Per petrolio e carbone scontro di giganti
Per petrolio e carbone scontro di giganti La Du Pont si è presa la Conoco, ma altri scontri sono in vista per le fonti di energia Per petrolio e carbone scontro di giganti MILANO — Il brindisi di champagne offerto dal presidente della Du Pont. Edward Jefferson, per festeggiare l'acquisizione della Conoco, pagata 7.6 miliardi di dollari, il più grosso affare del secolo, potrebbe essere seguilo da altri brindisi nel prossimi mesi, in altre società, per festeggiare fusioni o acquisizioni di portala anche maggiore. Questa e la convinzione degli ambienti finanziari di Wall Street, protagonisti negli ultimi due anni di una catena di operazioni societarie destinate a rivoluzionare la tradizionale classifica dei colossi mondiali redatta ogni anno da! mensile Fortune. Il nuovo gruppo Du Poni-Conoco si troverà al settimo posto nel mondo con 32 miliardi di dollari di fatturato, subito dopo la Ford e appena prima della Oulf. la più piccola delle -sette sorelle- del petrolio. Il sistema chimico-petrolifero e quello dove sono avvenute e si attendono le più spettacolari operazioni. Non a caso in concorrenza con la Du Pont per il controllo della Conoco, erano scese In campo la canadese Seagram. interessala ad estendere la propria attività in campo energetico, e il colosso petrolifero statunitense Mobil Mentre a Wall 8lreet infuriava la battaglia, un'altra operazione meno clamorosa ma altrettanto significativa veniva messa a punto dalla francese EU Aquitaine per l'acquisto di rilevanti interessi minerari negli Usa. Il primo sbarco in forze sul mercato statunitense di una compagnia petrolifera sta. tale e per di più francese • Le grandi compagnie — ha scritto nel maggio scorso Oiovanni Merzagora. analista petrolifero della Banca Commerciale, in un suo studio sulle prospettive energetiche negli Anni Ottanta — Ilanno perso, oltre il potere di determinare prezzi e quantità prodotte anche una quota rilevante di greggio In tal modo hanno visto messa in pencolo la loro stessa esistenza come società petrolifere integrate... La loro quota nel commercio internazionale di greggio i scesa dal 90 al 42 per cento.. Ecco perche si sono messe a caccia di fonti primarie seguendo due direttrici: diversificazione verso il carbone e. in misura minore, il gas e il nucleare: concentrazione dello sforzo nella ricerca di nuovi giacimenti in Paesi politicamente sicuri e quindi preferibilmente sul continente americano. Il carbone della Conoco, secondo produttore Usa. diventava a questo punto mollo appetibile Se la minore disponibilità di greggio e una molla verso la ricosiliuzione di grandi compagnie energetiche integrale e anche uno stimolo per le grandi società petrolchimiche a trovare approvvigionamenti più sicuri. E' la logica Du Pont, una delle maggiori società chimiche del mondo, interessata al petrolio e al gas della Conoco. Secondo il presidente della Dow Chemical Europa. Frank Popoff. solo venti delle trenta maggiori società chimiche occidentali resisteranno nella forma attuale nei prossimi venti anni. E almeno dieci delle venti che resisteranno, sempre secondo Popoli, diventeranno o figlie delle grandi compagnie petrolifere privale o imprese statali. Il problema sarà infatti quello di procurarsi le risorse finanziarle necessarie alle ingenti spese di ricerca, a pa¬ garsi materie prime sempre più costose e a fronteggiare la concorrenza sull'intero mercato mondiale. Quattro nomi delle prime dieci società indicate da Popoff non sono difficili da Immaginare e sono quelli delle quattro grandi europee della chimica, da più di 50 anni in posizione dominante sul mercato mondiale: le tre tedesche. Hoechst. Bayer e Basf. che oltre a rappresentare 1 tre maggiori produttori europei hanno un fatturalo complessivo sul mercato statunitense di 5.6 miliardi di dollari luna dimensione pari ali intera Montedtsont. e la britannica lei. 400 miliardi al tanno di utili, forte presenza nella petrolchimica, agevolala dalla possibilità di ottenere il petrolio dal Mare del Nord. Individuare gli altri nomi, invece, diventa più «niiieilc anche se si puO fin da ora inserire la Du Pont sempre che l'operazione Conoco si riveli un affare sensato. Difficile soprattutto sarà l'inserimento di compagnie mediterranee, come quelle francesi o italiane, da sempre !e cenerentole del mercato chimico e petrolifero mondiale. .Man 11 Itnrsa
Persone citate: Edward Jefferson, Frank Popoff, Oiovanni Merzagora, Pont, Popoff
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