C'è una polizza anti-inflazione per «difendere» le liquidazioni

C'è una polizza anti-inflazione per «difendere» le liquidazioni Un'assicurazione che aggancia i contributi al costo della vita C'è una polizza anti-inflazione per «difendere» le liquidazioni Dopo l'innovazione nel campo assicurativo della previdenza pensionistica privata, che interessa molti cittadini, è la volta dell'assicurazione «moneta forte» per il datore di lavoro. Si tratta di una novità che ruoterà attorno a tutti coloro che intendono costituire un «fondo di indennità di fine lavoro» del dipendente. In sostanza l'imprenditore potrà accantonare, mediante il pagamento di determinati «premi» assicurativi, quanto spetterà al dipendente al momento in cui scatterà la .cessazione del rapporto di lavoro. La novità del nuovo sistema consiste proprio nell'aggancio all'aumentato costo della vita dei «contributi» versati e delle prestazioni che verranno man mano a maturare. Il meccanismo, quindi, si avvicina di molto a quanto previsto dal sistema assicurativo della «moneta forte». L'Istituto nazionale delle assicurazioni, infatti, ha recentemente ottenuto l'autorizzazione per estendere i vantaggi previsti dalla formula che abbiamo detto, anche per quanto riguarda le «indennità di licenziamento». In altre parole l'imprenditore potrà contare su un rendimento finanziario che. a quanto dicono gli esperti, sarebbe superiore a quello che si può ottenere con l'accantonamento tradizionale. Non solo, ma la riforma metterà in secondo piano quasi tutte le operazioni oggi in vigore a causa della limitata redditività. Facciamo un esempio. Il datore di lavoro stipula una polizza a favore dei propri dipendenti (poniamo per 10 unità - categoria impiegatizia) che hanno un'anzianità media di 8 anni. Ognuno di questi ha 35 anni. La durata del rapporto di dipendenza viene ipotizzata in 25 anni con una retribuzione media di 700 mila lire al mese. In questo caso l'imprenditore verserà alla compagnia un «premio» iniziale di 63 milioni di lire e 7 milioni per ogni anni successivo (anche in forma rateale). Alla scadenza del rappor¬ to, ogni dipendente è certo di incassare la liquidazione che, nel caso posto in esame, risulta di 23 milioni 100 mila lire. L'imprenditore invece incasserà un miliardo 368 milioni di lire. Ciò dovuto alla maturazione degli interessi composti ipotizzando un'inflazione annua del 20 per cento. Il totale dei versamenti effettuati dal datore di lavoro (per 10 anni e per 10 dipendenti) sarà stato di 231 milioni di lire. Ovviamente i «premi» versati potranno essere interamente detratti dalla denuncia dei redditi. Non è improbabile che, sulla scia dell'innovazione lanciata dall'Ina, altre società, forti di esperienza nel settore, adeguino i loro prodotti. Ciò lo si è visto quando la compagnia di bandiera aveva immesso nel nostro mercato la polizza a «moneta forte». Inoltre, se si calcolano tutte le polizze di «vecchio stampo» oggi in vigore, le compagnie potranno contare su di un giro di affari non indifferente. Giuseppe Alberti Prestazioni nuova polizza indicizzata, ipotizzando un ritmo di inf lazione annuo costante del 20% ed una retribuzione mensile costante di 700.000 lire. Eta del dipendente anni 35 Durata del rapporto di Anzianita. in corso al mo- lavoroannl25 mento della stlpulazione della polizza anni 8 Indennita maturata al Indenni ta, annua accan- Capitale iniziale in caso di momento della sUpulazio- ton&ta L. 700.000 morte del dipendente L. nc della. polizza L. 5.0)0.000 9.300.000 • Premi assicurativi da ver- Premi per gli anni sue- Totale versamenti in 35 sare aU'inizio deU'emis- cessivi L. 700.000 anni L. 23.100.000 sione della polizza L. G.300.000 Capitale UquidabUe al 60* anno di eta, del dipendente L. 23.100.000. Ammontare spettante aU'imprenditore L. 136.843.605.

Persone citate: Giuseppe Alberti