L'America è decisa a boicottare il gasdotto dall'Urss all'Europa di Ennio Caretto

L'America è decisa a boicottare il gasdotto dall'Urss all'Europa Allo studio un «progetto alternativo» per l'importazione d'energia L'America è decisa a boicottare il gasdotto dall'Urss all'Europa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — A una settimana dal vertice di Ottawa, gli Stati Uniti hanno avviato una massiccia offensiva diplomatica ed economica contro la costruzione del gasdotto siberiano e l'importazione di metano sovietico nell'Europa Occidentale. Il segretario di Stato, Haig, ha inviato agli ambasciatori americani un telegramma in cui afferma che «la capacità del Paese di difendere le proprie posizioni... soprattutto sui problemi della sicurezza, dipende dalla sua presenza nei mercati internazionali». Haig ha chiesto agli ambasciatori di propugnare l'importazione nell'Europa Occidentale di carbone Usa, metano e petrolio provenienti «da Paesi non dell'Opec» tramite Washington, e tecnologia nucleare. Un 'progetto alternativo» al gasdotto siberiano è in preparazione al Dipartimento di Staio, e verrà sottoposto dagli Usa agli alleati a ottobre, alla riunione del Cocom, il Comitato di coordinamento dell'Ocse. L'opposizione americana al gasdotto, che secondo Haig renderebbe gli europei dipendenti dall'Urss in campo energetico, è stata manifestata uf¬ ficialmente dal presidente Reagan a Ottawa nel corso del dibattito sul controllo degli scambi Est-Ovest. Reagan ha rimproverato agli alleati scarsa prudenza non solo nelle forniture di materiale paramilitare, ma anche nell'importazione di materie prime coi sovietici. In particolare, ha sottolineato che tra dieci anni la Germania Occidentale riceverebbe dalla Siberia quasi il 30 per cento del fabbisogno di metano, una condizione ha detto, «di quasi dipendenza». Il Presidente ha offerto, come via d'uscita, carbone e tecnologie statunitensi, e metano e petrolio «di Paesi amici». Ma le sue proposte hanno incontrato un'accoglienza fredda, soprattutto presso Schmìdt. L'offensiva del segretario di Stato Haig è dovuta da un lato ai passi compiuti da Bonn, negli ultimi giorni, per la costruzione del gasdotto, dall'altro alle sollecitazioni personali del presidente Reagan. Un gruppo di banche tedesche ha annunciato la conclusione di un accordo preliminare con l'Urss per circa 2 miliardi di dollari, 2400 miliardi di lire. Il progetto, nel suo insieme, costerebbe cinque volte tanto. Vi è coinvolta anche l'Italia. «Il nostro obiettivo — ha dichiarato Haig discutendo la questione al Senato — non è di bloccare la costruzione, ma di ridurre la portata del progetto». Il segretario di Stato ha spiegato che il gasdotto potrebbe risultare «più piccolo e meno importante del previsto». Attualmente, andrebbe dalla penisola di Yamal in Siberia fino alla Germania Occidentale, e rappresenterebbe la massima impresa congiunta Urss-Cee. Nella sua testimonianza, Haig ha posto in rilievo che gli Stati Uniti non intendono esercitare indebite pressioni sugli alleati. «Siamo persuasi che essi si renderanno conto da soli dell'eccessivo costo della costruzione — ha detto — e dell'opportunità di intensificare i rapporti energetici con noi. Abbiamo immense riserve di carbone e una tecnologia nucleare molto avanzata». Il segretario di Stato non ha voluto precisare però da quali «Paesi amici» gli Stati Uniti prenderebbero metano e petrolio per l'Europa. Il Senato ha accolto favorevolmente l'annuncio della sua offensiva. Il senatore Danforth lo ha invitato a convocare una conferenza nazionale sui commerci con l'estero, e a non risparmiare sforzi presso la Cee «affinché allinei la sua politica degli scambi col blocco sovietico alla sicurezza atlantica». Il segretario di Stato ha insistito che le relazioni tra gli Stati Uniti e gli alleati sono «ottime», e che un accordo sarà certamente raggiunto. Ha svelato che insieme essi hanno messo a punto un .piano d'emergenza» nel caso di un intervento sovietico in Polonia. Il piano non contemplerebbe ritorsioni militari, ma solo economiche e politiche. Ennio Caretto

Persone citate: Danforth, Haig, Reagan