Interessante mostra in un castello del Friuli di Edoardo Ballone

Interessante mostra in un castello del Friuli Interessante mostra in un castello del Friuli Palmanova un po' pettegola sugli amori di D'Annunzio Esposti alcuni biglietti intimi del poeta - Un'insolita rassegna di curiosità, cartografiche, libri rari e stampe PALMANOVA — Nel torrione di Porta Cividale, per tutto il mese di agosto, si svolge la quinta edizione della mostra di stampe antiche. Cosi, anche quest'anno, in questa cittadina che è fra le perle del Friuli, arriveranno mercanti da ogni angolo d'Italia e. si spera, tanti visitatori (in prevalenza austriaci e tedeschi) come già era avvenuto per le passate edizioni. Nel Friuli delle sagre paesane, degli incontri fra nostalgici di Cecco Beppe, delle bande in piazza che salutano il ritorno degli emigrati al suono di stelutis alpinis*, la mostra di Palmanova sta assumendo sempre più un suo ben preciso carattere: quello di far conoscere a migliaia di turisti un delizioso angolo della regione attraverso un qualificante appuntamento culturale. Nelle stanze rinascimentali del torrione, lo scorso anno, si svolsero affari per centinaia di milioni. Ad acquistare antiche carte geografiche del Mercatore o mappamondi del cartografo secentesco Willem Blaeu erano ricchi turisti oppure antiquari alla ricerca di pezzi inediti. Anche quest'anno — fanno notare gli organizzatori — si spera di ripetere il successo delle edizioni precedenti. -La nostra mostra — rileva il dott. Alessandro Bearzotti, presidente del museo di Palmanova — sta diventando un prestigioso appuntamento estivo per chi ama curiosità cartografiche, antiche cartoline, preziose stampe rinascimentali*. A Palmanova, per un mese intero, c'è soltanto l'imbarazzo della scelta. Il campionario è vasto e i prezzi sono differenziati. Si va dalle diecimila lire delle riproduzioni di stampe venete settecentesche firmate da Zuccarelli, Barilozzi, Maggiotto ai prezzi più alti per le serie di libri e dizionari ottocenteschi sino a giungere ai 4 milioni per le acquetarti di Gian Domenico Tiepolo e per stampe del Canaletto (Venezia e le feste veneziane) e della scuola di Mantegna. Ma l'elenco potrebbe ancora continuare. Di interessante è da notare il carteggio di Gabriele D'Annunzio con il suo autista e con parecchie amanti. La mostra di Palmanova, in una piacevole mescolanza di sacro e profano, ce li propone. Sono alcuni fogli (Anni Venti e Trenta) indirizzati a Franco (appunto l'autista) e firmati «il Comandante» o più semplicemente «Ga- bnole... Essi contengono, con ampia scrittura a tutto tondo, perentorie richieste ad accompagnare una signora alla stazione o ad attendere amiche all'uscita da un hotel. Leggiamone qualcuno. 'Caro Franco, non c'è bisogno del piccolo camion (l'ultima parola è sottolineata n.d.r.). Tieniti pronto a condurre a Brescia, con la macchina chiusa, le signorine alle undici per prendere il diretto delle 12,35 (diretto e orario sono di nuovo sottolineati n.d.r.). Su un altro foglio il poeta è più -preciso: «Vorrei che lasciassero il Vittoriale prima delle 16. Provvedi al trasporto*^ un altro: «4 sua disposizione fino all'ora di risalire*. Stavolta il Comandante chiedeva a Franco di attendere in macchina chiusa Elena Sangro. attrice del cinema muto, dinanzi all'albergo dove la diva soggiornava. Alla mostra di Palmanova, oltre alle stampe antiche e ai frivoli messaggi dannunziani, si possono ammirare, e comprare vasi e ninnoli liberty, cartoline della nonna, paesaggi stampati denza pretese, ma carichi di anni e di ricordi. Quest'anno il programma suggerito da Bearzotti prevede pure una esposizione didattica di facile godimento. Zinchi e acciai, accanto a strumenti litografici, mostrano il procedimento di incisione mettendo in risalto l'abilità dell'artigiano-artista della cultura minore friulana e veneta. Né è ancora concluso il menù culturale della mostra. Nella gallerìa d'arte annessa al museo saranno esposte otto incisioni di Jacopo Leonardis, artista settecentesco nato a Palmanova e di educazione artistica veneziana. Bearzotti fa notare: .Questi otto pezzi vogliono essere un omaggio della città a questo bravo artista, umile e delicato anche se non conosciuto come il Brustolon, grande maestro dell'incisione veneziana*. Lo scorso anno, per il successo della rassegna, si decise di portare i pezzi rimasti dopo la chiusura di fine agosto, nel mercato all'aperto di piazza Grande. Fu un'iniziativa felice. Ciò che non s'era venduto nel torrione fu esposto e acquistato sulle bancarelle collocate nella irripetibile piazza cinquecentesca. Quest'anno, gli organizzatori non sanno ancora se riproporre l'appendice all'aperto della mostra. Ma una cosa è sicura: a Palmanova le «bocche buone» dell'arte si daranno convegno nelle fresche e misteriose stanze del torrione. Edoardo Ballone