Il deposito del 30 per cento schiaccia la piccola impresa

Il deposito del 30 per cento schiaccia la piccola impresa Rende i nostri prodotti meno competitivi Il deposito del 30 per cento schiaccia la piccola impresa L'obbligo del deposito infruttifero del trenta per cento per le importazioni sta creando notevoli difficoltà alle aziende, specialmente se di piccola o media dimensione. Premettiamo che si tratta di un provvedimento che si presentava come indipensabile e che sembra aver ottenuto risultati positivi, come positiva si presenta'la bilancia dei pagamenti per il mese di giugno scorso. Scopo della disposizione è quello di ridurre le importazioni, ma occorre distinguere tra quelle di generi voluttuari e quelle necessarie alla produzione. Tra le prime rientrano non solo gioielli, pellicce, champagne, liquori ecc.. ma anche i viaggi all'estero a scopo di turismo. Più delicata è la situazione dell'industria che deve, per continuare l'attività, importare materie prime o comprare all'estero macchine utensili per potenziare la produzione. Il deposito del trenta per cento infruttifero, inevitabilmente, aumenta i costi e diminuisce la competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali e Interni. L'applicazione del deposito è piuttosto estesa se si pensa che è dovuto anche per il pagamento all'estero delle provvigioni per l'esportazione e per la partecipazione a fiere e mercati internazionali, che dovrebbero essere i mezzi principali per promuovere l'esportazione. E' di questi giorni la dichiarazione di un deputato socialista, l'on. Servadei, il quale, pur essendo favorevole al deposito previo, ha presentato un'interrogazione al governo sollevando, in primo luogo, il problema dei crediti agevolati alle esportazioni stabiliti dalla legge. Secondo l'interrogante, le richieste di credito, presentate da piccoli e medi imprenditori, ottengono risposta favorevole dalle banche solo dopo sei o nove mesi e, nel frattempo, devono essere pagati i normali tassi di interesse; sono tempi troppo lunghi in assoluto. Secondo lo stesso deputato, si sta, inoltre, verificando una situazione anomala, in quanto alcuni importatori dilazionerebbero i pagamenti delle merci importate regolando solo il settanta per cento del prezzo ed utilizzando il trenta per cento per il deposito previo. In particolare, egli si riferisce ai commercianti di carne per i quali, secondo l'interrogante, il deposito obbligatorio potrebbe trasformarsi in un guadagno derivante da un aumento non del tutto giustificato per ogni chilo di merce che grava su tutti i consumatori. I ministeri interessati del Tesoro e del Commercio con l'Estero dovranno rispondere alle interrogazioni dell'onorevole: dovrebbe essere l'occasione per rivedere o per proporre una migliore regolamentazione della materia. Gianfranco Gallo Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo Orsi, Servadei