Gonne lunghe, lunghissime per un inverno romantico

Gonne lunghe, lunghissime per un inverno romantico Le novità delle sfilate parigine di alta moda Gonne lunghe, lunghissime per un inverno romantico In tutte le collezioni c'è una voglia di maxi e persino qualche reminiscenza di new look - Tessuti splendidi, ricchi, orientaleggianti PARIGI — L'avete conservato qualche modello maxi di quattordici anni fa? Onoratelo strappandolo all'ombra dell'armadio. Perché se al primo giorno di collezioni poteva resistere una speranza, pur contraddetta da indiscrezioni, circa un inverno «a lungo metraggio», il secondo non ha fatto che procurare sfaccettate, quanto costanti conferme: ebbene si. il 1982 non guarda avanti a sé, anzi rivolge testa e cuore a quella riscossa che, dopo l'appropriarsi da parte della moda con la m maiuscola de ir antimoda rappresentata dalla minigonna, fu l'ironica controffensiva del maxi. Naturalmente è un maxi in qualche modo diverso. E' polemico, arieggia il new look, ingloba folk sontuoso o umilmente quacquero, punta sulla ricchezza del lavoro d'atelier e intreccia le sue sfide alla congiuntura economica, al momento poco opportuno per ostentare eleganze vistose, ma che, austero e fluido, sembra suonare le trombe di raccolta per gli inclini al fascino discreto del privato. "Lungo, lungo, lungo-, titola oggi il suo articolo sulle collezioni, Natalie Mont-Servant, di Le Monde. Lunghe, enfiate, imponenti, o magicamente nostalgiche, continuano a sfilare le gonne, liberandosi da mantelli, da cappe ormai alla caviglia. E intanto si sussurra che Nina Ricci ha arricciato trecento metri di pizzo valencienne per realizzare un abito da sera. Scherrer ha comunicato, ad elogio delle ricamatrici di Francia, il numero enorme di perle, di jais e di paillettes per dar vita ad un abito sottile. Dior ha riesumato il new look, nuova consolazione ad una guerra inesistente, ma evocata dai guasti economici; Chanel ha spiegato che 'perpetuare uno stile vuol dire rimettere ogni volta tutto in questione, conferirgli un'attualità senza indugi, non del tutto lo stesso, né del tutto diverso, ma... differente'. E ad ogni buon conto ha allungato le gonne appena enfiate dei suoi minuti tailleur nei consueti meravigliosi tweed o in ciniglia di velluto, la giacca corta e quadra o invece attillatissima perché il completo possa scivolare sotto gli impermeabili in faille imbottiti di nascosta pelliccia. Tutto si muove da Chanel nella morbidezza, ma la linea resta misuratissima: i cappotti in flanella unita, in tweed di Scozia o di Francia dalle delicate armonie, hanno effetti di vita alta grazie alle pinces, a nervature per assottigliare il busto e svasare all'orlo, ma le maniche sono generose, i colli si aprono a fiore. E i nitidi due pezzi in flanella stampata a rete presentano gonne corolla, bustini di velluto nero con collaretta. E lasciamolo dire a Emanuel Ungaro che ha realizzato per il prossimo inverno, immettendosi deciso nella via del maxi, una collezione tutta godibile e suscettibile, grazie al mescolarsi dei tessuti, dei colori, del disegni, di sfuggire al revival per accamparsi sulla collina solitaria della creatività. Anche da Ungaro cappotti, mantelle, appena uno spolverio folk, prolissi e in movimento, ma i due pezzi, gonna plissé lunga, giacca sciolta, camicia accordata e bustino in velluto a fungere da gilè, sono assai piacevoli. Il velluto ha un ruolo di alto decorativismo nelle bordure a foglie o saette cosi brillanti in nero sul nero d'una stoffa di lana opaca, ricamo e riporto che situano la collezione di Ungaro, lunga ma non triste, in decenni molto più lontani da noi che non il maxi risuscitato. I tessuti vagamente orientali, fastosi come quelli di Fortuny, i broccati per le giacche diritte illuminati sottilmente dall'oro, le sete a fasce floreali intercalate da bande con i cangianti motivi del moiré nelle casacche, nelle tuniche, nelle gonne danzanti, sono italiani, essenziali per questi modelli di composita quanto estremamente raffinata grazia. Giacche corte, giacche lunghe come cardigan, e allora o il busto modulato o il punto di vita che si abbassa sveltendo la figura, come negli esili abiti da sera, il godè che si sprigiona al di sotto del fianco dalle punte d'un incrostato bustino in velluto nero nella seta grigia.

Persone citate: Emanuel Ungaro, Fortuny, Natalie Mont-servant, Nina Ricci, Scherrer, Ungaro

Luoghi citati: Francia, Parigi, Scozia