Aumento dell'equo canone per i proprietari è del 17% di Stefano Lepri

Aumento dell'equo canone per i proprietari è del 17% Interpretazione della Confedilizia molto contestata Aumento dell'equo canone per i proprietari è del 17% ROMA — La confusione in materia di equo canone non accenna a diminuire. Di quanto devono aumentare gli affitti dal 1° agosto è incerto; ieri c'è stato un «chiarimento» della Confedilizia (confederazione della proprietà edilizia) che mette in. forse la percentuale di aumento del 15,45 per cento sul canone di luglio, sostenuta da molti altri e invita i suoi aderenti ad applicare il 17%; mentre il Sicet, organizzazione inquilini affiliata alla Cisl, ha lanciato una interpretazione del tutto diversa, sostenendo che il 15,45 per cento deve essere calcolato sul canone '78, e poi aggiunto al canone in vigore fino a questo luglio. Per fortuna nella maggior parte dei casi si tratta di cifre sul migliaio di lire al mese. Cifre per le quali non si finisce nei già ingorgati tribunali, a causa delle spese da af, frontare per gli avvocati. Nel 1979 (unico anno per cui sono disponibili statistiche) su 91.000 cause riguardanti l'equo canone iniziate presso gli uffici di conciliazione o le preture, solo 5800 riguardavano la misura del canone. Vale a dire una causa «sui soldi» ogni mille contratti d'affitto. Se non si finisce davanti al magistrato, però si litiga e ci si guarda in cagnesco. Il presidente della Confedilizia, Attilio Viziano, è convinto che fatti di questo genere siano molto diffusi: «La poca chiarezza della legge dà adito, nei rapporti privati fra proprietarie inquilini, a forme di astiosità ben note in questo Paese. Gli italiani spendono centinaia di miliardi in scommesse e in consumi voluttuari, possibile che ci si accapigli per qualche migliaio di lire? Si crea malumore fra persone che erano amiche, non ci si saluta più per le scale...». Ribattono al Sunia, organizzazione di tutela degli inquilini: «Non dimentichiamoci —dice il segretario generale aggiunto Silvan Bartocci — che in questo momento i proprietari cominciano ad avere un'arma in più. I contratti che erano ad affitto libero prima della legge vengono a scadenza dall'agosto prossimo al luglio '82, secondo la data di rinnovo. La minaccia della disdetta è usata da parecchi proprietari, anche grossi, per costringere gli inquilini a pagare forti aumenti di affitto, magari secondo interpretazioni della legge estreme. E' per questo che noi abbiamo presentato un progetto di legge di inziativa popolare, per ottenere la proroga automatica dei con¬ tratti salvo nei casi che il proprietario abbia bisogno dell'alloggio per sé o per i familiari-. Il comunicato emesso ieri dalla Confedilizia, per quanto riguarda i contratti di affitto ad equo canone pieno (alloggi costruiti prima del '75 con fitto libero o con fitto bloccato nel '78 superiore all'equo canone) aderisce alla tesi dell'..indicizzazione composte.» contenuta nelle relazioni ministeriali al Parlamento. In breve, ciò vuol dire che l'affitto di agosto '81 deve essere superiore del 50,2 per cento (arrotondando) all'equo canone calcolato per quegli stessi alloggi nel 1978. Si tratta — anche se non tutti se ne sono resi conto — di un calcolo diverso da quello che applica il 15,45 per cento di aumento sull'affitto di luglio, e leggermente più oneroso per gli inquilini. Per i contratti già a fitto bloccato (su livelli nel '78 inferiori all'equo canone) la Confedilizia propone il seguente metodo di calcolo: il canone decorrente da agosto sarà pari al vecchio fitto bloccato, più il 70 per cento della differenza fra questo e l'equo canone '78, più il 26,8 per cento. Qui le varie interpretazioni sono ancoda più differenti fra di loro. Facciamo un esempio: per un appartamento che nel '78 aveva un fitto bloccato di 40.000 lire, l'equo canone sarebbe stato di 100.000 lire. Secondo la Confedilizia, da agosto l'inquilino di questa casa deve pagare 104.000 lire circa. Secondo l'Uppi (piccoli proprietari) 97,000. Secondo il Sunia, 92.000. Il Sicet, sindacato inquilini affiliato alla Cisl, ha confermato ieri la sua particolare interpretazione della legge, secondo la quale negli alloggi a equo canone pieno la percentuale di aumento (che si sostiene essere del 15,45 per cento) va calcolata sull'equo canone '78, e non sul canone di luglio. Quindi ad agosto si pagherebbe la somma di: canone di luglio più 15,45 per cento del canone '78. Sia come sia, i sindacati dei lavorator ritengono che questi aumenti costituiscono una forte spinta all'inflazione. Ieri Giovanni Mucciarelli, segretario confederale della Uil, ha invitato il governo (come già fu chiesto dalla Federazione unitaria nell'incontro con Giovanni Spadolini) a intervenire rapidamente, riducendo per legge l'incremento degli affitti. Stefano Lepri

Persone citate: Attilio Viziano, Giovanni Mucciarelli, Giovanni Spadolini, Silvan Bartocci

Luoghi citati: Roma