Confronto Italia-Usa, fra crisi e rilancio E' il leit-motiv di Lizzani per Venezia di Stefano Reggiani

Confronto Italia-Usa, fra crisi e rilancio E' il leit-motiv di Lizzani per Venezia A colloquio con il direttore della Biennale Cinema, che medita il palinsesto Confronto Italia-Usa, fra crisi e rilancio E' il leit-motiv di Lizzani per Venezia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VENEZIA — Ecco le ultime notizie dalla Mostra del Cinema: il programma crescerà forse di un giorno, dal 2 al 12 settembre: I film ci sono già tutti: la crisi economica sembra superata, aumenta il numero dei premi e del premiatori privati (vedi riquadri): il 7 settembre ci sarà una grande assemblea al Lido di tutto II cinema Italiano; Lizzani sta compilando il calendario delle proiezioni per distribuire nel modo migliore le opere più attese, bisogna dargli qualche giorno per il comunicato ufficiale, anche la suspense vuole la sua parte. Dopo Cannes si disse che Venezia doveva rappresentare la grande riconciliazione col cinema americano. Com'è andata? I maestri del nuovo cinema tedesco non ci sono. Perché? L'Italia giganteggia nel programma. Bene, ma per meriti effettivamente clamorosi? Sono le domande, le curiosità con le quali siamo venuti a trovare Lizzani a Venezia. Nella sala di scrittura del suo albergo (emblematicamente solo) sta meditando il palinsesto. Parliamo del lavoro di scelta, dei film, delle nazioni rappresentate. Lui è contento, gli pare di aver fatto con la Commissione selezionatrice un buon raccolto, la Mostra si annuncia ricca, fervida, polemica, con quella punta di denuncia e di moralismo che a Lizzani non dispiace. Cerchiamo di anticipare quella che sarà, oltre i film più attesi, la linea di fondo della Mostra. Sarà un confronto ideale tra Italia e Usa. tra un grande cinema .che sta incontrando una crisi- e un cinema in crisi «che forse ha trovato il suo rilancio'. Anzi, il tema del rilancio italiano sarà esplicito, l'assemblea plenaria del 7 settembre non sarà semplicemente una festa, ma un'occasione di progetti, di impegni. Annota Lizzani: .Questa volta non c'è, come l'anno scorso, la prevalenza del cinema nato dalla televisione, dalla Rai. I sei film italiani sono di produttori privati, anche se la Rai ha alcune partecipazioni». I film ai quali la Rai ha contribuito sono il Bosco d'amore di Bevilacqua, i Sogni d'oro di Nanni Moretti. La caduta degli angeli ribelli di Marco Tullio Giordana. OH altri italiani in concorso sono Peter Del Monte con Piso pisello e Salvatore Pisciceli! con Le occasioni di Rosa. Fuori concorso le storte di ordinaria follia di Ferreri. Di produzione per metà italiana è II sangue del tiranno di Jancsò. di Interesse anche italiano è il film di Zanussl sul Papa (L'uomo terni- to da lontano), pur culturalmente polacchissimo. Se aggiungiamo la possibilità offerta dalla Biennale ai produttori per una nuova edizione indipendente di Controcampo italiano (potrebbero esserci Solllma. la Tattoli. Murgia) vediamo il grande segno della presenza italiana, troppa per non essere garantita dalla qualità, per non essere un sintomo di ripresa. Lizzani sugli italiani non ha dubbi. Vedremo: a noi fa piacere che siano arrivate a Venezia le opere seconde di Pisciceli! e Giordana, due nomi di giovani diversamente eccellenti. E l'America? Dice Lizzani: .Presente, ricercata, ma ci sono stati i sei mesi di sciopero nell'industria cinematografica; il Ragtime di Forman è ancora in lavorazione, il film di Coppola sarà pronto a dicembre, non siamo sicuri dell'ultimo De Palma. Ma in concorso ci sono due film civili come Trae confession di Grosbard e Princess of the city di Lumet. Appartengono alla grande tradizione americana della denuncia, con una novità: alla corruzione della polizia in Lumel si opporrà la corruzione del clero in Grosbard con De Niro prete losco. E il molto celebrato film di Spielberg e Lucas sui Predatori dell'arca perduta? Dice Lizzani, un poco offeso: -In concorso no. lo faremo a mezzanotte, è solo un grande giocattolo, nelle scelte c'è un limite a tutto.. Si vedranno fuori concorso anche Sob di Edward e La Dia di Cutter di l'asse r Pensando ai tedeschi. Lizzani non ritiene .che siano obbligatori: Comunque Wenders ha due film non ancora pronti, uno addirittura abbandonato. Herzog sta girando in 8udamerica. Schloendorff sta affrettando invano le riprese del suo film in Libano. Fassbinder è stato lasciato a riposo. -A binai no scelto la terza generazione, la Margaretha von Trotta, la Helke Sanders von II fattore soggettivo». Tra gli ultimi acquisti del concorso spicca lo jugoslavo Zafranovic con La caduta dell'Italia, storia simbolica di un'isola sulla quale dai fascisti ai tedeschi al partigiani passano tutti i possibili occupanti del potere. Quanto al tema del terrorismo, sarà presente nei film di Giordana e della von Trotta: è un argomento che oggi lega nel cinema Italia e Germania Stefano Reggiani