Case: per la «patrimoniale» scoppia subito la polemica di Eugenio Palmieri

Case: per la «patrimoniale» scoppia subito la polemica Il psdi è partito lancia in resta contro il progetto di Formica Case: per la «patrimoniale» scoppia subito la polemica ROMA — Il progetto del ministro Formica, che in autunno presenterà un disegno di legge per razionalizzare la complessa imposizione fiscale su case e terreni, ha cominciato a provocare polemiche. I socialdemocratici sono partiti lancia in resta contro Formica. La nuova imposta («Si può definire patrimoniale o diversamente — sostiene un tecnico tributario — ma è come dire acqua o H20»), ha specificato ieri Formica, sostituirà l'Invim e l'imposta di registro e agevolerà la proprietà della casa per abitazione. Il gettito dovrà restare lo stesso (1350 miliardi) per cui la filosofia che anima il progetto di Formica, peraltro ancora allo studio, sembra essere quella di far gravare sui grandi patrimoni immobiliari e terrieri, cresciuti in valore a dismisura negli ultimi anni, oneri maggiori. E a questo punto il discorso da tecnico, visto che per giungere allo stesso obiettivo si possono prospettare diverse soluzioni, si trasforma in un contrasto politico. Non a caso il socialdemocratico Vizzini scrive sull'Umanità che è poco convincente l'ipotesi di Formica di un nuovo trattamento fi¬ scale dei cespiti immobiliari: «Siamo contrari — sostiene il vicesegretario del psdi — all'imposta patrimoniale che consideriamo un modo iniquo di colpire tutti quei risparmiatori che hanno investito nel bene casa». Vizzini boccia pure l'idea di affidare ai Comuni l'autonomia in materia di imposizione fiscale «che oltretutto comporta maggiori costi e talvolta duplicazioni di compiti e di uffici'. Diversa l'opinione del ministro delle Finanze: «La nuova imposta che sostituisce le attuali sugli incrementi di valore e sui trasferimenti di prò- prietà senza aggravare i contribuenti, sblocca il mercato delle abitazioni e elimina un incentivo all'accumulazione di rendite puramente statiche». Il successore di Reviglio è inoltre convinto della necessità che i Comuni riacquistino la propria autonomia precisando però che «le aliquote e i principali criteri di accertamento e di applicazione dell'imposta saranno definiti per legge». In linea con le posizioni di Formica il sindacato, che le giudica positive anche in vista dell'incontro di lunedi a Palazzo Chigi. Il segretario confederale della Uil, Sambucini, è favorevole ad una vera e propria imposta patrimoniale a partire dalla seconda casa riordinando e alleggerendo l'imposizione sulla prima. Fatto sta che non appena un ministro delle Finanze preannuncia misure, ancora estremamente vaghe, tendenti a rendere più efficiente il sistema e magari più dura la scure fiscale per alcune fasce sociali, si scatena il putiferio a difesa di questa o quella categoria. Era già accaduto a Reviglio, sottoposto a numerosi attacchi per il «Libro Bianco» sulla casa. I disegni di legge sulla repressione penale per le evasioni dell'Iva e delle imposte dirette e sull'introduzione dei registratori di cassa sigillati, hanno trovato in Parlamento ostacoli insormontabili soprattutto per l'azione frenante di alcune frange democristiane. E 11 si sono fermati nonostante l'urgenza di una seria lotta all'evasione «Per parte nostra, c'è tutto l'impegno a portare avanti le modifiche proposte nel più breve tempo possibile. E'chiaro che iniziative del genere non si possono realizzare da un giorno all'altro», sostiene Formica. Già Reviglio aveva in mente di favorire la proprietà dell'appartamento attraverso un detassazione con agevolazioni per coloro che abitano il proprio ma anche per coloro che. pur possedendone uno, risiedono in un'al tra abitazione in affitto. Questo sistema sanerebbe, tra l'altro, l'attuale discrimina zione (imponibile maggiorato di 1/3) che pesa su quei prò prietari di seconde case che non posseggono però la prima: per esempio, coloro che per lavoro sono costretti a spostarsi in un'altra città e devono lasciare la propria casa (considerata residenza secondaria dal fisco) per affittarne una nuova. L'agevolazione prescinderebbe invece dall'effettiva residenza. Si tratta di una materia estremamente complessa, che tocca interessi enormi e resa ancora più inestricabile da anni di mancati interventi. Eugenio Palmieri

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