«Wojtylaccio» in tv Benigni è assolto

«Wojtylaccio» in tv Benigni è assolto «Wojtylaccio» in tv Benigni è assolto DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Per il «Wojtylaceio» pronunciato in tv durante il Festival di Sanremo del 1979, il comico Roberto Benigni non può essere accusato di offese al Papa. Lo ha stabilito il giudice istruttore di Sanremo dott. Burlo, che ha assolto Benigni con la formula perché il fatto non costituisce reato. Contro Benigni, subito dopo la trasmissione televisiva, furono presentate numerose denunce da organizzazioni cattoliche e da privati cittadini, e il comico incriminato dalla magistratura per offese alla religione dello Stato. E' finita invece con il rinvio a giudizio davanti al tribunale di Roma un'altra disavventura giudiziaria di Roberto Benigni. L'at¬ tore dovrà rispondere di oltraggio a pubblico ufficiale per un episodio avvenuto nel settembre 1979 al Pincio, durante una manifestazione organizzata dal settimanale satirico «Il male», nel corso della quale fu scoperto un busto raffigurante l'on. Giulio Andreotti. Quando intervenne la polizia per far terminare la manifestazione, Benigni ebbe un vivace scambio di battute con il vicequestore Francesco Pompò, del quale storpiò il nome. Per la stessa vicenda Benigni era stato accusato anche di cori-orso in deturpazione del paesaggio artistico e di minacce, ma da questi reati è stato assolto. Il processo si svolgerà a Roma il 21 ottobre prossimo.

Persone citate: Benigni, Giulio Andreotti, Pincio, Roberto Benigni

Luoghi citati: Roma, Sanremo