Dai Canada petrolio sintetico per vincere i falchi dell'Opec

Dai Canada petrolio sintetico per vincere i falchi dell'Opec Impiantì giganteschi si preparano alla produzione su larga scala Dai Canada petrolio sintetico per vincere i falchi dell'Opec Nascono i villaggi dei nuovi pionieri dell'oro nero - Immense miniere a cielo aperto per strappare i fanghi bituminosi che gli indiani usavano per rendere impermeabili le canoe - «Uno sforzo paragonabile all'apertura del Canale di Panama» EDMONTON — La capitale dell'Alberta (Canada) ha le carte In regola per diventare capitale del petrolio sintetico, crocevia di pipelines avviate verso il mare, un deposito di •syncrude- tale da rendere autosufflciente il Canada e di soddisfare richieste esterne, che non mancheranno a breve termine. • Syncrude. è infatti la parola magica che corre lungo il West canadese ed è anche il nome del più grande impianto di estrazione e raffinazione delle sabbie bituminose di cui la regione sovrabbonda. Sabbie bituminose quasi a cielo aperto, scisti bituminosi verso l'Alaska, sabbia e pietre impregnate di oro nero potenziale. i.a scoperta di tanta ricchezza di giacimenti ha Innescato lungo la grande frontiera una febbre, che dopo una incubazione di circa dieci anni sta contagiando un po' tutti. Bercile il dato nuovo è questo: quando alcuni futurologi andavano predicendo sventure per asfissia da carenza energetica, qui. anziché prenderli per menagrami, hanno cominciato a fare 1 conti accorgendosi che bisognava affrancarsi dal falchi dell'Opec e puntare sulle risorse alternative, visto che le scorte naturali andavano assottigliandosi. La guerra del Klppur ha fatto il resto, e gli Ingegneri, le grandi compagnie petrolifere, il capitale pubblico e privato, il governo e il management, nonostante gli alti e bassi e le comprensibili frizioni per via degli interessi In ballo, hanno messo In moto il più colossale business di questi anni ruggenti e densi di nuvole. Un meccanismo di gigantesche dimensioni si appresta a rimescolare la mappa del potenti del petrolio, la sfida alle previsioni negative è in atto e nei suoi programmi sovvenzionati con cifre da vertigine si respira aria di futuro. Oggi la fase produttiva e ancora sperimentale anche se gli impianti colpiscono per le loro dimensioni. Attorno all'intrico chilometrico di tubi, alle torri di depurazione e kokizzazione. ai serbatoi di stoccaggio crescono come funghi gli agglomerati urbani, vere e proprie citta in mezzo alle pinete. Cosi Fi McMurray nell'Athabasca. fino a ieri villaggio sperduto di cacciatori, oggi e una città di 30 mila persone di cui 3000 fisso, occupate nell'Immenso •pozzo» a cielo aperto a strappare la fanghiglia bituminosa che in passato gli indiani usavano per calafatare le canoe. Tre mesi all'anno di sole e un inverno lunghissimo con quaranta, cinquanta gradi sottozero. Un crogiuolo di operai, impiegati, tecnici attratti da stipendi da 15-20 mila dollari in su (36 ore di lavoro settimanali). E U incontri uno arrivato dal Kuwait accanto a un altro partito anni fa da Cerzeto di Cosenza (Bietro Spendore). che vorrebbe tornare In Italia /•Porfirei anche oggi*) ma resta perché i figli stanno troppo bene dove sono e in fondo ■ Al paese non saprei che cosa fare»: venti mila italiani, ormai radicali ad Edmonton. ragionano allo stesso modo. Quante -syncrude- sono preventivate? Tante nei prossimi anni, visto che le sabbie bituminose individuate in un bacino abbastanza limitato contengono mille miliardi di barili potenziali di greggio di cui il 10 per cento già sfrutta-1 bile con le tecniche odierne. •8yncrude> di Ft. McMurray é il primo impianto funzionante: produce 70 mila barili al giorno ed entro tre. quattro anni potrà immetterne negli oleodotti 125 mila ogni ventiquattro ore. Alle spalle un investimento di 2.2 miliardi di dollari. Legato a questo progetto, sta per scattare quello che sfrutterà le sabbie del Cold Lake. con una produzione giornaliera preventivata di 140 mila barili di olio sintetico. Al Cold Lake la Exxon Re- | I sources lavora fin dal 1964: come dire che la pianificazione per l'affrancamento dal signori del petrolio é un'Idea maturata In tempi non sospetti: insoini,.a le compagnie petrolifere e 11 Paese hanno avvertito da anni che il tempo delle cicale stava tramontando. Al clnquantadueslmo piano del palazzo Exxon, a New York. Steve Stamas. vice presidente della polente «Sorella», sintetizza la «grande sfida». «La nostra compagnia sta facendo uno sforzo paragonabile all'apertura del canale di Panama o alla costruzione della via Appia. Bur ammettendo che il prodotto estratto da sabbie, pietre e carbone non é concor¬ renziale col prezzo del greggio fornito dal paesi produttori. Stamas ragiona cosi: • Ciò che avete visto a Ft. McMurray o in altri luoghi è solo un cam- pione. Quel che pare costoso oggi, domani si rivelerà remunerativo. Non illuduamoci dei recenti cali dei pretti: siamo convinti che nel giro di pochi anni il petrolio Opec eviterà il SO per cento in più e allora il nostro "sintetico"avrà lo stesso costo». La filosofia che sta alla base del mega-business è dunque questa: gli alleati dell'energia alternativa sono i bellicosi governanti del Golfo Berslco. i monopolisti dell'Opec ogni volta che chiudono i rubinetti o impongono aumenti di prezzo, ed anche i baroni del nucleare quando terrorizzano 11 mondo con gli errori commessi alla centrale di Tiireo Milo Island. Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Ingegneri, Pier Paolo Benedetto, Steve Stamas