Le vite infami di Borges

Le vite infami di Borges Le vite infami di Borges STORIA universale dell'infamia è «ii gioco irresponsabile di un timido che non ebbe il coraggio di scrivere racconti e che si divertì a falsificare (talvolta senza alcuna giustificazione estetica) storie altrui». Lo confessa Borges stesso nella prefazione alla seconda edizione del volume. I racconti che compongono il testo, tutti dedicati a vite di infami, portano la data 1933-34: sono dunque fra le prime cose in prosa di Borges, quasi gli archetipi di _più celebri racconti successivi. Qui manca sovente lo spessore del grande scrit-' tore argentino ma si ritrovano certe tecniche narrative e certe agudezas stilistiche: il gusto dell'insinuazione, il vizio della fal¬ sificazione, le enumerazioni contrastanti, il rinvio erudito ed apocrifo e soprattutto il ricco gusto borgesiano verso le impertinenze linguistiche, le immagini paradossali e ossi-: moriche. Frutterò e Lucentini nell'acuta introduzione al volume ci suggeriscono inattesi rimandi al Borges maturo: tracce di nomi, di luoghi, di circo- stanze Con Orai Borges ci consegna uno dei suoi rari testi di saggistica critica e metafisica. Si tratta di cinque lezioni che lo scrittore tenne nel 1978 all'Università di Belgrado sui temi: Il libro, l'immortalità, Emanuel Swedenborg, Il racconto poliziesco e il tempo. I cinque argomenti toccati sono particolarmente cari allo scrittore: »Sono argomenti in rapporto con la mia intimità, argomenti che hanno influito sul mio pensiero». E quale argomento non potrebbe essere più intimo alla poetica borgesiana che il libro, l'immortalità, il tempo? Fra le¬ tame e a volte faticose sottigliezze di questi saggi, basti riportare dalla lezione sul tempo l'affermazione che Borges cita da Sant'Agostino: »Che cos'è il tempo? Se non me lo chiedono, lo so. Se me lo chiedono, lo ignoro». Giuliano Soria J. L. Borges, Storia universale dell'infamia, Il Saggiatore, 106 pagine, 4500 lire. J. L. Borges, Orai, Editori Riuniti, 70 pagine, 3500 lire.