Nel grembo materno al rock preferiamo Vivaldi

Nel grembo materno al rock preferiamo Vivaldi La vita prima della nascita Nel grembo materno al rock preferiamo Vivaldi SE c'è un bambino nel vostro futuro, fareste bene a leggere con attenzione questo libro. Ma anche se il vostro ultimo nato frequenta ormai l'asilo, o magari sta per iscriversi all'università, il libro vi potrà ugualmente servire per scoprire il perché di certi lati del comportamento che — in quel figliolo — vi sono sempre parsi inspiegabili. Infine, se siete scapoli e non vi piacciono i bambini, o vi piacciono soltanto quelli degli amici, potrete trovare interessante il libro almeno per capire qualcosa di più di voi stessi, dal perché amate Mozart, al perché siete soggetti a certe forme di depressione, soffrite di paure o avete l'impressione che la gente non vi ami, anzi, vi eviti. La spiegazione di questi fatti o di certi tipi di atteggiamento sembra trovarsi ormai non soltanto più nella prima infanzia e nel modo in cui si è stati socializzati in famiglia, come si riteneva comunemente fino a dieci o vent'anni fa. La spiegazione va ricercata invece, innanzi tutto, nel periodo della gravidanza, nel modo di atteggiarsi della madre verso il nascituro, e nel modo di atteggiarsi del padre verso il nascituro e verso la madre. Le prime intuizioni ed i primi studi sull'influenza che gli stati emotivi della madre hanno sul feto, risalgono agli Anni Quaranta e Cinquanta. Ma è solo dagli Anni Sessanta che i ricercatori hanno potuto disporre di laboratori di indagine e di un apparato tecnologico tale da poter avere le prove di quelle che fino ad allora erano state soltanto congetture ed elaborazioni astratte. Queste ricerche, che hanno dato vita ad una nuova disciplina, la psicologia prenatale, vengono appunto illustrate in questo libro, che rappresenta un primo tentativo di divulgazione di un argomento per tanti versi affascinante. L'autore, uno psichiatra cecoslovacco emigrato da giovane in Canada, si propone infatti di «dare un quadro fondamentalmente nuovo del nascituro, molto diverso dalla creatura passiva, priva di una mente, dipinta dai testi tradizionali dipediatria.. Tanto per cominciare, è stato assodato che il feto è un essere fornito di udito, di sensazioni e di sentimenti. Sin dai quattro o cinque mesi di vita dimostra di avere precisi gusti musicali: il suo. musicista preferito è Vivaldi. Brahms e Beethoven non gli piacciono per nulla e detesta il rock (sia «pulito» che in tutte le sue principali derivazioni). Come si fa a saperlo? Basta osservare le sue reazioni — osservate in studio e con rilevatori adatti — ai vari tipi di musica. Mettete su un disco di Vivaldi (o anche Mozart, se non avete sottomano almeno una delle Quattro Stagioni) e il battito cardiaco del feto si regolarizza, mentre diminuisce la frequenza dei suoi calci. Se sul giradischi mettete invece una composizione rock, peggio se tteavy metal, il feto più tranquillo incomincia a scalciare con violenza. Sempre al quarto mese, il feto riesce già a corrugare la fronte, a socchiudere gli occhi e a storcere la bocca. Anzi, se durante gli esami di laboratorio gli si sfiorano le labbra, comin- eia a succhiare. E, a proposito di succhiare, già da feto il bambino ha le sue preferenze da buongustaio. Se si aggiunge della saccarina alla sua • dieta normale a base di liquido amniotico, inghiotte come un affamato. Ma se gli viene aggiunto un olio nauseabondo, dal gusto di ' iodio, come il Lipiodol, inghiotte molto più lentamente ed incomincia a fare le smorfie. Ma la cosa più eccezionale è che, dal sesto mese di vita uterina in avanti, il feto è in grado di ricordare, sentire, apprendere. Soprattutto, può -leggere i pensieri e i sentimenti della madre», e restarne influenzato. Può darsi che questo avvenga dapprincipio solo su base fisiologica. Gli esperimenti di psicologi e biologi provano che timore e ansia possono essere indotti negli animali per via biochimica, iniettando loro le cosiddette catecolamine, sostanze che agiscono sul sistema nervoso autonomo. Se si iniettano le catecolamine estratte dal sangue di animali spaventati, in un gruppo di animali tranquilli, entro pochi secondi questi incominciano a comportarsi come se fossero sconvolti dal terrore. In pratica, la stessa co¬ sa avviene nel feto quando' la madre è agitata: le catecolamine penetrano nel bambino attraverso la placenta e lo mettono in agitazione. Poco alla volta poi, i processi chimici che si svolgono nel corpo della donna e che si riflettono in ouello del feto, rendono quest'ultimo più ricettivo, creando «una predisposizione emotiva all'ansia». « Un bambino, bombardato dall'ansia materna durante la gestazione, può rimanere condizionato ad essere ansioso». Oppure, può crearsi «una predisposizione fisica all'ansia, acquisita mediante un'alterazione dei centri che sovrintendono alla elaborazione delle emozioni». I vari studi hanno permesso anche di appurare che i feti sono più sensibili a cerri tipi di stress che ad altri, subiti dalla madre. Anche stress e ansie prolungati, ma che non minacciavano direttamente la sicurezza emozionale della madre, come ad esempio la malattia di una persona cara, non avevano effetti negativi sul nascituro. Mentre questi erano evidenti nel caso di stress personali di lunga durata Catastrofici per il feto, sembrano essere gli stress dovuti alla tensione instauratasi con un membro della famiglia in particolare il marito, ma anche con un parente stretto. In conclusione, pare certo che l'atteggiamento della madre verso il nascituro. (la gioia, il desiderio profondo, conscio e inconscio di avere un figlio, di amarlo già prima che nasca), sia fondamentale. Ma immediatamente dopo l'atteggiamento materno verso il feto, conta, nel predeterminare la futura personalità del figlio, il tipo di comportamento del padre verso la madre. Che la madre sia felice e serena a proposito del proprio legame con 11 coniuge, o al contrario ignorata ed insicura, può decidere pesantemente della sorte di quel bambino. Tilde Giani Gallino Thomas R. Verny, John Kelly, Vita segreta prima dalla nocella, Mondadori, 200 pagine, 10.000 lire. Marc ChagaD: «Donna incinta» (pari.)

Persone citate: Beethoven, Brahms, John Kelly, Mondadori, Mozart, Tilde Giani Gallino Thomas, Vivaldi

Luoghi citati: Canada