più fragili in mezzo a noi» In po'c!"ica con la distribuzione di «litri di metadone», i dottori Meluzzi e Perlo chiedono: «Ci dicano che ne è successo dei vecchi drogati Sono forse guariti?» Da un lato ci sono i genitori, riuniti nella Lega nazionale antidroga, che chiedono alle istituzioni, ai politici, al carrozzone dei •Centri» di .fare qualcosa per questi nostri disgraziati figli., e dall'altro ci sono le oziosità ideologiche di quanti si domandano, e spesso in buona fede, se la Lenad non voglia 'ghettizzare' i tossicodipendenti. Probabilmente la violenta polemica che gira attorno all'associazione nasce da una somma di equivoci e da parecchi bizantinismi. Ecco le Lenad mettere sotto accusa le terapie del -metadone a scalare* o dell'eroina di Stato (•esperienze che in altri Paesi — dice — fi sono dimostrate fallimentari.) e proporre invece cure in reparti specializzati, in comunità protette, dove il drogalo per disintossicarsi (soprattutto psicologicamente) passi attraverso altre strade. Ed ecco molli insorgere dicendo che non si può ricorrere al ricovero coatto mentre non ci sarebbero fonti finanziarie bastanti per predisporre strutture atte ad ospitare l'esercito dei tossicodipendenti. Alessandro Meluzzi e Gianni Perlo, medici della Lenad. hanno qualcosa da dire. Rispondono ad alcune osservazioni che su La Stampa aveva fatto il dottor Giovanni Pepino, coordinatore dei Centri comunali antidroga. Ascolliamoli. Allora la terapia droga contro droga non va? Eppure nei Centri, con questo metodo, si •agganciano* i tossicodipendenti per seguirli e curarli: non è forse un bene? • L'idea di liberare dall'eroina con l'eroina è per lo meno singolare ma del resto ben si integra nella filofofia di chi sostie:e che i ragazzi assistiti de'. Centro in buona parte non sono più tossicomani ma tossicodipendenti e in quanto "agganciati" appunto attraverso la distribuzione della sostanza possono essere meglio seguiti. L'equivoco è di fondo; è un po'come se per liberare un alcolista dal whisky gli si offrisse cognac in cambio di "contatto". E allora perché non lasciar scegliere al giurane il tipo di droga favorito per garantire meglio l'aggancio?.. Nei Centri di Torino si afferma tuttavia che è già un successo l'aumento dell'affluenza di persone che chie¬ dono di curarsi. Che ne pensate? •7 da fi fomiti non sono né significativi né consolanti: meglio sarebbe dire alla cittadinanza quanti assistiti sono usciti dal tunnel della droga con questo tipo di terapia o quanti litri di metadone sono stati gratuitamente distribuìti. Il coordinatore dottor Pepino vanta come successo il fatto che all'inizio i Centri /ossero frequentati da vecchi tossicomani mentre ora lo sarebbero da ragazzi alle prime esperienze: ma i "vecchi"drogati sono forse guariti?.. Cosa pensate della terapia di mantenimento o della somministraiione crescente di sostante stupefacenti a cura del pubblico servizio? • Dcifi recenti informano che un gran numero di morti per droga sono da imputare non ai "tagli " ma ad overdose con relativa depressione dei centri respiratori bulbari in soggetti giù indeboliti dalla prolungata assunzione di stupefacenti- Allora è l'eroina che uccide? • Cero, l'eroina non i tagli. Ultima considerazione se al- cune iiersone prima di essere preposte dalla pubblica amministrazione a compiti di tanta responsabilità, avessero dedicato il tempo necessario alla propria formazione tecnica e professionale, avrebbero preso atto che anche esperienze storiche di somministrazione di "droga contro la droga", fondate su criteri ben più rigorosi di quelli fin qui seguiti dai Centri del comune di Torino, sono poste in discusssione dai loro stessi organizzatori Citiamo ad esempio l'esperienza della "Methadone Maintenance Clinic del Mounth Sinai Hospital di New York", quello dei centri britannici con somministrazione limitata e controllata Chi conosce questi precedenti non chiederebbe irresponsabilmente di potenziare la mescita del metadone con "laudano sciroppo", "morfina sanitaria".o "eroina di Stato". Il problema non è quindi solo di strutture? • Non serve a nulla potenziare le strutture se non si rtdiscutono le finalità, la metodologia e la qualità di una prassi culturale in cut si rischia di degradare la terapia a un incentivo alla diffusione del fenomeno, contribuendo cosi a affondare la parte più fragile di una generazione. Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Alessandro Meluzzi, Gianni Perlo, Giovanni Pepino, Meluzzi, Pepino, Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: New York, Torino