Nuovo attacco di Longo a Spadolini In aumento i contestatori nella dc di Luca Giurato
Nuovo attacco di Longo a Spadolini In aumento i contestatori nella dc Tensione nel governo a meno di 24 ore dal voto di fiducia Nuovo attacco di Longo a Spadolini In aumento i contestatori nella dc Per il segretario del psdi, il presidente del Consiglio, rifiutando le misure sul p. m. «ha preso le distanze dai partiti della coalizione» - Saliti a 94 i sottoscrittori del «manifesto per il rinnovamento de» ROMA — A meno di 24 ore dal voto di fiducia al governo, Pietro Longo. parlando ieri a Milano, ha lanciato un nuovo attacco, personale e diretto, al presidente del Consiglio Spadolini. In apparenza, motivo del contrasto rimane la «mordacchia» al pubblico ministero e l'autonomia del governo da qualsiasi partito; in realtà, l'impressione che sotto ci sia qualcosa di più grosso e delicato potrà essere cancellata solo dall'azione del psdi (e di altri partiti) nella nuova maggioranza. Se le risse continueranno, per Spadolini le fatiche governative saranno più dure del previsto. Secondo Longo, Spadolini, rifiutando le misure sul pubblico ministero ha, «in una certa misura, presole distanze dai partiti della coalizione». Secondo il segretario del psdi, «Spadolini ha posto la sua persona in una contraddizione pirandelliana e deve risolvere il dilemma». Quasi inutile precisare che, per il presidente del Consiglio, chi si contraddice clamorosamente, prima annunciando il ritiro della fiducia, poi firmando la mo- zione della maggioranza con gli altri quattro partiti, è proprio Longo. Tensione nel governo ed anche nella de. dove la battaglia dei sottoscrittori del «manifesto per il rinnovamento» continua senza sosta; partiti in quaranta, i parlamentari che vogliono le dimissioni della direzione sono diventati in pochi giorni 94 e, come ha detto ieri Mario Segni, «su questi temi ora bisogna aprire un dibattito in periferia, dove già spontaneamente si raccolgono ampi consensi». Ma, prima che in periferia, una importante verifica degli umori de prò o contro la linea del rinnovamento e della lotta allo strapotere delle correnti si avrà mercoledì prossimo a Montecitorio, dove i deputati democristiani devono confermare o bocciare Gerardo Bianco, eletto due anni or sono presidente del gruppo contro le indicazioni della segreteria, che proponeva Giovanni Galloni. Il mandato di Bianco scade a fine mese. A Bianco, che secondo giudizi quasi unanimi, anche fuori dalla de, è stato un ottimo presidente, gli avversari cercano di contrapporre un candidato di grande prestigio politico, tanto che i nomi che più ricorrono in queste ore di vigilia febbrile, dense di riunioni e di contatti, sono quelli di Andreotti e Cossiga. Due capi storici che non hanno nessuna intenzione di essere mandati allo sbaraglio e di trovarsi di fronte una valanga di voti contrari della «base» parlamentare. . ... Luca Giurato
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