In nome dello Strega

In nome dello Strega Letteratura In nome dello Strega ROMA — Il trentacinquesimo premio Strega giovedì notte ha chiuso tardissimo, dopo la mezzanotte in un Ninfeo ormai semideserto. Uno sciopero ampex della Tv aveva ritardato l'inizio delle riprese sullo spoglio delle schede. Si è dovuto aspettare la chiusura del Telegiornale e di altri servizi sportivi per poter riprendere in diretta la premiazione. La prima e l'ultima scheda sono andate al vincitore, Umberto Eco che, con il suo -Il nome della rosa. (edito da Bompiani) ha ottenuto 180 voti. Il duello per il secondo posto è stato vinto da Guido Artom (I giorni del mondo, Longanesi) con 75 voti. Seguono Vittorio Saltini (Il primo libro di Li Po, Mondadori) con 66 voti, Enzo Siciliano (La principessa e l'antiquario, Rizzoli) con 39 voti e Gesualdo Bufalino (Diceria dell'untore. Selleria) con 24 voti. Mentre Maria Bellonci annunciava che il trentacinquesimo premio Strega andava ad Umberto Eco e al suo 'Il nome della rosa» c'è stata una violenta reazione da parte di Valentino Bompiani offeso che il nome dell'editore non fosse stato ricordato. 'Gli editori non sono fattorini — ripeteva — sono parte integrante delia realizzazione di un libro. Non è giusto chiamarli in causa solo quando c'è da andare in tribunale». Maria Bellonci è andata a calmarlo, a dirgli che la svista era solo colpa della stanchezza, dell'ora tarda. Valentino Bompiani continuava a dire: mio alla cena non ci vado, io alla cena non ci vado». Ma la Bellonci è riuscita a calmarlo e Bompiani ha potuto ricordare, come in anni lontani, fosse stato proprio lui a scoprire il giovane Eco e a chiedergli se voleva entrare in casa editrice. Umberto Eco, soddisfatto per aver vinto lo Strega, era invece un po' amareggiato per non aver visto intorno a lui i vecchi compagni del Gruppo '63, Alfredo Giuliani, Angelo Guglielmi, Alberto Arbasino, gli amici del tempo in cui, fra le tante battaglie culturali c'era anche quella contro i premi letterari. Si è però consolato con un invito, fatto del tutto insolito, rivoltogli giovedì dal presidente Pettini al Quirinale. Emozionato e contento Guido Artom che aveva visto il suo libro salire lentamente nel corso della serata, guadagnandosi quel secondo posto che alla vigilia sembrava dover andare ad Enzo Siciliano. L'autore di »La principessa e l'antiquario» vincitore dieci giorni prima del premio Viareggio, continuava a ripetere che lui voleva essere l'ulti¬ mo, t.l.

Luoghi citati: Roma, Viareggio