Prima linea: parla la difesa di Roberto Sandalo il pentimento gli varrà la sospensione della pena?

Prima linea: parla la difesa di Roberto Sandalo il pentimento gli varrà la sospensione della pena? Settimana conclusiva per il lungo processo che ha visto alla sbarra 94 terroristi Prima linea: parla la difesa di Roberto Sandalo il pentimento gli varrà la sospensione della pena? Ultima arringa al processo contro gli uomini di «Prima linea» nel capannone delle Vallette. E' dell'avvocato Gian Vittorio Gabri, difensore del «pentitissimo» Roberto Sandalo. L'imputato — personaggio chiave — ha raccontato ai giudici vita e miracoli dell'organizzazione. Ha portato il terrorismo di «pieHe» alla bancarotta. Il pubblico ministero Alberto Bernardi ha definito il suo contributo «eccezionale» e alla fine della requisitoria ha chiesto che la Corte lo condannasse a una pena di un anno, otto mesi, quindici giorni di reclusione. Ma con la sospensione condizionale. L'avvocato Gabri insiste" sul valore e sul significato del pentimento di Roberto Sandalo. Poche ore dopo l'arresto ha cominciato la sua confessione con la quale sono state riempite centinaia di pagine di verbali. Nomi. date, luoghi, circostanze. Gli inquirenti hanno arrestato un centinaio di persone, hanno scoperto covi e arsenali in mezza Italia. A Torino — dice — se da un anno e più non è morto nessuno per terrorismo lo si deve a Roberto Sandalo. L'imputato fa parte della storia di «Prima linea». I primi attentati a cavallo fra il 1976 e il 1977: l'irruzione negli uffici della Singer, l'incendio alle auto della Sip. l'assalto nella palazzina dei dirigenti Fiat, la «perquisizione» nello studio dell'avvocato Galasso. E poi le rapine per finanziare l'organizzazione e le bombe molotov contro le sezioni della Democrazia cristiana. Infine, i delitti più gravi, quando il terrorismo ha deciso per il «salto di qualità». Il 1979 è stato l'anno tremendo per Torino. Sandalo partecipa al ferimento del dirigente Andreoletti; è nel «commando» che esegue l'omicidio del barista Carmine Civitate; si presta per fare da autista ai killer che ammazzano Ghiglieno. Durante la rapina contro la banca di Druento è quello che — materialmente — uccide il vigile urbano Bartolomeo Mana. Dice che è stato un incidente: un colpo di rivoltella partito accidentalmente dalla pistola. Sulle responsabilità di quest'ultimo delitto nessuno avrebbe saputo nulla se Sandalo non avesse confessato spontaneamente. Gli inquirenti ritenevano che l'assalto fosse stato eseguito da una banda di delinquenti comuni. «Prima linea» non aveva rivendicato l'assalto. Colpe gravi: lo ha detto il pubblico ministero, lo dice l'avvocato Gabri, io ammette lo stesso Sandalo. Ma aggiungono che ormai il passato è rinnegato: la dissociazione dalla lotta armata «è totale». Lo Stato deve lasciare spazio di possibilità ai «pentiti». Con sentenze anche «politiche» bisogna favorire nuove dissociazioni dal partito armato. L'avvocato Gabri parla oggi e domani, poi ci saranno un paio di giorni per le repliche, infine la Corte si ritirerà in camera di consiglio. Mercoledì o giovedì della settimana prossima il Presidente dell'assise Antonello Bonu dovrebbe essere in grado di leggere la sentenza. Roberto Sandalo, il «pentito» di Prima linea, durante una delle udienze del processo

Luoghi citati: Italia, Torino