Patrimonio di 500 miliardi è rimesso in discussione di Gianni Bisio

Patrimonio di 500 miliardi è rimesso in discussione Costerà cara agli enti pubblici la sentenza sulle Ipab Patrimonio di 500 miliardi è rimesso in discussione Il presidente Enrietti: «E* un grosso ostacolo sulla strada delia programmazione; il ritorno alla politica assistenziale» La sentenza della Corte costituzionale che ha cancellalo (per .eccesso di delega.) alcuni comma del decreto legge luglio '77 che prevedeva il trasferimento agli enti locali delle Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) avrà effetti anche alla Regione Piemonte. Sono infatti 600 le Ipab — colonie estive, scuole materne, istituti per infanzia e anziani ecc. — che avevano lutti i requisiti previsti per il passaggio ai Comuni e per 124 di esse, come ci ha precisalo il presidente Enriettì. era già stato espresso il parere favorevole per II trasferimento. Per questo era stato già avviato l'iter per il passaggio ai Comuni, secondo quanto disposto dalla legge regionale n. 20 del 10 aprile 1980. una delle prime approvate in Italia su questa materia. Ora la sentenza della Corte riporta a zero questa situazione, rimettendo in discussione un patrimonio che. secondo alcune stime, in Piemonte sfiora i 500 miliardi. I giudici. In sostanza, hanno ritenuto eccessiva la delega data alle Regioni dal decreto legge 816. anche perché non legata ad una riforma globale dell'assistenza pubblica, peraltro sollecitata nella stessa sentenza della Corte con un chiaro Invito al governo e al Parlamento. Il presidente della Regione. Enrietti. non ha nascosto la sua amarezza. Rintracciato in vai Form azza, dove aveva partecipato ad una riunione, ci ha detto: .Non voglio entrare nel merito giuridico della sentenza, che peraltro non conosco nella sua esatta for¬ mulazione e motivazione L'etletto della sentenza, comunque, è di enormi proporzioni, sia perché incide sui poteri delle autonomie locali, prima fra tutte la Regione, sia perché rappresenta un grosso ostacolo sulla strada della programmazione e della integrazione dei servizi su base comunale, principi sui quali sono fondate numerose nostre leggi regionali.. Per Enrietti si tratta .di un ritorno alla politica delle istituzioni parallele, al prevalere degli aspetti puramente assistenziali che si era tentato faticosamente di superare.. Aggiunge il presidente della Regione: .Auspico che il Parlamento colmi rapidamente questo vuoto legislativo che mette ancora una volta in difficoltà le Regioni più attive e più attente ad una programmazione integrata e alla tutela complessiva dei diritti del cittadino.. La giunta regionale si riunirà al più presto per esaminare nel dettagli la situazione e per concordare le iniziative conseguenti al colrio hi «migna dato dalla Corte costituzionale. La sentenza riaprirà infatti molti problemi, a partire da quello del personale delle varie istituzioni di beneficenza che stava confluendo nei Comuni. Chi si accollerà gli stipendi? Se per talune Ipab il passaggio era indolore, per altre vi erano problemi: in taluni casi al parere favorevole del Comuni si opponeva il .no. delle Ipab. e viceversa, a seconda della situazione (inanziana o della volontà autonomistica dei vari istituti. Per quanto riguarda il Co¬ mune di Torino, come ci ha precisato il sindaco Novelli, la sentenza non provoca alcun problema in quanto le Ipab assorbite sono state sciolte tutte quante per autodecisione dei propri consigli di amministrazione (ad esemplo l'Istituto di riposo per la vecchiaia di corso Unione Sovietica, il Bonafous o 11 Buon Pastore). Stesso discorso per la Provincia di Torino. L'Opera pia ospedali psichiatrici, infine, è stata sciolta dalla legge sanitaria Gianni Bisio

Persone citate: Enrietti

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino