Nella vecchia Berlino l'inflazione crea l'avventura

Nella vecchia Berlino l'inflazione crea l'avventura Romanzo di Solmssen Nella vecchia Berlino l'inflazione crea l'avventura ARTHUR R. G. Solmssen, ci informa la fascetta, è nato a New York ma ha trascorso l'infanzia a Berlino, non sappiamo se in concomitanza con i fatti descritti. /Ad ogni modo, la sua evocazione dell'ambiente è convincente e spigliata, e basata su un buon lavoro di ricerca unito a un certo talento di divulgatore. Naturalmente sarebbe eresia fare il nome di Christopher Isherwood. primo e più celebre testimone anglosassone del sinistro e folle clima della Germania gravida del Nazismo; Solmssen è piuttosto un valido regista hollywoodiano, americanamente non esitante a far nascere dalla matita del suo pittore bohème Fritz Falke prostitute oscenamente sfiorite e panciuti plutocrati alla maniera di Grosz; e nemmeno a far affacciare dalla schiera delle comparse, giovane poeta-entertainer satirico con tanto di chitarra, nientemeno che Bertolt Brecht. Di tale stoffa sono fatti i bestseller, e non c'è niente di male. La vicenda principale non è veramente importante, e ne ricorda molte altre di autori illustri, dai racconti berlinesi dello stesso Isherwood, per il personaggio del protagonista giovane artista anglosassone, al Giardino dei Fimi-Contini per il coinvolgimento di costui con una famiglia di aristocratici in qualche modo condannati dalla storia all'estinzione. Pittore di belle speranze ciondolante per l'Europa dopo aver partecipato alla Grande Guerra, Peter Ellis si imbatte a Parigi nell'aviatore tedesco al quale aveva salvato la vita; e ne accetta l'ospitalità a Berlino. Diciamo subito che la vera protagonista del libro, in scena da questo inizio fino alla fine, è l'inflazione. Ad attirare Peter a Berlino è in primo luogo il calcolo di quanto più a lungo potrebbe durargli, 11, l'ultimo ma cospicuo assegno in dollari ricevuto da casa. Preso a benvolere da certi banchieri presso cui il suo anfitrione lavora, egli lascia che costoro investano il suo piccolissimo capitale, e costoro speculando sulla caduta vertiginosa del marco e sulle manovre disperate della Reichsbank onde sostenerlo, lo rendono temporaneamente ricco: almeno nei confronti di una città dove la gente esasperata dalla fame è pronta a qualsiasi bassezza per una manciata di spiccioli in valuta estera. Al 1" dicembre 1923 i 2000 dollari iniziali di Peter sono diventati 21.000 miliardi di marchi; per pagare una corsa in taxi occorre una valigia piena di banconote, e non è raro che l'autista aggiorni il tassametro all'arrivo, in base a un Kurs che cambia di ora in ora. Il sottofondo con l'incessante aggravarsi della situazione valutaria oltre a fornire al libro la sua nota continua, minacciosa e alla lunga soffocante, permel- te anche di dare un senso a molti avvenimenti apparentemente capricciosi che vi si svolgono. Gli aristocratici ospiti di Peter affrontano i tempi durissimi con orgogliosa ma impotente dignità, ad eccezione del più giovane, che malgrado la disapprovazione degli altri partecipa alle azioni violente dei militaristi riorganizzati da Goring (il quale fa una breve apparizione); solo con la forza suo fratello, aiutato da Peter, gli impedisce di collaborare all'assassinio del ministro degli Esteri Rathenau, reo di essere ebreo e di avere accettato le condizioni-capestro di Versailles. Mentre Peter prende lezioni di pittura e di sesso dal ricordato pittore maledetto e dalle sue modelle, la situazione politica è in fermento continuo. La tragedia pubblica, che si addensa lontano, in Austria e a Monaco, intorno a un ex imbianchino coi baffetti, dotato di gran talento di oratore, è accompagnata da quella privata, né l'amore è estraneo alla catastrofe finale: non tanto quello, tiepido, di Peter per la baronessina Lili von Waldstein, sorella del suo amico Christoph, quanto quello di quest'ultimo per l'affascinante principessa Helena von HohensteinRofrano, disinibita visitatrice di cabaret, ammiratrice di Schnitzler, e pericolosamente portata alle amicizie con gli uomini del regime, vecchio e nuovo. Masolino d'Amico Arthur R. G. Solmssen: Principessa a Berlino. Bompiani, 402 pagine, 10.000 lire. Disegno di George Grosz