Francia: scorte armate al vino blocchi stradali dei contadini di Francesco Santini

Francia: scorte armate al vino blocchi stradali dei contadini S'inasprisce nel Midi la guerra alle importazioni dall'Italia Francia: scorte armate al vino blocchi stradali dei contadini «Vigilantes» pagati dai commercianti seguono le cisterne mentre i «vignerons» intasano gli incroci con i trattori - Anche la frutta proveniente dalla Spagna è boicottata DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NARBONNE — La rituazlone e precipitala improvvisamente. Contro gli squadroni del Midi tollerati dalla polizia, gli imprenditori francesi organizzano nel Sud della Francia scorte armate ai convogli di vino italiano.Ai blocchi dei trattori agli ingressi dell'autostrada che costeggia il golfo del Leone nella regione del Languedoc-Roussillon. 1 grandi commercianti francesi rispondono ingaggiando •vigilantes» privali. Hanno il compito di garantire il trasporto del vino italiano destinato a rafforzare la gradazione alcolica del prodotto francese. Si temono incidenti. Le tensioni più acute si registrano a Narbonne. nel Dipartimento dell'Aude. Davanti alla prefettura della città si moltiplicano le scritte per il blocco delle importazioni. Sulla facciata gotica della cattedrale di Sairl-Just. sono comparsi slogans contro gli italiani e gli spagnoli. Alla guerra del vino si aggiunge, in queste ore. quella della frutta in arrivo dalla penisola iberica. Due i momenti di maggio"e incertezza: alle 9 del mattino, all'uscita dell'abitalo di Narbor.ne. sulla strada per Perpignan. quando un gruppo di agricoltori ha bloccato con 200 tonnellate di meloni la nazionale n. 9. La citta, in direzione della Spagna, è stala isolata. In un ingorgo spaventoso, sotto il sole a 40 gradi, centinaia di automobilisti sulla strada delle vacanze hanno minacciato di forzare II blocco. I<a tensione s'è ripetuta nel pomeriggio, sui due sensi di marcia dell'autostrada per Carcassonne. in direzione di Tolosa. Un carico di quindici tonnellate di pere spagnole è stalo disperso sull'asfalto e le cassette incendiate. Anche ieri la polizia non è intervenuta. Nessuna opposizione delle autorità anche alla stazione ferroviaria di Carcassonne. nell'assalto ad un •merci» carico di frutta di provenienza spagnola. I gendarmi sembrano avere gli occhi bendati e gli importatori accusano il go- verno di Parigi di voler creare una •situazione insostenibile nel Midi.. La guerra del vino e della frutta si combatte in queste ore essenzialmente tra francesi. Il nodo resta il porto di sete, con i suoi tre milioni di ettolitri di vino arrivati dall'Italia nei primi sette mesi dell'anno. Ieri, per ritorsione contro gli squadroni dei -vignerons- che evocavano il ricordo antico delle lotte di Marccllm Albert e gli scontri sanguinosi del 75 a Montredon. gli importatori di Sete hanno minaccialo la serrata delle aziende con lo spettro della sospensione dalla paga per 1500 lavoratori del porto e 150 impiegati. I sindacali hanno reagito con determinazione. Minacciano, adesso, contro la serrata, l'occupazione delle aziende. E' in corso un braccio di ferro mentre l'ultima motocistema italiana, con 932 tonnellate di vino greco, lascia i canali roventi di Sete dal Quai d'Alger. Al comando della motocistema che ha depositalo un vino ■ forte e liquoroso- di Samos. Nicola Rongillt. 48 anni, di Vasto (Abruzzi). • Ho consegnato ti carico alla compagnia del signor Leduc — dice Nicola Rongltti —. ho attraccato e sdoganato sema difficolta. Alla Camera di commercio di Sete, che ha la gestione del piti importante scalo vinicolo della Francia. Bernard Lasserre, direttore aggiunto del servizio, ammette con malizia: .11 prodotto italiano, quello greco o quello algerino, rimane a Séte per poche ore: subito prosegue per Bordeaux e per la Borgogna dove si produce un ottimo l'ino francese. E la guerra del vino? •/ "vignerons" protestano — afferma Lasse r re —soltanto quando c'i una superproduzione. Quando tutto il loro vino è ritirato, in Francia può entrare qualsiasi cosa: la guerra finisce con la vendita del prodotto o con una sovvenzione del governo. Quanto alla qualità, agli squadroni del Midi poco importa.. E° di queste ore la decisione del ministro dell'Agricoltura. Edith Cresson. di concedere 200 milioni di franchi al produttori. Ma nella regione della Languedoc-Roussillon. nessuno e soddisfatto. Identiche reazioni, tra 1 regionalisti dell'Occitania. Jean Hmllct il leader del Mlvoc. con la sua faccia alla Ledi Walesa, ammette: .11 governo attuale non può risolvere in due mesi i problemi che si trascinano nella nostra regione da trentanni- Poi ripete: • L'importante è evitare che gli italiani continuino ad esportare i loro vini artificiali, a scaricare in Francia le loro truffe. Una nostra indagine ci consente di affermare che il prodotto smerciato ad undici (ranchi al grado-ettolitro è ottenuto con composti chimici da un mosto rinforzato.. La collera del Midi preoccupa il governo di Parigi. Il nuovo assetto politico francese sa che. da sempre, gli agricoltori del Mezzogiorno sono stati all'opposizione. Portarli adesso nelle decisioni della nuova maggioranza, organizzandone il consenso, non sarà facile. Dice il giovane Lasserre. della Camera di Commercio: • Questa, da sempre, e una terra di eretici e di guerre di religione Il pericolo, per Mitterrand, è che la guerra contro i prodotti italiani e spagnoli si trasformi in una fronda controParigi.. Francesco Santini