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«Un pezzo d'Himalaya sulla porta di casa» Giuseppe Saragat in vacanza «Un pezzo d'Himalaya sulla porta di casa» COURMAYEUR — Fra tanti villeggianti, c'è un illustre personaggio affesionato alla Valle d'Aosta: Giuseppe Saragat. Anche quest'anno è qui, in compagnia, del figlio ambasciatore a Helsinki, per una rilassante vacanza. — Presidente, lei sembra in ottima forma. Con un po' di perdonabile indiscresione la guardavamo mangiare al ristorante e ci sembrava dtntravvedere il piglio d'un giovane commensale; benché sul tavolo, da bere, ci fosse soltanto una bottiglia d'acqua minerale. •Non mi posso lamentare, ma nemmeno rallegrarmi eccessivamente. Sa quante primavere ho sulle spalle? Sa che sono nato nel 1898? Comunque me la cavo. Per il mangiare, non devo sottopormi a nessuna particolare privazione. Che dovrei fare? Riguardarmi e magari morire di fame? Ma no! Quanto al bere, conosco le favole che si raccontano. Da anni ormai non mi posso più prendere troppe libertà. Comunque voglio dire una cosa: si ricorda di Hitler e di Mussolini? Ebbene, erano astemi. A buon intenditor, poche parole». — La sua predilezione per la Valle d'Aosta non ha mai subito mutamenti con il passar del tempo? .Guardi che questo è uno dei posti più belli d'Italia. Il buon Nenni, quando veniva qui qualche volta, mi stava ad ascoltare mentre dicevo che era la più bella valle d'Europa e aggiungeva, col suo gusto delle esagerazioni: «La più bella del mondo!». Non c'è Cortina che tenga; copie del Monte Bianco e delle montagne che gli fanno ala. con il loro carattere himalaiano, non si trovano da nessuna altra parte nel vecchio continente. E poi la pace, la possibilità di passeggiate che ogni giorno faccio in Val Ferret o in Val Veny, le manifestazioni «promozionali», caotiche messe al bando. Una vacanza qui ti ritempra, ti dà persino il tempo di continuare a pensare alla politica», f. gii.