«Né denaro né lavoro» accusano le 80 cooperative di terremotati di Liliana Madeo

«Né denaro né lavoro» accusano le 80 cooperative di terremotati Hanno inviato i delegati a Roma per lanciare appelli attraverso la Rai-tv «Né denaro né lavoro» accusano le 80 cooperative di terremotati Parecchie sono formate da ragazzi e ragazze di Lioni, Teora, Laviano e Buccina - Tutte lamentano di non aver ricevuto neppure il 20 per cento d'anticipo sui lavori commissionati ROMA — I ragazzi di Lioni della cooperativa «La mimosa» — cucina e mense per abitanti, scuole, ospedali, 600 pasti al giorno, inizio dell'attività il I" settembre — portavano scritta sulle magliette bianche la loro identità «professionale». Sulle maniche, in rosso, «Teora»: la firma della cooperativa di ragazze che nel paese terremotato si sono messe a dipingere tessuti, fare borse, cucire, lavorare a maglia: i loro prodotti hanno incominciato a portarli in giro per l'Italia, hanno in progetto mostre itineranti, mentre il coordinamento donne del sindacato unitario di Milano ha preso l'impegno di installare una bancarella in Galleria con i prodotti confezionati a Teora. Ai piedi, sia i ragazzi di Lioni sia quelli di Laviano e Buccina, in maggioranza portavano le scarpe uscite dalla cooperativa di Salza Ir pina: la Montedison mandò subito dopo il terremoto un gran capannone; un gruppo di giovani — appena passata l'emergenza dei giorni convulsi di novembre e dicembre — ebbe l'idea di costituire una cooperativa che mettesse a frutto la tradizione di ciabattini che in tanti sanno fare nel paese; e la cooperativa è nata, la materia prima è l'usato dell'esercito. Davanti alla sede della Rai a viale Mazzini, a gruppi sparsi sono arrivati ieri mattina i rappresentanti delle 80 cooperative sorte nella zona terremotata negli ultimi mesi, Erano partiti all'alba. Si erano dati appuntamento lungo l'autostrada, alle porte di Roma. Con loro c'erano anche alcuni dei sindacalisti che da mesi lavorano nel Sud a tempo pieno. Insieme, offrivano un'immagine abbastanza indicativa dei comitati popolari, sorti su base spontanea nei giorni immediatamente suo cessivi al sisma per fronteggiare la drammaticità della situazione, diventati poi luogo di dibattito e progettazione del dopo-terremoto. In questi mesi fra le nuove forme di vita collettiva — i giovani del Sud, i volontari venuti dal Nord, i sindacalisti delle zone operaie, 1 tecnici delle cooperative bianche e rosse — e i notabili locali, le cose non sempre sono andate lisce. Ci sono state botte da orbi (a Santomenna, per una notte intera, per una spacca¬ tura nel Consiglio comunale, con cinque arresti), sassaiole, animi incattiviti, denunce (a Laviano, in polemica aperta •con il sindaco che — in giugno — ha fatto venire gli allevatóri dell'entroterra, ha tenuto una riunione del paese in piazza chiamando la maggioranza silenziosa, quella che lo aveva votato, a «battere, sconfiggere, distruggere la parte marcia insediatasi nel paese' ; il risultato è stato un massic¬ cio intervento dei carabinieri, e una raffica di esposti alla magistratura). . Adesso le neonate cooperative hanno l'acqua alla gola. Da mesi lavorano. Ma non hanno visto una lira. Quel 20 per cento d'anticipo sui lavori commissionatigli, che gli dovrebbe essere dato per legge, non l'hanno mai visto. Alcune tirano avanti cosi. Altre, per non morire, accettano in subappalto i lavori assegnati alle cooperative più grandi o alle imprese private, rassegnandosi a pagare le tangenti relative. Per denunciare questi problemi sono venuti a Roma, perché la Rai informi meglio e di più sulle loro difficoltà. Le possibilità che essi segnalano sono: costituzione di un consorzio di cooperative dell'area terremotata; costituzione di un consorzio finanziario cui attingere i finanziamenti per le attività cooperative; utilizzazione in questa prospettiva di quei fondi di solidarietà raccolti nel Paese e nel mondo che giacciono da mesi inutilizzati. Alle 15 il presidente della Rai-tv, Zavoli, ha ricevuto un gruppo di sessanta rappresentanti. Zavoli ha assicurato che riferirà al consiglio d'amministrazione. Liliana Madeo

Persone citate: Salza, Zavoli