Uomini liberi in manicomio di Renato Rizzo

Uomini liberi in manicomio Che cosa è cambiato negli istituti psichiatrici con la legge 180 Uomini liberi in manicomio Storia di Giuseppe (23 anni a Collegno), impaurito dagli incubi del passato - E allora resta nell'ex ospedale, ma come persona, non come numero: ha un nome, un lavoro, paga l'affitto, vive .i°urenfi ne ho e mi vogliono anche bene, ma 23 anni di manicomio sono roba dura da digerire non solo per chi li ha I nasuti uno dopo l'altro: resta- j no den tro di me e me li ricordo proprio tutti; restano anche : dentro la mia famiglia perché. | se io ho paura di lasciarmi per sempre alle spalle l'ospedale psichiatrico, loro hanno paura di ospitarmi'. Giuseppe ha 56 anni, capelli grigi che ritmicamente si liscia con la destra, due pieghe profonde come ferite agli angoli della bocca. Da quando, nel 78. la legge 180 ha abbattuto, con una spallata d'umanità avallata dalla scienza, i muri dei manicomi, vive in una camera nello slesso reparto di Collegno dove, sino a tre anni fa. lo chiamavano matto: una camera arredata con i vecchi mobili del manicomio di cui. però, ha la chiave e sulla cui porta, accanto al campanello, ha messo, segno concreto d'una ritrovata identità, il proprio nome d'uomo libero. ■ il manicomio è la mia famiglia' dice. E in queste parole c'è amarezza, rabbia e una piccola serenità: quella di chi porta nel suo presente Iodio-amore per una realtà che gli ha strappato gli anni migliori della vita e che. però, gli ha almeno lasciato radici stabili e poche, ma conosciute certezze. • Ventitré anni — dice—E adesso il coraggio di andarmene, dove lo trovo?'. Nell'ex-ospedale psichiatrico lavora come amministratore drlla Cooperativa per le pulizie che conta 120 addetti scelti fra i ricoverati d'un tempo. Potrebbe seguire l'esempio di parecchi ex-degenti che. avendo una famiglia alle spalle o un lavoro davanti, hanno messo un sipario di chilometri tra il «carcere» e la nuova vita. Lui preferisce quella che un tempo era la sua gabbia: paga 60 mila lire al mese d'affitto, a pranzo e cena pensa da solo senza andare alla mensa. • La mia giornata? Lavoro molto, non ho tempo d'annoiarmi-. Una sorta di ergoterapia che. pero, segue ritmi personali e. soprattutto, è finalizzata alla soddisfazione di non fare qualcosa di fine a se stesso, ma di vedere, anche In termini economici (400-450 mila lire al mese) un riscontro del proprio impegno. • Non sono sposato — dice ancora Giuseppe —. Se si finisce in una disgrazia come la mia. meglio essere soli. Ne ho conosciuti di ricoverati cui le mogli, mentre loro marcivano in reparto, gli mangiavano tuttoe peggio-. Accanto a lui Pierino, altro amministratore della Cooperativa, annuisce grave: .Sono stato sposato per 5-6 mesi prima di entrare qui nel '49. Poi i/ mio matrimonio me lo hanno annullato.. Pierino vive in un alloggio che gli ha trovato ti Comune di Collegno e del vecchio manicomio dice: -Era un sacco che prendeva l'immondizia sociale'. Negli ultimi anni, ancor prima della legge 180. di tanto in tanto gli davano qualche permesso per uscire: •Poi. però, mi sono accorto che non ne valeva proprio la pena. Con una scusa, o anche senza darsi la pena di cercarla, prima di lasciarti andare e quando arrivavi ti facevano l'elettroschoc'. E adesso? 'Adesso vivo la mia vita». Dice: - Vado e vengo quando mi pare- come potrebbe dire: -Ógni quindici giorni faccio un viaggio alle 'Jahamas o alle Mauritius'. S'.essa malcelata soddisfazione nella voce. Oli domandi: «Lei sostiene di non essete mai stato malato o. almeno, che era inutile tenerla prigioniero. Se pensa a tutti questi anni vissuti dietro questi muri che cosa prova?'. Risponde: .Mi dispiace, però che cosa ci posso fare?». Ma Giuseppe afferra questa domanda, la strizza nelle sue mani che si chiudono a pugno: .lo. invece, non ci posso pensare. Quando ripercorro la mia vita che si sono presi senza neppure lasciarmela vivere un poco, davvero divento matto». Oluseppe. Pierino: dietro le loro rughe precoci, la loro voglia di fare nonostante tutto, le loro paure. c'C .a storia d'una istituzione. Per Oluseppe e Pierino è storia con un finale se non lieto, almeno quasi tranquillo: per altri «ospiti» come loro e emarginazione che ancora continua: difficoltà ad inserirsi nel lavoro, sberleffo sociale. Impossibilità di saltare quel muro che. se fisicamente non c'è più. tutt'ora esiste ed è un presente troppo impastalo di passato per diventare futuro. E ci sono ancora, a Collegno. 283 anziani (78 uomini e 205 donne) cui le pene dell'età si sommano a quelle d'un Incubo troppo lungo per sciogliersi al fuoco dei falò accesi nel '78 e che festeggiavano la riacquistata libertà. E ci sono gli 830 degenti (539 uomini e 291 donne) ancora assiepali nei reparti e per cui i responsabili della progressiva chiusura dell'ospedale psichiatrico rifiutano, comunque, l'etichetta di •Irrecuperabili»: -Qualcuno dice che per questi ricoverati l'aiuto più grande ce lo darà la morte, ma non è vero: anche per loro c'è una concreta speranza di riabilitazione'. • La chiusura di un manicomio — osserva il dott. Sammanano, presidente della Usi — è un'operazione necessariamente a tempi lunghi. L'importante, però, è che proceda: siamo soddisfatti del nostro lavoro ed fa piacere che venga seguito ed apprezzato anche all'estero. Proprio in questi giorni verrà in visita a Collegno, ad esempio, il prof. Herbert Pardes. direttore del National Institut of mental health di Washington.. «ammanano annuncia, quindi, un nuovo progetto: l'istituzione di un Centro sociale per cui già sono stati stanziati 250 milioni e che .dovrà gestire la risocializzazione dei pazienti attraverso un rapporto stretto con la popolazione di Collegno.. Oluseppe sulla sua poltrona, dice «sk« con la testa: anche lui che non è più «paziente • e che. due minuti fa. aveva recitato con la sua voce pacata un terribile epitaffio alla | propria vita: «Se io fasciassi j la mia camera qui dentro, so no sicuro che ricadrei di nuo¬ co nella pazzia'. Renato Rizzo 1, i M. 111111 MI > 1111 i M1111 j 111 i 111M1111111:1IJ11111 ■ ' M11.

Persone citate: Herbert Pardes, Lui

Luoghi citati: Collegno, Comune Di Collegno, Washington