Cina, nuovo attacco al Vaticano Consacrati 5 vescovi «patriottici» di Manuel Lucbert

Cina, nuovo attacco al Vaticano Consacrati 5 vescovi «patriottici» «Vuole riportare la nostra Chiesa sotto il suo controllo» Cina, nuovo attacco al Vaticano Consacrati 5 vescovi «patriottici» MOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PECHINO — Ieri sono stati ufficialmente consacrati a Pechino cinque vescovi dalla Chiesa patriottica cinese. La cerimonia si è svolta nella chiesa di Nantag, alla presenza di personaggi ufficiali e di operatori tv; pochi i fedeli. Monsignor Qian Huimin prenderà possesso della diocesi di Nanchino, monsignor Ha Longlin di quella di Suzhu, monsignor Xu Zhengjia di quella di Shenyang (provincia di Liaoning) monsignor Zhao Jinnong di quella di Tianshyu (provincia di Gensu) e monsignor Zhang Wenling in quella di Dali (provincia di Shaanxi). Finora era nota solo la nomina dei primi due, annunciata un paio di settimane fa. Alla cerimonia hanno assistito trentadue prelati; cinque gli officianti: monsignor Zong Huaide, vescovo di Jlwan e presidente dell'Associazione cattolica patriottica; monsignor Fu Tieshan, vescovo di Pechino, e i vescovi di Hohohot (Mongolia interna). Hankou (provincia di Hubei) e Changde (provincia di Hunan). Di questi, il solo consacrato con il consenso di Roma (nel 1951) era monsignor Wang Xueming. La cerimonia e la pubblicità che le autorità le hanno voluto dare — come appunto dimostra la presenza di una troupe televisiva — segnano una nuova tappa nel conflitto con il Vaticano esploso nei mesi scorsi dopo la nomina da parte di Roma di monsignor Tang ad arcivescovo di Cantori. Quella decisione, considerata dalla Chiesa patriottica un'ingerenza nei suoi affari interni, è stata duramente condannata dai «patriottici»; monsignor Tang, che l'anno scorso era stato autorizzato ad andare all'estero per ragioni di salute dopo vent'anni trascorsi in carcere, è stato dichiarato decaduto dalla carica di arcivescovo di Canton da parte dell'Associazione patriottica di quella diocesi. Più di recente, l'Associazione cattolica patriottica cinese, la Commissione amministrativa nazionale della Chìe- sa cattolica cinese e il Collegio episcopale hanno nuovamente protestato contro il comportamento della Santa Sede. In una riunione svoltasi il 15 luglio e presieduta da monsignor Zhang Jiasho, vescovo di Shangai e presidente dell'Assemblea episcopale, le tre organizzazioni hanno riaffermato che «i vescovi cinesi devono essere nominati e ordinati dal clero e dalle congregazioni cinesi». Il Vaticano, continua la dichiarazione, ignorando il «diritto sacro* dei cattolici cinesi, vuole «riportare la Chiesa cinese sotto il suo controllo e farla ritornare ad una condizione coloniale, cosa che né il clero né le congregazioni cinesi possono tollerare*. Il documento, molto duro, se la prende direttamente con il Papa; le «parole di buona volontà» da lui pronunciate nei confronti della Chiesa cinese durante il suo viaggio in Asia — sostiene — erano solo «ipocrisie*. La dichiarazione invita il clero cinese a «unirsi per salvaguardare l'indipendenza e la dignità del Paese e gli interessi della Chiesa, e a opporsi a ogni interferenza e al sabotaggio del Vaticano e di tutte le forze reazionarie straniere*. Manuel Lucbert Copyright I* Monde e per l'Italia 1 .:> Stampa

Persone citate: Cantori, Dali, Fu Tieshan, Qian Huimin, Wang Xueming, Xu Zhengjia, Zhang Jiasho, Zhang Wenling, Zhao Jinnong, Zong Huaide