Strage di Auriol, sinistro spiraglio su una «polizia parallela» francese

Strage di Auriol, sinistro spiraglio su una «polizia parallela» francese Fra le ipotesi degli inquirenti un regolamento di conti tra «barbouzes» Strage di Auriol, sinistro spiraglio su una «polizia parallela» francese DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — Al servizio di azione civica (Sac) fu dedicato sei anni la un libro in cui un ex militante, Dominique Calzi, rivela le attività illegali di quell'organizzazione nata nel '58 per appoggiare il generale De Gaulle. Ora i crimini elencati in quel volume (in dieci anni, dodici scandali politico-finanziari e 164 reati vari) riaffiorano dopo la strage di Auriol, una località vicino a Marsiglia dove un poliziotto, che al tempo stesso era membro del Sac, è stato trucidato insieme a cinque familiari, compresi la moglie e il figlio. Il libro aveva come titolo: «Dossier B... cernirne barbouzes». I barbouzes (da barba falsa, ossia i truccati) erano gli uomini dei servizi paralleli utilizzati durante la guerra d'Algeria: prima per combattere con Ù terrorismo il Fronte di liberazione nazionale e poi l'Oas. l'organizzazione antigollista, formata dai coloni ma anche da esponenti dell'esercito, che si proponevano di combattere la politica di De Gaulle tendente a dare l'indipendenza a quel Paese, militarmente indomabile. I barbouzes brano per lo più uomini del Sac. Nata dunque ventitré anni or sono al momento del ritorno al potere del generale De Gaulle, con l'intenzione di ricreare «una resistenza» come ai tempi della lotta contro i tedeschi, ma questa volta attraverso un'azione civica, il Sac si è trasformato via via in un organismo utile nei momenti di emergenza. Avendo bisogno di uomini decisi, i suoi capi hanno arruolato militari reduci dalle guerre coloniali, Indocina e Algeria, °d anche non pochi delinquenti, disposti ad usare la violenza. L'organizzazione si è estesa anche ai poliziotti di estrema destra, come appunto l'ispettore Jacques Massiè, 41 anni, massacrato a colpi di sbarra e coltellate, insieme con lafa- miglia, da uomini che appartenevano molto probabilmente come lui al Sac. Un regolamento di conti è una delle tesi avanzate dagli inquirenti. Ma non sono esclusi il traffico d'armi e neppure la droga. Alcuni pensano addirittura che Massiè nascondesse carte compromettenti per il Sac, riguardanti scandali del vecchio regime, comunque insidiose per qualche uomo politico. E che per questo sia stato ucciso. Il massacro di Auriol rischia di trasformarsi insomma in un affare politico. Serve comunque già, alla televisione e ai giornali, per ricostruire l'attività di un'organizzazione di cui pochi osavano untennjoparlare^GUstes- si gollisti tentarono più volte di disciplinare l'azione del Sac. di epurarlo. De Gaulle se ne servi in modo lecito. Nel '68, dopo il maggio, fu tentato di usare i suol membri come squadre d'azione. Il suo successore, Georges Pompidou cercò di ridimensionarlo quando si accorse che alcuni tra i suoi dodicimila membri usavano i loro rapporti con il potere, la loro influenza politica, per compiere reati quali ricatti, attacchi a mano ar-, mata contro l'opposizione durante le campagne elettorali, spedizioni razziste contro i la¬ voratori stranieri. E talvolta anche omicidi. Abituati ad agire durante la guerra d'Algeria come una polizia parallela, alcuni membri del Sac non si sono mai rassegnati a rispettare la legge. In questo erano favoriti da esponenti politici di destra che li assoldavano per il servizio d'ordine nei periodi elettorali. Lo stesso Giscard d'Estaing li avrebbe usati a questo fine nel '74. Soltanto uno dei corpi delle sei vittime del massacro di Auriol è stato finora ritrovato: quello dell'ispettore Massiè. Gli altri sono ancora nascosti nelle vicinanze della casa di campagna in cui nella notte tra il 18 e il 19 luglio sono entrati gli assassini. La polizia ha già denunciato tuttavia per omicidio quattro persone: il maestro elementare \ Jean-Bruno Finochietti, 31 anni, militante di estrema destra, il quale ha confessato e consentito il ritrovamento del primo corpo, Paul Sinlbaldi, Ltonel-Marie Collare} e JeanJoseph Maria, tutti membri del Sac. I deputati comunisti hanno chiesto ieri, in Parlamento, che venga nominata una commissione d'inchiesta sull'organizzazione che ora conterebbe circa ventimila iscritti. - ;— - b.v.

Luoghi citati: Algeria, Indocina, Marsiglia, Parigi