Perché Zeffirelli odia i signori critici

Perché Zeffirelli odia i signori critici Dopo la contrastata anteprima americana di «Amore senza fine» con Brooke Shields Perché Zeffirelli odia i signori critici NEW YORK — Ancora una volta Franco Zeffirelli sembra avere qualche problema con la critica. Le reazioni al suo ultimo film Endless Love («Amore senza fine»), presentato in anteprima a New York, sono state tiepide, arrivando in alcuni casi ad attacchi molto diretti. ••Brooke is no shield for endless tedium- ha scritto il New York Post, parafrasando il nome della diva minorenne Broke Shields e il titolo del film: -Brooke non costituisce protezione per un tedio senea fine». Jannette Maslin sul New York Times ritiene che Zeffirelli non abbia caratterizzato a sufficienza alcuni dei personaggi: i genitori di Ojidi Brooke ad esempio dovrebbero essere due persone di ispirazione vagamente socialista e con idee progressiste, ma l'Immagine che ne emerge è di due fricchettoni. «Non si può dire che il film manchi di simboli cosmologici — scrive la Maslin —. Troviamo cieli stellati veri e finti, nella stanza di uno dei ragassi-. .Dopo una serie di tragedie sembra verso la fine che le frustrazioni dei giovani amanti siano per essere superate, ma questa fortuna non capitam scrive Archer Winsten sul Post: 'Devono soffrire ancora un po', e così pure dovete soffrire voi, forse è per questo che il film sembra interminabile, nonostante la bellezza e il talento degli attori, e nonostante l'esperienza di Zeffirelli sui primi piani passionali'. La soddisfazione è concentrata in generale sulla lunghezza di alcune scene e sui luoghi comuni di molti dialoghi o situazioni: una formula che privilegia la bellezza e l'immagine di Brooke Shield secondo esigenze interpretative che mirano a raggiungere con sicurezza gli obiettivi di cassetta. Veniamo allo scontro diretto. Zeffirellli, lei ha sostenuto che la stampa italiana le è particolarmente sfavorevole; non sembra però che quella americana in questo caso sia stata più clemente. 'Per carità, la stampa americana e quella inglese possono essere molto peggio di quella italiana. A New York ti capitano dei voltafaccia da un giorno all'altro. A Londra, quando uscì Giulietta e Romeo molti mi stroncarono; dopo qualche anno, in occasione della regìa per un'opera, fui di nuo■ vo attaccato, sempre dagli stessi, che però scrissero: "Dov'è finito lo Zeffirelli di Giulietta e Romeo?". Evidentemente non si ricordavano di quello che avevano scritto, ma io per fortuna conservo tutto: mandai i ritagli contraddittori, che furono pubblicati dagli editori, e mi presi una piccola rivincita. Ma di episodi di questo genere me ne sono capitati troppi, ormai mi sono messo l'anima in pace». Come giudica questa avversione della critica? «Le ripeto: ho sempre prestato poca attenzione alla critica, forse questo può essere stato irritante, ma io certo non mi presto a giochi di corridoio. Per me l'importante è il pubblico, e finora tutti i miei film sono stati di successo. Se la gente va a vedere i miei film, io sono gratificato al massimo. Significa che le tue cose piacciono, che dai qualcosa, che li hai fatti stare bene. Per me questo è fondamentale-. Quale soddisfazione può avere un regista apprezzatissimo dalla critica, ma che vede il suo film ritirato dopo una settimana, perché nessuno va a vederlo? -Per molti critici, poi, è automatico che se un film ha un grande successo di pub¬ blico, o comunque ha i presupposti per averlo, è da stroncare. Non può immaginare quanto mi disturbi la concezione elitaria, esclusiva, di molti commentatori-. Che cosa può dirci di Endless Love? E' realmente soddisfatto del risultato, ha incontrato difficoltà con la produzione? 'Il film è riuscito come lo volevo fare io, certo, quando si lavora ad un progetto che comporta un esborso di 10 miliardi di lire, bisogna agire con cautela, i produttori ti stanno col fiato sulle spalle, bisogna sapere cosa si sta facendo e dove si sta andando. Bisogna sapere che cosa vuole la gente, io sto molto con la gente, è sempre la mia prima preoccupazione. • Quando qualcuno scrive che Brooke Shield è bella ma non recita bene, non si rende conto che si tratta di una ragazzina di 16 anni; da una bambina, non ci si può aspettare l'esperienza di un'attrice consumata, si deve piuttosto vedere che presa può esercitare sui suoi coetanei, un film dev'essere per tutti. In Endless Love ho affrontato una problematica molto attuale, che coinvolge giovani e genitori, ho dato fiducia ad un ragazzo di vent'anni, protagonista al suo primo film, e sicuramente all'altezza della prova, ma di questo non se ne è parlato per nulla. •E' inutile che me la prenda. Lo ripeto, sarà la gente a decidere-. Mario Platero Franco Zeffirelli prova a ballare con Brooke Shields

Luoghi citati: Londra, New York