«Mia figlia fu uccisa come Patrizia»

«Mia figlia fu uccisa come Patrizia» Un padre, attraverso «La Stampa», chiede; «Riaprite il caso» «Mia figlia fu uccisa come Patrizia» La ragazza, 15 anni, venne trovata cadavere davanti a un dancing di Villafranca Piemonte nel luglio '75 - Due giovani fermati vennero subito rilasciati - Le impressionanti analogie con la fine della giovane di Mirafiorì Sud Da sei anni non si dà pace. Il ricordo della figlia quindicenne morta ammazzata lungo il ciglio di una strada del Pinerolese brucia come una piaga sanguinolenta. Non soltanto per la morte atroce della sua «bambina» che fu — dice — «Recisa come un fiore da una lama tagliente*. Il cervello di un genitore può andare in tilt. Francesco Macis, 49 anni, infermiere alle Molinette non si dà pace perché, a distanza di sei anni, gli inquirenti non hanno saputo dare una risposta agli interrogativi che lo assillano: 'Chi ha ucciso la mia Francesca e per quali motivi?*. In questi giorni ha deciso di uscire allo scoperto, di rilanciare il suo «Sos» disperato a polizia, carabinieri e magistrati perché dalla tomba della figlia venga sollevata la pietra del silenzio. L'occasione gli è stata offerta da un'altra analoga, tragica vicenda: la fine misteriosa di Patrizia Esposto, 14 anni, trovata morta (i medici hanno detto «suicidio», ma molti non ci credono) in una roggia tra Orbassano e Rivalta. Per giorni, ogni mattina, ha letto avidamente le cronache de «La Stampa* dopo il ritrovamento del cadavere di Patrizia. Una lettura con gli occhi arrossati da ricordi brucianti, da analogie sconvolgenti. •Francesca aveva più o meno la stessa età di Patrizia — si sfoga l'infermiere —, brave ragazze entrambe, con i problemi dell'adolescenza, figlie di gente onesta. Morte entrambe nello stesso mese, luglio, dopo essere salite, tutte e due, sull'auto di sconosciuti. | Dopo sei anni, di mia figlia so soltanto che me l'hanno ammazzata, nient'altro. Voglia il cielo che non succeda altrettanto per i genitori di Patrizia*. Rievoca il fatto. Francesca Macis, la sera di sabato 20 luglio 1975, è in via Settembrini, in attesa del tram. Accetta di salire sull'auto di due giovani. Vanno ai laghi di Avigliana, si fermano in un bar, ripartono. I due ragazzi lungo il viaggio manifestano apertamente le loro intenzioni. Vogliono appartarsi con lei, costringerla alle loro voglie. Ci riescono. Poi le contraddizioni, i punti oscuri emersi durante le indagini. Gli accompagnatori di Francesca, subito individuati, Andrea Busso e Antonio Rubino, affermano di avere «scaricato» la ragazza intorno all'i.30 in corso Orbassano. Ma, secondo gli inquirenti, potrebbero essere rimasti con lei più a lungo, il tempo sufficiente per andare a Villafranca Piemonte, in una nota sala da ballo. Francesca viene trovata morta, da due motociclisti di passaggio, alle 5,30 sul ciglio della strada, non lontano dal dancing. Il corpo è martoriato, travolto da un'auto. Gli inquirenti non hanno dubbi sulla volontarietà dell'investimento. Chi l'ha arrotata l'ha fatto intenzionalmente. I sospetti ricadono subito sui due giovani che avevano visto per ultimi la ragazza. Vengono fermati; lunghi in¬ terrogatori, punti oscuri, contestazioni, disperata difesa. E, dopo due giorni, il rilascio. Gli inquirenti devono ripartire da zero. E a zero rimarranno come conferma la sentenza d'archiviazione del luglio '79, firmata dal giudice istruttore di Pinerolo. « Viene cosi a delinearsi — scrive il magistrato — l'amara conclusione dell'assoluta mancanza di ogni elemento idoneo a far luce sulla tragica vicenda. Si potrà dar credito a supposizioni, sospetti, insinuazioni sul come e perché la Macis si trovò a Villafranca Piemonte la notte del 20 luglio 1975 e vi trovò morte violenta ma la conclusione giuridica non potrà che essere sentenza di non doversi procedere per essere rimasti ignoti gli autori del fatto qualificato come omicidio volontario*. Per lo sfortunato padre della ragazza, questa sentenza è una seconda mazzata. «£' come se l'avessero uccisa due volte — commenta sconsolato —. •La Giustizia non ha potuto punire neppure i due giovani responsabili di aver violentato Francesca quella stessa sera della morte. L'amnistia ha coperò tutto. Mi dica lei quali conclusioni deve trarre un povero cristo come me. SI, d'accordo, la legge è legge, bisogna osservarla. Ho un figlio che fa il carabiniere e so che cosa significa, talora, farla rispettare. Ma certe esperienze vissute sulla propria pelle non si dimenticano, rimangono impresse come stimmate...*. Francesco Macis tuttavia non si arrende, nonostante che familiari e amici lo invitino a dimenticare, a mettersi il cuore in pace. Alle massime autorità della magistratura torinese ha scritto un accorato appello: •Convinto che non basti adoperarsi perché sia resa giustizia, ma occorra anche placare il piii possibile l'angoscia di chi vìve per attenderla, vi prego con tutte le forze del mio animo di ascoltare pazientemente questo sventurato padre e di cogliere le profonde ragioni di tanti perché a cui né io né mia moglie, distrutta dal dolore, sappiamo rispondere*. Una voce disperata la sua che si aggiunge a quella dei 740 cittadini di Mìrafiori Sud che, in una lettera a «La Stampa*, hanno chiesto la «verità» per il caso di Patrizia Esposto. Ma c'è un'altra madre nella nostra città che in questi giorni vive un cupo dramma: è la mamma di Liliana Brossa, una ragazza di 24 anni scomparsa dal luglio 77. Domenica ha appreso dai giornali che un uomo, detenuto a Pescara, sa molte cose sulla ragazza: sarebbe stata giustiziata a colpi di pistola e lui sarebbe in grado di dire dove è sepolta. Ma né la questura di Pescara né altri si sono premurati di informare la madre. Aspetta anche lei che qualcuno le dica la verità: l'incertezza, il dubbio possono alimentare la fiammella della speranza ma anche demolire gli animi più forti. Guido J. Paglia. Francesca Macis fu trovata al margine di un campo, sfigurata e irriconoscibile. D padre Francesco non si è mai rassegnato

Persone citate: Andrea Busso, Antonio Rubino, Francesca Macis, Francesco Macis, Liliana Brossa, Macis, Patrizia Esposto

Luoghi citati: Avigliana, Orbassano, Pescara, Pinerolo, Rivalta, Villafranca Piemonte