Paradiso cercasi per elefanti e allodole di Franco Giliberto

Paradiso cercasi per elefanti e allodole INCHIESTA SUGLI ANIMALI COSTRETTI A VIVERE IN CATTIVITÀ* Paradiso cercasi per elefanti e allodole Parìa un medico naturalista, vecchio amico di Konrad Lorenz - «Molti zoo sono in realtà dei Lager» - La proposta di «musei viventi» ispirati a rigore scientifico e all'autentica tutela di animali in libertà -1 coccodrilli di Cuba fai. nostro inviato speciale i PARMA — Forse anche gli i animali hanno l'anima e pos-1 sono andare In paradiso, dice i pubblicamente un prete ve- neziano che ha la cura della1 chiesa di San Rocco, più fa-1 mosa tuttavia per i quadri di Tinto retto ospitati nel presbiterio. A qualcuno l'affermazione parrà sublime : dà la misura dell'amore che un uomo può nutrire per le bestie e saprebbe sollecitare — se ancora fossero 1 tempi — approfondimenti teologici, dispute o consensi dottrinari. Come in paradiso? E in quale forma? In quale posizione o livello di grazia rispetto alle animi- del mortali? Oli ultimi quaggiù sarebbero, per analogia con gli umani, i primi las-i sù? E cosi via. con qualche al- ! tro quesito meno banale. .Pur senza entrare in analisi metafisiche — commenta il j naturalista prof. Sergio Frugis. medico e docente di anatonua zoologica comparata all'Università di Parma — gli "ultimi" sono presto individuati diciamo che san tutti quelli costretti dall'uomo a non vivere secondo la propria indole, sia ingabbiati che maltrattati, sia portati via dal lo- \ ro libero e piacevole ambiente che decimati. Oppure sottratti a una vita di stenti ma genuina, che madre natura a volte avara a volte generosa aveva comunque stabilito*. Amico da venticinque anni del maggiore teorico dell'etologia. Konrad Lorenz, il prof. Prugis appartiene all'autorevole commissione della Cee per la consulenza e l'applicazione delle direttive sull'ambiente e sugli animali. Il docente entra nel dibattito giornalistico sul .leone all'ergastolo» alla vigilia d'un suo viaggio in Kenya: compirà una ricerca sui rapporti sociali dei grossi felini in una savana classica, alberata e aperta. finora frequentata da pochi studiosi, — Pollice verao dunque per °«ni *'P° di cattività, da quel •» cardellino in gabbia a quella dell'elefante nello soo safari? .Distinguiamo Un conto è la cattività, un conto la gabbia. Se in certe zone enucleiamo, come in Florida o a Cuba, degli enormi "pezzi" di ambiente naturale, scavando poniamo un invalicabile fossato lungo il loro perimetro, allora nulla da obiettare: li gli animali selvatici, persino i coccodrilli, possono vivere e riprodursi giustamente, magari aiutati dall'uomo quando le prede esistenti non sono in abbondanza. Discorso diverso, invece, per i box, le sbarre, le vasche. Molti pseudo zoo sono in realtà dei lager, degli alibi per un lucroso commercio. Noi latini diamo cattivissimo esempio: italiani, spagnoli e portoghesi siamo i peggiori. Anche i greci lasciano parecchio a desiderare». — CI sarebbero risvolti sadici dietro la gran vendita di blglietU al botteghini degli soo? -e Vi issa Gh aspetti che riguardano la folla e i singoli sembrano due. In sintesi, una tendenza freudiana di amore-odio per gli animali da parte dell'uomo che ambirebbe a un reinserimento in un ambiente dove le bestie avessero, come egli stesso, un ruolo fondamentale. Il sogno di fuga dalla città alienante verso il prato verde del pic-nic. insomma. Però portando nella borsa lo spray per fai fuori le formiche, prima di sedersi. E ci sarebbe poi l'aspetto empirico della ricerca, che risale a Bacone, con un formale rispetto per gli animali in linea di massima, ma senza disdegnare la sperimentazione te ritenuta necessaria, o lo studio del soggetto tenuto in una or¬ ganizzata cattività, per essere più comodi ed efficienti». — Vengono in mente i tedeschi, alcuni loro giardini citologici sotto questo profilo quasi ineccepibili. • E' vero, ma i tedeschi criticano, criticano l'Italia per la strage di animali che vi si compie e poi magari — non tuffi per fortuna — foro non rispettano l'uomo. Vengono da noi ad offrire marchi in cambio dei rari falchi pellegrini. In Friuli, d'accordo, un'incredibile legge regionale permette la cattura di quattro milioni di uccelli l'anno; ma quegli uccelli a decine di migliaia vanno poi in Germania, nelle casalinghe gabbiette. E se vuoi andare a cacciare in Ungheria devi pensarci con quindici anni di anticipo, per¬ ché le prenotazioni sono tutte esaurite dai tedeschi, per tre lustri, appunto. Attenzione alle ipocrisie, prego». — Accade la stessa cosa, poniamo, a Basilea o a Londra? • Ecco, in quelle due città lo zoo ha dignità. Il suo valore scientifico, etico, didattico acquista spessore. Certo, un leo- ne in un cortile o costretto in uno zoo-safari percorso da au-tomobili di visitatori, i un mezzo leone La stessa priva-eione del clima naturale ade- guato è un gran limite per l'e- sistenza di un coccodrillo, du- na giraffa, d'un elefante Tuttavia, per quel che è possibile, facendo attenzione alle condizioni ambientali, badando alla salute degli animali, evitando loro psicosi, irascibilità. perdita dell'istinto materno, impulsi aulolesionistici. si può raggiungere un accettabile equilibrio in cattività.. — Lei sembra per il compromesso, alla fin fine: almeno grandi gabbie, almeno vasti spasi recintati, almeno ambienti idonei e il più possibile simili al naturali, a costo di artifici termici e lumi- \ nosi... 1 -Sicuro, meglio che sia un \ biologo, come avviene allo zoo 1 di Londra, a prendersi cura ideila folta famiglia dei leoni, ! con criteri strettamente scien tifici; con l'impegno, per I esempio, di reimmettere nelle zone africane, in cui si veri fiI cano pericoli di estinzione, gruppi di animali tirati su in Gran Bretagna con il rigore dello Studioso appassionato- \ — Allora giardini toologici rome musei viventi? • Soltanto questo è il ragionevole e "umano" obbiettivo j che possiamo porci. Che gli ; zoo almeno servano a far ri| produrre gli animali, a farli "vitere bene", a studiarli per poterli salvare quando — in libertà — sono minacciati da qualche evento della natura o artificiale. Però, tutto questo è da fare con la serietà dell'i' stituzione scientifica, non con ' la furbesca velleità dell'esibizione specu la t iva- Con ottimismo, Frugis dice ] ancora: -l. avvento di leggi a tutela degli animali che in Italia mancano come in Europa, il coinvolgimento sempre I maggiore dell'opinione pubt blica potrebbero fare il resto. i dare infine buoni frutti. Allora verrà l'epoca della coscienza pulita, contemplativa. Voo/io dire di chi va a contem' piare il pettirosso in campatimi te si può- con pazienza) ' sema farsi passare nemmeno j per l'anticamera del cervello i la voglia di metterlo in gabbia. Franco Giliberto

Persone citate: Bacone, Konrad Lorenz, Sergio Frugis