Spendiamo meno per i film di più per teatro e musica

Spendiamo meno per i film di più per teatro e musica Come cambiano i gusti degli italiani che si divertono Spendiamo meno per i film di più per teatro e musica ROMA — Gli italiani spendono sempre meno per divertirsi e i loro gusti si modificano progressivamente: meno cinema e sport, più teatro e musica: anticipazioni sull'inda- gine complessiva della Siae sul 1980 (pubblicate sul periodico Cinema d'oggi) precisano che la spesa globale degli italiani per i divertimenti ha sfiorato i mille miliardi nel 1980 con un aumento in termini reali del 16,3% rispetto al 1979: considerando che l'inflazione è stata superiore al 20%, la contrazione netta della spesa per i divertimenti è valutabile attorno al 4%, senza considerare l'aumento dei consumi in generale che ha ulteriormente ridotto la quota della spesa delle famiglie destinata agli spettacoli. Dal bilancio degli spettacoli e dei divertimenti pubblici svoltisi nel corso del 1980 si rileva in particolare che il cinema, pur rappresentando quasi la metà della spesa per i divertimenti, continua a perdere terreno nelle preferenze degli italiani: gli incassi sono infatti aumentati del 10,4% (da 363 a 401 miliardi) ma soltanto a causa dell'aumento dei prezzi; gli spettatori sono infatti sensibilmente diminuiti: oltre 34,4 milioni di spettatori in meno rispetto al 79, e cioè un calo del 12,4%. Anche le giornate di spettacolo offerte dai cinema hanno subito un calo, dell'8,1%. Contrapposti a questa flessione ecco invece i dati relativi all'insieme delle attività teatrali e musicali che hanno conosciuto un vero e proprio • boom-: gli incassi hanno infatti sfiorato i 100 miliardi di lire, con un aumento del 30,6%, dovuto soprattutto ad un sensibile aumento delle presenze (circa due milioni di spettatori in più e cioè un incremento dell'8,6%). Sono aumentati, tuttavia anche il prezzo medio della poltrona (3680 lire, più 20,3%) e il numero degli spettacoli offerti (più 32%). L'incremento più rilevante è stato registrato dai concerti di musica leggera (il 12,3% di spettatori in più). Seguono il teatro di prosa (più 7^%) e i concerti di musica classica (più 6,4%). in forte aumento anche i biglietti venduti per l'opera ed i balletti (più 14% le presenze e più 37,7% gli incassi). Netta flessione in termini reali, invece, per le attività sportive. Gli incassi per queste manifestazioni sono infatti aumentati in misura sensibilmente inferiore al tasso d'inflazione (122%) raggiungendo -solo- i 155 miliardi di lire, di cui la metà circa per le partite di calcio. Il calo percentualmente più rilevante è stato registrato dagli ingressi alle corse di cavalli (meno 7%) mentre la migliore • tenuta- è stata segnalata dalla Siae per gli altri sport (pallacanestro, motociclismo, pugilato, ciclismo, tennis, rugby, atletica ecc.) che complessivamente hanno aumentato gli incassi del 18,7% (quasi il 3% in meno, comunque del tasso d'inflazione). Sostanzialmente stabili sono rimaste, infine, le spese per i trattenimenti vari (salite da 281 a 343 miliardi, con un aumento del 22%): la •parte del leone- tocca al ballo con 194 miliardi, seguito dai biliardini, dai flipper e dai giochi elettronici (44 miliardi), dalle mostre e dalle fiere (24 miliardi), dai biliardi (23 miliardi), dagli spettacoli viaggianti (20 miliardi), dai circhi (8 miliardi) e dai juke-box (7 miliardi). Gli altri divertimenti (feste in piazza, orchestrine, go-kart, bowling, ecc.) hanno invece conseguito incassi per quasi 22 miliardi.

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