Con Schittel, Rava, la Klein e Adams le piazze del Sud scoprono il jazz

Con Schittel, Rava, la Klein e Adams le piazze del Sud scoprono il jazz Entusiasmo, stupore e «feeling» per iì Festival itinerante della Puglia Con Schittel, Rava, la Klein e Adams le piazze del Sud scoprono il jazz FOGGIA — La grande vacanza del jazz, dopo le kermesse di Sanremo e di altri centri del Nord (Ravenna. Bologna. Comacchio. La Spezia. Reggio Emilia) e del Centro (Pescara), vive in questi giorni le sue ultime battute nel Gargano e nella provincia di Foggia dove la musica viaggia sulle ruote di un festival itinerante attorno e dentro il promontorio, dal mare ai monti in mezzo al pubblico dei turisti ma anche tra la folla di chi vive una realtà culturale limitata sovente al circuito dei programmi televisivi. La festa diventa dunque subito una impresa anche meritoria nei confronti di un territorio di norma escluso da un tipo di attività tipicamente metropolitana. Medium catalizzatore, il jazz diverte, incuriosisce, fa discutere e la folla è fitta di appassionati ma anche di curiosi attorno ai musicisti in azione nelle piazze Sono stati vissuti tredici giorni di musica (dal 18 alla fine di luglio) con diciannove concerti che hanno visto in primo piano la partecipazione di vari musicisti in arrivo dagli Stati Uniti e dall'Europa occidentale L'americano David Schnittel — quel giovane sassofonista che si era recentemente messo in evidenza nel gruppo dei -Jazz Messangers. di Art Blakey — t arrivato nel Gargano con un contratto in esclusiva per l'Italia ed t forse stato il musicista più applaudito. Il suo gruppo (un quintetto) proponeva nella piazza di Monte S Angelo una musica di notevole pregio dove la coesione tra gli strumenti e t'abii'tà dei solisti favorivano un successo assai prossimo al trionfo. Tra gli italiani, il .torinese di mondo- Enrico Rava — arriva dal festival di Nizza — ha portato a Lucerà quella nota intellettualistica che ha giovato al tono della rassegna. Musicista colto, autore di un )azz che ormai vive al di fuori di schemi e correnti. Rava conferma ad ogni prova la maturità del solista originale che sa cercare la situazione nuova muovendosi tuttavia nell'ambito di alcune regole o leggi ben precise: la principale è quella di seper evitare l'avanguardismo ad ogni costo. Il pubblico ascolta, non i abbacinato dai suoni (il rock di Arbore e Boncompagni ha ormai anticipato, concretizzandoli via radio, effetti da Diluvio universale) e nessuno lamenta l'assenza, poniamo, di un Little Tony. Al contrario, accanto allo stupore dei curiosi e degli spettatori occasionali, l'entusiasmo dei giovani lascia supporre una precisa consuetudine con i suoni afroamericani. Non per caso a Bari, a Taranto, a Foggia l'attività con¬ certistica prevede già durante il corso dell'anno una chiara apertura al jazz. Tuttavia, il festival del Gargano, nel produrre due settimane di jazz, istituzionalizza nel Sud una situazione che era appena accennata. Un chitarrista della Louisiana. Jerry Ricks. con quel blues d'epoca, ripescati dalla grande biblioteca di una tradizione tipicamente atra, diventa il personaggio della rassegna. Con Jerry c'erano Oscar e Miriam Klein (lei cantante, lui trombettista e chitarrista), specialisti europei di un'esaltante ricerca filologica. Anche jazz moderno a Cerignola con Pepper Adams. americano dal poderoso sax baritono, e con Jacques Pelzer (a Margherita di Savoia). Accanto a Pelzer c'erano — fra pfi alin — il bassista Riccardo Del Fra (forse il numero uno oggi in Italia) e il pianista Dennis Luxior. pensoso improvvisatore, accompagnatore ricco di intuizioni. Dagli Usa è arrivato il gruppo .Mombasa- che produce ritmi e suoni riecheggianti il folclore panalricano assai seducente. Quei tamburi salivano in cielo nella notte stellata mentre la tarantola stava in agguato o forse sonnecchiava nostalgica di antichi saturnali Franco .'.'rondini Enrico Rava