Cirillo interrogato per tre ore I br arrivati da Genova e Roma?

Cirillo interrogato per tre ore I br arrivati da Genova e Roma? L'assessore democristiano debilitato dalla lunga prigionia Cirillo interrogato per tre ore I br arrivati da Genova e Roma? Sarà sentito anche oggi - Il riserbo sul suo racconto è assoluto - Telegramma al Pontefice NAPOLI — Lenta ma soddisfacente ripresa delle condizioni di salute dell'assessore regionale democristiano Ciro Cirillo, rilasciato dai terroristi dopo 88 giorni di prigionia, debilitato nel fisico e nel morale. Ieri, con il consenso del medico di famiglia, Mario Mancini, ha lasciato il letto ed ha potuto essere ascoltato dai magistrati inquirenti. Colloquio protrattosi dalle 10 alle 13, poi c'è stato l'alt del sanitario: si è dovuto rinviare ad oggi. A rivivere le drammatiche esperienze del sequestro e della segregazione, Cirillo è stato spesso colpito da irrefrenabili crisi di pianto; lo stress emotivo ha suggerito di svolgere a tappe l'interrogatorio. Che cosa ha detto Cirillo ai sostituti procuratori Pace e Mancusi? Nessuna indiscrezione è trapelata. Sul racconto della tremenda esperienza vissuta dall'esponente politico democristiano è calato un black-out totale. All'interrogatorio hanno assistito anche funzionari della Digos, ufficiali dei carabinieri e, dalle espressioni dei loro volti, si è potuto dedurre che sono stati acquisiti elementi d'indagine -molto interessanti', destinati a far progredire l'azione avviata da alcuni giorni nella regione e sviluppatasi attraverso 56 ordini di cattura. Dimagrito di sei chili, incapace di reggersi in piedi, Cirillo, sprofondato in un divano del salotto della sua abitazione di Torre del Greco, ha affrontato le domande degli inquirenti non senza sforzi. Rivivere i giorni della prigionia ma soprattutto i momenti terribili del tragico agguato, dell'uccisione del suo autista e dell'agente di scorta hanno messo a dura prova il suo equilibrio psichico. Stando ad indiscrezioni, non avrebbe mai visto in faccia i suoi carcerieri; non sarebbe stato maltrattato né avrebbe subito coercizioni violente, ma la sua segregazione sarebbe stata molto rigida sul piano fisico. Soprattutto per un uomo come lui, abituato a svolgere un'intensa attività. Soltanto negli ultimi giorni — secondo le confidenze del medico personale — avrebbe ricevuto del vitto più adeguato alla sua età, allo stato d'immobilità in cui era obbligato. Il punto sulle indagini sarà fatto col procuratore capo Cedrangole! mercoledì, giorno in cui, secondo la tabella di marcia dell'inchiesta, dovrebbero concludersi anche gli interrogatori. Dei 56 ordini di cattura emessi dalla Procura, 21 sono stati tramutati in arresto. I reati: partecipazione a banda armata, concorso nel duplice omicidio e favoreggiamento. Ventisette sono tuttora da eseguire, dal momento che gli indiziati sono irreperibili. Degli arrestati, due soltanto sarebbero operai napoletani. Gli altri componenti la colonna delle Br sarebbero venuti da Roma e Genova. Fra costoro ci sarebbero anche gli assassini del generale Galvaligi. Otto persone sono state rilasciate, ritenute estranee alla vicenda Cirillo e alle «Br». Sul rapimento Cirillo, per saperne di più, bisognerà attendere la conclusione della prima parte dell'inchiesta. Al termine del colloquio con i magistrati inquirenti, Ciro Cirillo, che aveva al suo fianco il cognato professor Andrea Scoppa, dell'ospedale psichiatrico di Palermo, ha voluto esprimere personalmente gratitudine alla stampa per l'interesse avuto nei suoi riguardi. Ha accolto per un breve saluto un gruppo di giornalisti, si è commosso, ha pianto, ha riferito di avere anche inviato un caloroso cablogramma di ringraziamento al Pontefice Adriaco Luise Napoli. Cirillo fotografato ieri con la figlia Maria Rosaria

Persone citate: Adriaco Luise, Andrea Scoppa, Ciro Cirillo, Galvaligi, Mancusi, Maria Rosaria, Mario Mancini

Luoghi citati: Genova, Napoli, Roma, Torre Del Greco