NE' NUOVI FILOSOFI NE' NUOVA CUCINA PER IL PRESIDENTE

NE' NUOVI FILOSOFI NE' NUOVA CUCINA PER IL PRESIDENTE NE' NUOVI FILOSOFI NE' NUOVA CUCINA PER IL PRESIDENTE La cultura a cena da Mitterrand Il leader socialista si è portato all'Eliseo come consiglieri l'economista Attali, lo storico Manceron, gli scrittori Guimard e Debray - Ha nominato un uomo di teatro ministro della Cultura - Rivaluta la storia e la filosofia tradizionale - Progetta una «città della musica» - Ma non gli sarà facile riparare la frattura fra artisti e politici DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — Lippe è una brasserìe di Saint-Germaindes-Prés celebre non tanto per la qualità delle pietanze ?gigot: cosciotto d'agnello) quanto per l'importanza dei clienti (politica, letteratura, spettacolo), che il non sempre amato monsieur Cazes smista all'ingresso, nelle ore di punta, secondo un cerimoniale spietato: i più noti nella sala a pianterreno, i meno noti al primo. Gli altri possono aspettare o andarsene. Dopo la vittoria elettorale di Mitterrand, da decenni uno dei privilegiati del pianoterra, da Lippe si è detto: «Abbiamo perso un grande cliente ma la cultura francese ha guadagnato un grande Presidente». E questo potrebbe essere ('incipit del capitolo da riscrivere a ogni elesione di un nuovo capo dello Stato. Soltanto il titolo non cambia: il presidente e la cultura. Mitterrand arrivava all'incrocio di Saint-Germain, spesso a piedi, dalla non lontana rue de Bièvre dove continua a dormire anche da presidente. Aveva un passo sacerdotale, vescovile, come ha scritto — una volta tanto con ragione — Jean Cau, uno dei più sgradevoli scrittori parigini. Incontrando un conoscente o un ammiratore, il leader socialista alzava ogni tanto la mano a mezz'aria, incerta tra saluto e benedizione, e il suo sguardo oscillava con un continuo tremolio di ciglia dai piedi ai volti dei passanti per lo più riverenti. Sembrava che incedesse sotto le volte di un chiostro o di una cattedrale invece che sotto gli alberi spelacchiati di Saint-Germain, che si recasse non da Lippe ma alla basilica dirimpetto per celebrarvi la messa solenne. Tra il rosso e il nero, tra la spada e la croce, Mitterrand avrebbe scelto nei secoli scorsi la seconda, ma con lo spirito di un Richelieu o di un Mazarìno, meglio ancora del cardinale di Retz.

Persone citate: Attali, Debray, Guimard, Jean Cau, Lippe, Mitterrand

Luoghi citati: Parigi