E oggi parla l'impresa di Francesco Forte

E oggi parla l'impresa E oggi parla l'impresa (Il libro bianco degli industriali per il dibattito «triangolare») La Confìndustria si reca al tavolo triangolare del dibattito con il governo e con i sindacati con un documento dal titolo «Per una politica industriale: le proposte degli imprenditori». Servirà da sottofondo della discussione, che riguarda soprattutto il patto contro l'inflazione, ma investe il quadro più generale. Il documento non è un «Cahier de doléances» vecchia maniera, ma un «libro bianco», scritto con encomiabile chiareza, in cui si fa una disamina accurata della situazione, si scelgono le prospettive in cui collocare la nostra industria, indi si stabilisce la strategia che appare perciò opportuna, se ne ricavano i singoli obiettivi e le azioni che ne discendono, per l'operatore pubblico particolarmente. Si può discutere di alcune di queste azioni, come ad esempio la tesi per cui i controlli vigenti dei prezzi vanno smantellati; e la tesi secondo cui occorre regolamentare in genere lo sciopero e non solo quello dei pubblici servizi. La Confìndustria è una parte; spetta al governo trarre la linea al di sopra delle parti, ascoltando ciò che quelle contrapposte hanno da dire (e la presidenza del Consiglio ha opportunamente precisato che la trattativa sarà globale). Mi pare esatta la prospettiva individuata per l'Italia, nel quadro della cosiddetta divisione internazionale del lavoro: il ruolo industriale dell'Italia, che è un Paese industrializzato con molti punti di forza, ma anche con vari punti di debolezza, dice il «libro bianco», non può essere quello di «locomotiva tecnologica». Deve essere diversificato. Dobbiamo, in prevalenza, puntare su quei settori che, impropriamente, si sono talvolta considerati «maturi» (vedi teorizzazione dell'auto come «settore maturo», che ci ha causato ritardi e perdite di occasioni preziose), ma che si possono denominare «consolidati»: sia che si tratti di settori in cui è tipica la grande dimensione d'impianto e di commercializzazione, sia che si tratti di settori caratterizzati dalla dimensione d'impianto piccola e media e dal grande numero di aziende. Le produzioni di base, indispensabili alla sicurezza strategica del Paese (leggi chimica di base, siderurgia, ecc.) vanno Francesco Forte (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

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