Brividi, ma nessuna previsione per il costo del riscaldamento
Brividi, ma nessuna previsione per il costo del riscaldamento L'ascesa del dollaro rischia di far saltare tutti i bilanci Brividi, ma nessuna previsione per il costo del riscaldamento A fine luglio gli esperti parlavano del 20-25% in più rispetto all'inverno '80 Adesso dicono: «Vedremo dopo le ferie. Dovremo probabilmente rinunciare ai 20 gradi» - Ma se vogliamo risparmiare, bisogna far rivedere gli impianti L'Inarrestabile salita del1 dollaro sul mercato dei cambi — ieri aveva raggiunto quota 1245 lire — rischia di (arci rifare ancora una volta i conti del riscaldamento e di raddoppiare 1 conguagli di (ine anno. Non solo: se la tendenza al rialzo della moneta americana, con la quale si acquista il petrolio, si mantenesse costante, il costo dei • venti gradi» potrebbe diventare proibitivo per migliaia di laminile Nell'ultima settimana di luglio gli esperti avevano già previsto incrementi del 20-25 per cento nel costo del riscaldamento rispetto allo scorso anno. Oggi nessuno vuol azzardare un aggiornamento di queste cifre, ma tutti sono concordi noli affermare che ulteriori aumenti sono inevitabili Il .quanto, è una sorpresa che ci ritroveremo al termine delle (erte quando si conosceranno, a settembre, i prezzi Opec per il greggio. Dice Oiorgio Oattl. presidente dell'Assopetroll piemontese, l'associazione che raccoglie la maggior parte delle imprese di riscaldamento: 'Per il momento l'ascesa del dollaro e stata compensata da una diminuitone del prezzo del grezzo, estratto in esuberanza. Ma sicuramente ci saranno altri rincari. Bisognerà vedere in autunno'. Aggiunge però che per i consumatori c'è. dal 1* gennaio di quest'anno, una possibilità interessante che permette di contenere i costi: per i contratti .a fornitura di calore-, quindi di un servizio. l'Iva applicabile sul combustibile scende dal 15 all'8 per cento: -In questo modo — spiega Gatti —si è anche più competitivi sul metano (che già paga 18 per cento) e, in caso di ulteriori aumenti del gasolio. Ce un lieve contenimento del prezzo'. Anche all'Istituto autonomo case popolari (25 mila alloggi in Torino. 8 milioni di metri cubi di abitazioni da scaldare) ci si attende un ulteriore aggravio che peserà su bilanci già insidiati dalla crisi: • Tutto quanto era possibile fare per risparmiare — dice l'ing. Coirò, capo del servizio manutenzione — è stato fatto: valvole, coibentazioni, centraline di controllo, doppi vetri nelle nuove costruzioni. Si potrebbe diminuire la temperatura di un grado o due. ma se una volta eravamo abituati a 11-19 gradi oggi ce ne bastano a mala pena 20 o 21 quando non 22. E mutare le abitudini è molto difficile-. Più deciso per un'azione di risparmio è Quirino Lanuti, segretario dell'Associazione amministratori di stabili: «Se debbono venire gli aumenti — spiega — vengano pure, purché non manchi il combustibile e non si ritorni a situazioni come quelle del 73. quando rischiò di rimanere al freddo il nostro Paese, che è la più grande raffineria d'Europa. Il problema, se vogliamo risparmiare e abbattere i costi del riscaldamento, sta negli impianti'. Spiega: -Badi bene che io non vendo caldaie. Però se si eliminassero tutte quelle che sono inefficienti, o inadatte, o vecchie, spesso prive di un'adeguata manutenzione, potremmo recuperare almeno un 25-30 per cento di gasolio che oggi se ne va sprecato. Ci sono zone della città dove l'SO per cento delle caldaie sono inadatte al combustibile che bruciano. Quante non sfruttano il calore dei fumi?'. Nel nostro Paese, al contrario del resto d'Europa, non ci sono agevolazioni per chi rende efficiente il proprio impianto: .Con un'utenza mista, condomini e inquilini, e difficile convincere la gente alla necessità di inveitine per per i capricci degli sceicchi o per quelli del dollaro — il cartello Opec aumenta. E tutte le volte si invocano impianti efficienti, maggior utilizzazione del combustibile: e invece si finisce di pagare di più e basta Gianni Bisio risparmiare. L'inquilino non vuole, il proprietario nicchia. Eppure con una modica spesa ammortizzabile in due anni, al massimo in tre. sarebbe possibile giungere a risparmi di almeno il30percento'. Il discorso non e nuovo. Se ne parla tutte le volte che —
Persone citate: Gatti, Gianni Bisio, Quirino Lanuti
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