Gli industriali: si tratti anche sulla scala mobile di Emilio Pucci

Gli industriali: si tratti anche sulla scala mobile Gli industriali: si tratti anche sulla scala mobile Obiettivo: l'inflazione ridotta al 10 per cento in tre anni ROMA — Governo e imprenditori, privati e pubblici, sono d'accordo: il tasso di inflazione italiano dovrà essere ricondotto nel giro di tre anni, al 10 per cento, cioè al livello della media europea. Un'indicazione scaturita dall'incontro di ieri a Palazzo Chigi tra Spadolini e le delegazioni della Confindustria e dell'Intersind (guidate dai presidenti Merloni e Massacesi) e che sarà oggi al centro del primo round del confronto industriali-sindacati. Il rientro dell'inflazione, ha ricordato il presidente del Consiglio, dovrà ottenersi attraverso il rilancio del piano a medio termine e il consenso delle forze sociali. Un impegno certamente difficile, visto che la linea di condotta deve essere quella di un accordo globale che delinei la struttura e l'evoluzione delle retribuzioni e del costo del lavoro nell'ambito delle ipotesi del tasso programmato di inflazione. Il negoziato sindacati-imprenditori che si aprirà oggi (per concludersi presumibilmente a settembre) dovrà quindi tenere sempre conto di questo punto di riferimento. Anche se ufficialmente non sono state avanzate delle cifre, per il 1982 si parla di un'inflazione ferma al 15-16 per cento. Merloni e Massacesi hanno assicurato a Spadolini che si atterranno a queste direttive, pur ribadendo che il discorso del còsto del lavoro deve comprendere la scala mobile, altrimenti verrebbe a mancare quella globalità invocata proprio dal governo. «E' chiaro ha precisato il presidente dell'Intersind — che se rallenta la scala mobile, vi sarà più spazio peri contratti*. Ma accetteranno i sindacati questa linea? «7presupposti — hanno osservato le delegazioni di Confindustria e In tersind — non possono che essere considerati positivi rispetto alle condizioni in cui si era costretti a muoversi soltanto un anno fa. Si tratta ora di trovare la possibilità di un dialogo che permetta, alla ripresa dei lavori, dopo le ferie, di continuare una trattativa su basi costruttive*. Merloni. per la verità, avrebbe preferito un confronto ad oltranza, sottolineando polemicamente all'uscita da Palazzo Chigi che -la Confindustria è pronta a lavorare anche in agosto, la nostra base non va in vacanza'. Comunque, gli imprenditori non fanno un dramma se l'odierno confronto avrà un ca- rattere puramente esplorativo, per poi prendere consistenza a settembre. Il vicepresidente della Confindustria Mandelli, in proposito, pur riconoscendo la difficoltà della trattativa ha dichiarato che 'affrontare congiuntamente tutti i termini del problema costo-lavoro è l'unico sistema se non si vuole imboccare una strada fallimentare'. Critici, invece, gli imprenditori nei confronti del governo sui temi dell'equo canone e della limitata proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali. Per l'equo canone, Mandelli ha riferito che 'il governo ci ha garantito che è allo studio soltanto lo spostamento di due mesi della applicazione dell'indicizzazione e che non c'è alcun impegno di modifica alla legge stessa-. Ancor più duro il giudizio sulla fiscalizzazione: -Noi chiediamo un provvedimento strutturale, non tampone: per questo non riteniamo giusta la semplice proroga'. Emilio Pucci

Persone citate: Mandelli, Massacesi, Merloni, Spadolini

Luoghi citati: Roma