L'Europa musicale giunge a Macerata con le «regine» Nilsson e Caballé

L'Europa musicale giunge a Macerata con le «regine» Nilsson e Caballé Si conclude allo Sferisterio una stagione con un cast di prim'ordine L'Europa musicale giunge a Macerata con le «regine» Nilsson e Caballé MACERATA — Con un sontuoso allestimento della For«i del destino e due spettacoli di balletti si conclude in questi giorni la diciassettesima stagione lirica della Arena Sferisterio di Macerata che ha ospitato quest'anno i complessi dell'Opera di Lipsia con Str&uss (Elettra) e Mozart (// flauto magico) e ha avuto il suo clou in un concerto della filarmonica di Dresda in cui. dopo anni di assenza dall'Italia, si e potuta riascoltare la mitica Blrgii Nilsson in pagine di Wagner e Strauss. Complessivamente. una bella svolta di apertura europea per una manifestazione che. sino all'anno scorso, si era azzardata ad uscire dai sacri confini del repertorio nazionale solo per allestire un paio di volle la Carmen di Bizet. Con il Nabucco eseguilo a meta luglio e La torta del destino si torna all'amatissimo Verdi, e intanto la stagione di Macerala conferma una tendenza emersa con prepotenza negli ultimi anni: quella di radunare sul palcoscenico del suggestivo Sferisterio alcune voci da fare invidia ai più ambiziosi teatri. Il casi della Forza del destino riproduce infatti, per i due terzi, quello dell'ultima edizione scaligera del 1978. centrala sulla svettante presenza di Monserrai Caballé nella parte della protagonista e con José Carreras. Sesto Bruscantini e Maria Luisa Nave nei panni, rispettivamente di Don Alvaro. Fra Melitone e Preziosilla. Don Carlo di Vargas era invece Matteo Manuguerra. mentre il ruolo del Padre Guardiano e staio solennemente impersonato dal basso Carlo Cava che tende ad accentuarne la componente di austero ascetismo, inserendolo da una parte in una linea che giunge diritta (ino a Dositeo della novantina e dall'altra giocando efficacemente di contrasto con la impareggiabile macchietta comica disegnala dall'intramontabile Bruscantini. La Nave ha schizzalo il personaggio di Preziosilla con un'aggressivita brillante, e non solo in senso militaresco: Carreras. vocalmente in gran forma, e stato un Don Alvaro generoso, trascinatile nell'impeto selvaggio del suo temperamento di mulatto esule e sradicato ma anche capace di fuggevoli e sgomente introspezioni. Ma motivo di continuo stupore e stata, ancora una volta, la prova della Caballé che. dopo anni ed anni di carriera non Ita perso un grammo della sua freschezza vocale e ha invece ratinalo ulteriormente la duttilità del suo strumento nel gioco delle smorzature, nella intensità del fraseggio e dell'espressione che investe ogni nota attraverso un lavoro minuto di analisi tecnica e interpretativa, alla fine mc.avlgliosamente rifuso nella colata unitaria di un timbro dolcissimo eppure squillante, sempre argentino e penetrante, anche nel più impalpabile dei sussurri. Ne esce un personaggio di una purezza angelica, che il direttore Armando Oatto ha servilo in umilia, mantenendo nei suoi confronti e in quelli di tutta la brillante compagnia di canto una discrezione orchestrale talvolta persino esagerata. Lo spettacolo era quello già visto all'Arena di Verona con le scene di Giù Pomodoro, dominate da quella grande ruota di legno che sovrasta il palco, simboleggiando la fatalità inesorabile del destino. Colori anch'essi simbolicamente ripartiti in sole tre tinte: rosso, bianco e nero nelle scene e nei j sontuosi costumi di Pier Luciano Cavallotti. La regia di Dario Della Corte ha mosso con eleganza e con efficacia spettacolare il coro e le comparse, rinunciando pero quasi completamente a curare la recitazione dei singoli. Il successo e staio lietissimo. Paolo Gallanti Birgit Nilsson

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